La prevenzione e il contrasto della malamovida passa anche per l’attivazione dei sistemi di videosorveglianza. Ne è convinta l’amministrazione comunale che, a 24 ore di distanza dall’annuncio dell’arrivo delle telecamere al Belvedere, rilancia sul tema della sicurezza comunicando che entro il 30 settembre verrà presentato al Ministero dell’Interno, attraverso la Prefettura, un nuovo progetto per l’utilizzo degli occhi elettronici approvato dalla giunta.
Il Comune rientra nell’elenco degli enti locali beneficiati dai contributi previsti nell’ambito del Fondo Unico Giustizia del Viminale. Il progetto dell’Ente prevede l’installazione di telecamere dotate di lettori di targa automatici e l’elenco delle azioni che l’amministrazione intende perseguire: prevenzione dei fenomeni di microcriminalità; prevenzione di atti vandalici nei confronti di siti sensibili; rilevazione e ricostruzione di eventi criminosi; prevenzione e contrasto delle baby gang; monitoraggio delle aree di aggregazione oggetto di malamovida; controllo del traffico; e tutela del patrimonio comunale.
Le telecamere raccoglieranno le immagini e i flussi video saranno gestiti tramite l’installazione di Server-Nvr (Network video recorder). Questi dispositivi possono gestire elevati volumi di dati e offrire una registrazione di alta qualità, consentendo una sorveglianza efficace delle aree monitorate. Inoltre, sono progettati per integrare funzionalità avanzate, come il rilevamento di movimento e l’archiviazione intelligente, ottimizzando così l’efficienza del sistema di videosorveglianza e garantendo una risposta rapida a eventuali eventi critici. Già identificate anche le aree dove verranno collocate le postazioni di rilevazione indicate come quelle «con maggiore presenza di locali pubblici, a partire dalle piazze Vanvitelli e Ruggiero, fino a raggiungere le strade limitrofe».
L’assessore
«Questo progetto spiega l’assessore alla Cultura della Legalità, Antonello Sessa si inserisce nell’ambito del vastissimo programma di videosorveglianza, che prevede l’installazione in città di oltre 200 telecamere. Qualche giorno fa sono iniziati i lavori per l’apposizione di impianti presso il Belvedere di San Leucio, dove, nel giro di un paio di settimane, avremo 12 “occhi elettronici”. Subito dopo, poi, verranno montate altre 24 telecamere in diverse zone della città. Per l’Amministrazione è fondamentale garantire la sicurezza dei cittadini: ci stiamo impegnando senza sosta per raggiungere tale obiettivo e presto si vedranno i frutti di questo lavoro».
Parole, quelle dell’assessore Sessa su cui contano molto i residenti del centro storico che da oltre un decennio vivono sulla propria pelle gli effetti nefasti della malamovida. Martedì mattina il delegato alla Cultura della Legalità ha dato appuntamento ai rappresentanti del comitato vivibilità cittadina. Sarà presente la presidente Rosi Di Costanzo accompagnata da un rappresentante di ogni strada coinvolta dal fenomeno della movida selvaggia.
Le reazioni
«Avevamo chiesto questo incontro per poter raccontare al nuovo assessore i disagi e i problemi che affrontano quotidianamente i residenti del centro che continuano a chiedere solo un maggior controllo del territorio» afferma Di Costanzo, scettica che la soluzione possa arrivare dalle sole telecamere. «Sono anni che le aspettavamo e speriamo che il progetto annunciato si riesca a portare a termine in tempi brevi ma le telecamere non risolveranno i problemi igienico-sanitari della movida e quelli dell’inquinamento acustico. Ha ragione il comandante della polizia locale Piricelli quando chiede fondi per la strumentazione che consentirebbe ai vigili di controllare direttamente le emissioni acustiche dei locali» conclude annunciando anche un prossimo incontro con l’assessore alla Vivibilità Massimiliano Rendina.
Poco cambia con la presentazione del progetto al Viminale anche per la minoranza che contesta i continui annunci dell’amministrazione e resta critica sui risultati raggiunti. «Ormai gli annunci si ripetono quotidianamente – dice Elio Di Caprio (Lega) – speriamo che anche questo progetto venga portato a termine. Siamo convinti, e lo diciamo da tempo, che le telecamere possono servire ad aumentare la sicurezza limitando i comportamenti scorretti e consentendo di individuare in tempi brevi gli eventuali trasgressori. Speriamo anche che ci sia, da parte dell’Ente, una migliore gestione dei sistemi installati e in un costante e ordinario finanziamento delle manutenzioni per garantirne la funzionalità nel tempo e non solo entro pochi mesi dall’installazione».
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