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L’impatto di ORAC e ORECOL sulla trasparenza amministrativa

Giornale di Diritto Amministrativo, Direzione scientifica: Cassese Sabino, Ed. IPSOA, Periodico. Tratta tutta la complessa materia con autorevoli commenti a norme, giurisprudenza e documenti che offrono una panoramica completa delle novità nell’ambito del diritto pubblico sia a livello nazionale che comunitario.
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1. L’istituzione degli organismi di controllo collaborativo

Negli ultimi anni, il panorama amministrativo regionale italiano ha assistito a un’importante evoluzione con l’istituzione di nuovi organismi di controllo interno, quali l’Organismo Regionale per le Attività di Controllo (ORAC) in Lombardia e l’Organismo Regionale di Controllo Collaborativo (ORECOL) in Piemonte. Questi enti rappresentano un punto di svolta nel sistema di vigilanza regionale, introducendo un modello innovativo incentrato sulla cooperazione e la prevenzione.

Nati con l’obiettivo di rafforzare i meccanismi di controllo, contrastare la corruzione e promuovere la trasparenza, ORAC e ORECOL operano attraverso una serie di attività quali la verifica del funzionamento delle strutture organizzative alla valutazione dell’efficacia dei sistemi di controllo interno, la vigilanza sulla trasparenza e regolarità degli appalti e sulla fase esecutiva dei contratti stipulati dalla Giunta regionale e dagli enti in controllo regionale e supportano la Giunta regionale nella formazione e nell’attuazione dei piani di prevenzione della corruzione, al fine di garantire il rispetto dei principi di trasparenza, legalità e buon andamento dell’azione amministrativa.

I due organismi hanno i medesimi obiettivi, ma quello che in Lombardia era stato adottato come un inedito metodo di lavoro definito di “vigilanza collaborativa”, che si inseriva efficacemente tra i controlli ex ante e i controlli ex post razionalizzando e sostenendo il sistema dei controlli interni, in Piemonte diviene essenza stessa dell’organismo.

Per ORAC lo strumento della vigilanza collaborativa si è affinato nel metodo e nelle forme adottate per lo svolgimento delle diverse attività e continua a tradursi nella somministrazione di Questionari di Autodiagnosi per la verifica dell’adeguatezza delle azioni di controllo poste in essere e la formulazione di Raccomandazioni all’esito di ogni intervento pianificato o richiesto.

Per Orecol la collaborazione denota la natura stessa dell’Organismo, il quale offre un contributo proattivo al sistema accompagnando la struttura regionale nella lotta alla corruzione. Questa spiccata natura collaborativa voluta dal legislatore dipana i suoi effetti anche nell’attribuzione delle funzioni stesse dell’organismo piemontese, che in qualche modo subiscono una contrazione rispetto ai poteri attribuiti ad ORAC.

2. Le funzioni di ORAC e ORECOL a confronto

Un’analisi comparata delle funzioni attribuite ad ORAC e ORECOL, come definite dall’articolo 3 delle rispettive leggi istitutive, evidenzia alcune rilevanti differenze.

Mentre ORAC conduce verifiche ex post sull’attuazione delle linee guida regionali per la trasparenza e la tracciabilità dei contratti pubblici, valutando la conformità dei risultati agli obiettivi prefissati, ORECOL assume un ruolo più collaborativo, formulando pareri e indicazioni per il miglioramento continuo delle attività amministrative.

Inoltre, per quanto concerne il rapporto con gli uffici di controllo interni, si osserva una diversa configurazione: se ORAC è chiamato a coordinare l’attività di questi organi, ORECOL instaura con essi rapporti di collaborazione, senza tuttavia assumere un ruolo di coordinamento esplicito.

Una peculiarità distintiva di ORECOL risiede nel suo ruolo proattivo nella diffusione della cultura della legalità e della trasparenza. La legge istitutiva, infatti, prevede esplicitamente che l’organismo instauri collaborazioni con associazioni attive nella tutela della legalità, al fine di organizzare iniziative formative rivolte agli amministratori e ai dipendenti regionali.

