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Il Bonus Befana gioca d’anticipo e si trasforma in Bonus Natale. Approda nelle commissioni Bilancio e Finanze del Senato l’emendamento del governo che prevede l’erogazione del bonus pari a 100 euro nelle buste paga di quest’anno, anziché a gennaio come era previsto originariamente.

Significa che l’una tantum, riservata ai lavoratori dipendenti con redditi fino a 28mila euro lordi all’anno, coniugati e con almeno un figlio, arriverà insieme alla tredicesima di dicembre. Il testo del provvedimento, che andrà a sostegno di circa un milione di italiani, sarà sui tavoli delle commissioni domani (lunedì 23) per votare gli emendamenti, con l’obiettivo di portare il testo in Aula entro la prossima settimana.

Come funziona la procedura per richiedere il bonus? Condizione necessaria per ricevere l’assegno è che gli interessati facciano domanda scritta al datore di lavoro. La richiesta deve attestare di averne diritto indicando il codice fiscale della moglie e dei figli a carico. Esclusi dal perimetro della misura, anche nella versione rivista dal correttivo governativo depositato a Palazzo Madama al decreto legge omnibus, sono le coppie di fatto.

Come detto, la quota è pari a 100 euro netti perché, a differenza dell’ipotesi originale contenuta nel decreto legislativo Irpef-Ires ancora atteso alla bollinatura, l’aiuto «non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore dipendente». Come nell’impianto originario, la somma sarà rapportata al periodo di lavoro effettivo del diretto interessato nel corso dell’anno. Chi, per esempio, è stato assunto da maggio, e ha quindi lavorato 8 mesi su 12, riceverà di conseguenza solo 66,6 euro. I sostituti d’imposta dovranno verificare nei conguagli l’effettivo diritto all’aiuto e, nel caso non sia dovuto, saranno chiamati al recupero. La copertura messa sul piatto dal governo è di 100,3 milioni.

La misura era stata messa a punto lo scorso aprile, quando il Consiglio dei ministri aveva approvato in esame preliminare un decreto legislativo di attuazione della legge delega sulla riforma fiscale con una ampia revisione del regime impositivo dei redditi sia delle persone fisiche (Irpef) sia delle società e degli enti (Ires). Per quanto riguarda i redditi dei dipendenti era stata prevista una misura provvisoria per la tredicesima mensilità: l’erogazione di un’indennità di 100 euro, appunto, da distribuire a gennaio 2025.

Se da un lato si cerca di sostenere le famiglie con aiuti concreti, dall’altro non si ferma il lavoro del governo per ridurre la pressione fiscale, tema sul quale si è espresso anche Maurizio Leo.

Il viceministro dell’Economia recentemente ha ricordato come i contribuenti con un reddito tra i 28 e i 50mila euro hanno un’aliquota del 35 per cento e che l’obiettivo del governo è trovare le risorse le risorse per abbassare la soglia al 33%, e magari spingere un po’ più là per quelli che fanno parte della terza fascia, quella del 43% e portarla sino a 60mila euro, quindi prendere 10mila della terza fascia e posizionarli sul 33 per cento. Tutto sempre con prudenza e sempre facendo prima i conti con le risorse reperibili.

 

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