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Il fondatore dell’Università Niccolo Cusano, il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, avrebbe utilizzato l’ateneo come bancomat, addebitandogli spese per altre sue aziende, per fare vacanze da sogno e per premiare con un bonus da un milione di euro i calciatori della Ternana Calcio promossi in Serie B. Per questo è finito nel mirino della Guardia di Finanza e si è aperto l’ennesimo caso intorno alla figura del primo cittadino ternano, spesso al centro delle polemiche. Solo due settimane fa, Bandecchi era tornato a far parlare di sé dopo aver sputato acqua appena bevuta in faccia ad un cittadino. Ecco cosa è successo.

Bandecchi nel mirino della Guardia di finanza

Il sindaco di Terni e neo alleato del centrodestra per le elezioni regionali in Umbria, Stefano Bandecchi, avrebbe utilizzato l’Università Niccolò Cusano “con modalità operative e gestionali tipiche dell’attività commerciale” beneficiando, contemporaneamente, delle detrazioni fiscali destinate alle università. È quanto ha scritto la Guardia di finanza, come riportato da ‘La Repubblica’, spiegando che l’ateneo non poteva godere di quel regime fiscale agevolato, dovendo pagare più tasse, circa 20 milioni di euro aggiuntive.

Le presunte irregolarità emergerebbero dalle informative depositate dalle Fiamme gialle, che conterrebbero una serie di fatture dell’università gestita da Bandecchi decisamente incompatibili con scopi didattici o universitari.

Le spese sospette di Bandecchi con i soldi dell’università

Tra il 15 e il 29 agosto 2020, per esempio, l’Università Niccolò Cusano avrebbe affittato uno yacht di lusso dotato di 12 cabine (alcune da 24 metri quadri) con ogni comfort. È difficile pensare che gli studenti, in quei giorni, abbiano preparato gli esami su una lussuosa imbarcazione noleggiata al costo di 90mila euro. Cifra, peraltro, ‘irrilevante’ se messa a confronto con la ricapitalizzazione di una società immobiliare legata a Bandecchi, che avrebbe ricevuto oltre 30 milioni di euro in 4 anni.

Dall’indagine, inoltre, sarebbe emerso un collegamento tra l’Università Cusano e l’azienda agricola russa di Bandecchi. Tra le spese sostenute dall’ateneo ci sarebbero anche 630mila euro trasferiti sul conto del titolare di una società degli Emirati Arabi. E ancora, acquisti in gioiellerie per 27mila euro, “distribuzione carburante” e operazioni ricorrenti di 900 euro mensili “di natura dubbia”. Altre fatture riguarderebbero automobili di lusso come Ferrari e Rolls Royce. L’informativa cita anche “i ricavi e costi derivanti dall’elicottero di famiglia”.

Unicusano, inoltre, avrebbe anche premiato con un milione di euro i calciatori della Ternana Calcio, che avrebbero ricevuto il bonus dopo la promozione in serie B.

Unicusano utilizzata come bancomat?

Secondo gli investigatori Bandecchi, “abusando delle relazioni di ufficio e della sua posizione di amministratore dell’università e della società che la sovvenziona, Società delle Scienze Umane SRL, si appropriava delle somme ricavate dalle fatture emesse dalle società fornitrici in favore dell’università, utilizzandole per scopi estranei alle finalità istituzionali dell’ateneo“. In pratica, dunque, per gli investigatori l’Unicusano era una specie di bancomat a cui Bandecchi attingeva senza farsi troppi problemi.

La Guardia di Finanza ha già sequestrato 20 milioni di euro ipotizzando il reato di appropriazione indebita e sul sindaco di Terni Stefano Bandecchi è in corso un’indagine per evasione fiscale.



 

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