Erano pensionati richiamati in servizio con una norma emergenziale dalla regione, che però ora è stata impugnata dall’esecutivo Meloni, situazione drammatica in molti piccoli centri dell’isola.
I medici pensionati che erano tornati al lavoro la scorsa estate grazie alla legge approvata dalla giunta regionale per tamponare la difficile situazione degli ambulatori medici in Sardegna, 470 ambulatori di medici di base senza medico su 1400, sono già stati rimandati a casa. Effetto dell’impugnazione della legge da parte del governo che ha deciso che i medici pensionati devono restare in pensione e non essere reclutati per contribuire ad arginare lo sfascio totale in cui ogni giorno di più precipita la situazione nell’isola.
Nonostante la legge possa restare valida fino al verdetto della Corte costituzionale, le Asl hanno infatti già deciso di sospendere l’iniziativa per evitare responsabilità future dei direttori. Il Consiglio dei ministri ha bocciato la legge, sostenendo che viola le competenze statali, poiché la regolamentazione del lavoro dei medici spetta allo stato e non alle regioni.
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Intanto, la situazione si fa sempre più difficile ed esplosiva: sono moltissimi i centri medio piccoli dell’isola dove non è più presente nessun medico di famiglia e tantissimi i cittadini, spesso anziani con gravi patologie, che non hanno più un punto di riferimento sul territorio, mentre i dottori ancora presenti sono oberati di lavoro e spesso esposti all’insofferenza, in alcuni casi anche violenta, degli utenti.
Foto – Lcc
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