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Le misure del Fondo di garanzia per le PMI saranno prorogate per il 2025? L’ipotesi è allo studio, in vista dell’avvio dell’iter della Legge di Bilancio

Nella Legge di Bilancio 2025 potrebbe trovare spazio la proroga di un anno per le agevolazioni del Fondo di garanzia per le PMI.

Sulla misura è aperto il confronto tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

A sottolinearlo è stato lo stesso ministro Adolfo Urso nel corso del question time alla Camera.

Fondo di garanzia PMI: proroga nella Legge di Bilancio 2025?

La proroga del Fondo di garanzia per le PMI è tra le misure che potrebbero essere inserite nella prossima Manovra.

Lo ha anticipato il ministro del MIMIT, Adolfo Urso, in risposta a un quesito posto durante il question time che si è tenuto presso la Camera dei deputati l’11 settembre scorso.

Il ministro Urso ha sottolineato quanto di seguito riportato:

“Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese è ormai un pilastro della nostra politica industriale. Solo lo scorso anno, il Fondo ha garantito finanziamenti alle piccole e medie imprese per circa 46,2 miliardi di euro, rispondendo alle esigenze di liquidità in questa fase congiunturale incerta e delicata, ancora condizionata dal protrarsi del conflitto in Ucraina e delle forti tensioni nell’area del Medio Oriente. Il nostro intendimento è quello di conservare lo strumento e di potenziarne la sua natura strutturale.”

Nella risposta è stato inoltre messo in evidenza l’intervento per “mitigare” gli effetti della riduzione delle agevolazioni dopo la fine del periodo covid.

Sul fondo a sostegno delle piccole e medie imprese è infatti intervenuto il decreto Anticipi, che ha riscritto le regole per il 2024 e fino al prossimo 31 dicembre.

La nuova disciplina potrebbe essere riconfermata per il prossimo anno.

Lo stesso ministro Urso ha infatti sottolineato quanto segue:

“Il nostro Ministero sta ora lavorando a una proposta normativa volta alla proroga della predetta disciplina anche per il 2025. Il Fondo di garanzia per le piccole imprese dovrà però operare in sinergia con altri strumenti che sono altrettanto efficaci nel supportare la crescita. L’impegno è innanzitutto quello di rifinanziare in legge di bilancio una nuova legge Sabatini, strumento molto utilizzato e apprezzato dalle piccole imprese.”

Stando ai dati aggiornati allo scorso 30 giugno, nel complesso il Fondo di garanzia per le PMI ha accolto 115.039 domande.

Sono stati erogati 20,7 miliardi di euro di finanziamenti garantiti, per un totale di 14,2 miliardi di euro di importi garantiti.

Tuttavia tale strumento non è l’unico a supporto delle piccole e medie imprese. Il ministro Urso ha fornito anticipazioni anche sul lavoro relativo a un nuovo codice degli incentivi, che arriverà a breve sul tavolo del Consiglio dei Ministri.

In merito alle agevolazioni per le imprese è stata poi richiamata anche l’operatività del Piano Transizione 5.0.

Fondo di garanzia PMI: proroga nella Legge di Bilancio 2025?

Novità sulle agevolazioni che fanno riferimento al Fondo di garanzia per le PMI sono state prevista dal decreto Anticipi, il DL n. 145/2023, e dalla relativa legge di conversione.

Dal 1° gennaio 2024, alla scadenza delle misure previste dalla Legge di Bilancio 2022 e dal Quadro temporaneo UE, l’importo massimo garantito per ogni singola impresa è stato pari a 5 milioni di euro.

Sono però state ridotte le percentuali di copertura, con l’esclusione delle imprese più rischiose e l’ammissione degli enti del terzo settore.

L’articolo 15-bis ha previsto l’esclusione delle imprese inserite nella fascia 5 del modello di valutazione e ha rideterminato le percentuali di copertura garantita.

Per le start-up innovative e gli incubatori certificati la misura massima della garanzia è del:

  • 55 per cento, per le operazioni finanziarie, riferite a micro e PMI che rientrano nelle fasce 1 e 2 del modello di valutazione, concesse per il finanziamento di esigenze di liquidità;
  • 60 per cento, per le operazioni finanziarie riferite a PMI rientranti nelle fasce 3 e 4 del modello di valutazione;
  • 80 per cento, nel caso di finanziamento di programmi di investimento e operazioni finanziarie riferite a PMI costituite o che abbiano iniziato la propria attività da meno di 3 anni dalla richiesta della garanzia e non valutabili sulla base del modello;
  • 50 per cento per investimenti nel capitale di rischio dei soggetti beneficiari finali.

È invece prevista una garanzia fino all’80 per cento per le operazioni finanziaria con gli importi di seguito indicati:

  • 40.000 euro;
  • 80.000 euro nel caso di richiesta di garanzia presentata in modalità di riassicurazione da soggetti garanti autorizzati;
  • 50.000 euro per le operazioni finanziarie di microcredito di cui all’articolo 111 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia.

L’agevolazione è stata inoltre aperta agli enti del Terzo settore, senza la necessità di modello di valutazione nel caso di importi non superiori a 60.000 euro per i soggetti iscritti al RUNTS (Registro unico nazionale del terzo settore).

La garanzia può essere concessa nella misura del 15 per ceto alle imprese con un numero di dipendenti compreso tra 250 e 499.

Tali imprese possono accedere ai benefici del fondo anche in relazione a singole operazioni finanziarie.

La disciplina prevista per il 2024 potrebbe essere prorogata anche per il prossimo anno. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 potrebbero essere riconfermate le regole già in vigore per l’anno in corso.

 

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