Un’ulteriore differenziazione tra ORAC e ORECOL riguarda i poteri ispettivi. Mentre la legge lombarda attribuisce all’ORAC specifici poteri di verifica e controllo, la legge piemontese definisce ORECOL come un organismo per il controllo collaborativo, escludendo esplicitamente l’esercizio di poteri ispettivi. Tale orientamento collaborativo è ulteriormente rafforzato dal comma 3 dell’articolo 3 della legge piemontese, che impone all’ORECOL un “stretto coordinamento” con le strutture di controllo interno della Regione, al fine di garantire l’efficacia delle proprie attività.

Un’ulteriore distinzione tra le due leggi riguarda le conseguenze dell’inosservanza degli indirizzi e delle indicazioni forniti dagli organismi di controllo. La legge piemontese prevede che tali inadempienze siano valutate ai fini della retribuzione di risultato e del trattamento accessorio del personale dirigenziale. In sostanza, il mancato rispetto delle indicazioni dell’ORECOL può comportare una riduzione della componente variabile della retribuzione dei dirigenti responsabili. La legge lombarda, invece, introduce sanzioni più severe, prevedendo la possibilità di revocare l’incarico ai dirigenti inadempienti.

In conclusione, sebbene ORAC e ORECOL condividano l’obiettivo generale di assicurare la corretta gestione della cosa pubblica, le due leggi istitutive delineano modelli di controllo con caratteristiche distintive.

In linea con i propri obiettivi istituzionali, gli Organismi sono stati investiti da parte dei legislatori regionali di un ruolo proattivo nel promuovere modelli virtuosi di controllo interno, finalizzati a garantire l’efficienza, l’economicità e l’efficacia dell’azione amministrativa nel pieno rispetto della legalità. A tal fine, gli Organismi svolgono compiti di indirizzo, verifica, supporto e coordinamento, tramutando le disposizioni di legge in azioni concrete attraverso la pianificazione annuale delle proprie attività.

3. Il Piano Annuale di ORAC del 2024

Il Piano Annuale di ORAC per l’anno 2024 si presenta come un documento programmatico di notevole rilevanza, delineando un articolato percorso finalizzato al consolidamento delle attività di prevenzione e contrasto alla corruzione nell’ambito della pubblica amministrazione regionale. L’Organismo, attraverso un’analisi puntuale delle criticità e delle opportunità, ha individuato una serie di obiettivi strategici volti a rafforzare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di controllo interno.

Un focus particolare è riservato all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). ORAC si impegna a monitorare costantemente le attività di attuazione del PNRR, attraverso l’adozione di strumenti di autovalutazione e la collaborazione con le Direzioni Generali di Regione Lombardia. Tale approccio consente all’Organismo di individuare tempestivamente eventuali criticità e di adottare misure correttive, al fine di garantire la massima trasparenza e integrità nell’utilizzo delle risorse europee.

Parallelamente, ORAC promuove una costante attività di confronto e collaborazione con le principali istituzioni coinvolte nella lotta alla corruzione, quali l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), l’Università Bicocca, la Guardia di Finanza e il Collegio dei Revisori dei Conti di Regione Lombardia. Tale sinergia rappresenta un elemento fondamentale per lo scambio di buone pratiche e per l’aggiornamento continuo sulle più recenti evoluzioni normative e giurisprudenziali in materia.

Il Piano Annuale 2024 pone inoltre una forte enfasi sul rafforzamento dei controlli interni, attraverso l’individuazione delle aree più esposte a rischio di corruzione e il supporto alle strutture regionali nella predisposizione e attuazione dei Piani Triennali di Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza.

Tra le novità introdotte dal nuovo Codice dei contratti pubblici (D.lgs. n. 36/2023), ORAC ha individuato una serie di elementi di particolare rilevanza per la propria attività di controllo. In particolare, l’Organismo si concentrerà sull’analisi degli impatti del nuovo Codice in materia di appalti pubblici, con l’obiettivo di elaborare indicatori di rischio standardizzati e di rafforzare la collaborazione con la Guardia di Finanza.

