“Venezia che muore”, cantava Guccini, ma in realtà, a dispetto dell’immagine decadente e fragile che molti hanno della Serenissima, il capoluogo Veneto è un luogo in continuo mutamento, più vivo che mai e soprattutto attento alle esigenze dei propri cittadini. Che a Venezia non solo ci vivono, ma si spostano con i mezzi, prediligendo, laddove è possibile, l’autonomia delle due ruote.
La necessità di implementare i tratti destinati alle piste ciclabili è da tempo una priorità per l’amministrazione veneziana che negli ultimi anni ha infatti realizzato ben 200 km di piste ciclabili.
L’ultima inaugurazione risale a pochi mesi fa e ha coinvolto con entusiasmo la cittadinanza, felicissima di assistere al taglio del nastro del sindaco Luigi Brugnaro.
La nuova pista ciclabile che lega Chirignago, Zelarino a Marghera è lunga circa 450 metri, di cui 165 di passerella in acciaio verniciato. Si tratta di un’opera complessa, costruita sopra la linea dell’alta velocità, tanto che durante la fase dei lavori è stato necessario interrompere il traffico ferroviario.
All’inaugurazione era presente anche una delegazione della FIAB locale, a testimonianza dell’importanza di questo nuovo tratto sia per i cicloturisti che per i cittadini che vogliono arrivare a Venezia direttamente in bicicletta.
Il ponte ciclopedonale di Catene collega infatti per la prima volta Marghera a Chirignago con un percorso esclusivamente dedicato a ciclisti e pedoni, in totale sicurezza.Un’opera importante, costata 4.568.000 euro e realizzata per buona parte con fondi strutturali europei PON-METRO.
La riqualificazione delle aree periferiche e la messa in sicurezza delle strade a vantaggio di chi sceglie di muoversi a piedi o in bicicletta è una priorità che ormai tutte le grandi città hanno messo in agenda, specialmente quelle martoriate dal traffico, dal turismo di massa e con evidenti problemi dovuti alla peculiarità della struttura urbana, come Venezia. La promiscuità tra automobili, biciclette e pedoni, presente purtroppo in maniera importante in città come Roma, rappresenta ormai un retaggio obsoleto da superare. I nuovi progetti di viabilità green mettono al centro le persone e i loro bisogni e cercano di offrire alternative amiche dell’ambiente, incentivando il più possibile gli spostamenti con i mezzi pubblici o in autonomia.
La valenza di interventi come questo, poi, è duplice, perché è ormai cosa nota che tutte le volte che la viabilità, specie in zone periferiche, viene migliorata a favore degli spostamenti in bici, l’intera area rinasce e la qualità della vita aumenta.
“Venezia è bella ma non ci vivrei”, dice il proverbio, ma forse è il caso di rivedere anche questo, perché non c’è motivo di non desiderare di vivere in un posto ricco di fascino e piste ciclabili.
(A cura di FGB)
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