Un ulteriore ambito di approfondimento riguarda il sistema di controllo applicato dagli enti del Sistema Sanitario Regionale, con particolare riferimento alla gestione delle liste d’attesa. ORAC si impegnerà a monitorare l’applicazione delle disposizioni normative in materia e a verificare l’efficacia dei meccanismi di controllo esistenti.

In conclusione, il Piano Annuale 2024 di ORAC si presenta come uno strumento strategico per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto alla corruzione nell’ambito della pubblica amministrazione regionale. Attraverso un approccio sistemico e integrato, l’Organismo mira a garantire la massima trasparenza, efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche, contribuendo così a rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. 

4. Il Piano di Annuale di ORECOL del 2024

L’obiettivo primario del Piano è quello di prevenire la corruzione attraverso un’analisi puntuale delle criticità e l’adozione di misure preventive mirate. In questa ottica, ORECOL ha individuato una serie di azioni strategiche, tra cui l’analisi approfondita delle segnalazioni provenienti dalle Direzioni regionali, la valutazione dell’efficacia delle misure di prevenzione già in atto e la mappatura degli strumenti di controllo esistenti.

Un elemento di particolare rilievo è rappresentato dall’attenzione che l’Organismo rivolge al controllo della gestione delle risorse pubbliche. In particolare, ORECOL ha confermato una serie di interventi specifici, quali il controllo sugli appalti pubblici, l’analisi dei bilanci delle società partecipate e il rafforzamento della funzione di audit interno. Tali attività sono finalizzate a garantire la massima trasparenza e efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche, a tutela dell’interesse generale.

L’integrazione tra le attività di controllo svolte dai singoli settori e quelle dell’Organismo rappresenta un ulteriore elemento di novità introdotto dal Piano Annuale. La redazione di una relazione annuale sul sistema dei controlli, che raccoglie e sintetizza i risultati delle attività svolte, consente di fornire un quadro completo e trasparente dell’azione di controllo esercitata da ORECOL.

In conclusione, il Piano Annuale di ORECOL si configura come uno strumento innovativo per il rafforzamento della prevenzione e del contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione regionale. L’approccio proattivo, la collaborazione con le Direzioni regionali e l’adozione di strumenti di controllo efficaci rappresentano gli elementi distintivi di questo importante documento programmatico.

5. La vigilanza collaborativa: uno strumento per garantire trasparenza e legalità

L’analisi comparata tra ORAC e ORECOL ha evidenziato come entrambi gli organismi rappresentino un’innovazione significativa nel panorama della vigilanza regionale, introducendo un modello di controllo collaborativo e preventivo. Tuttavia, le specificità dei due modelli, delineati dalle rispettive leggi istitutive, ne delineano profili distintivi.

Se ORAC si caratterizza per un approccio più strutturato e orientato al controllo ex post, con un ruolo di coordinamento dei controlli interni, ORECOL si presenta come un organismo più consultivo e proattivo, focalizzato sulla prevenzione e sulla diffusione della cultura della legalità.

Nonostante queste differenze, entrambi gli organismi condividono l’obiettivo di rafforzare la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa, contribuendo a consolidare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

L’evoluzione del contesto normativo e istituzionale, nonché le crescenti complessità della gestione della cosa pubblica, pongono nuove sfide agli organismi di controllo. In questo scenario, ORAC e ORECOL dovranno continuare a innovare e ad adeguare i propri strumenti e le proprie metodologie, al fine di garantire un’efficace vigilanza e di contribuire alla costruzione di una pubblica amministrazione sempre più efficiente e trasparente.

In conclusione, l’esperienza di ORAC e ORECOL dimostra come la vigilanza collaborativa rappresenti una strada promettente per il rafforzamento dei sistemi di controllo interno nelle pubbliche amministrazioni. La condivisione di buone pratiche e la valorizzazione delle specificità di ciascun modello potranno contribuire a far maturare una cultura della legalità e della trasparenza sempre più diffusa.

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