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In questo grigio martedì 17 dicembre, dopo una lunghissima seduta, il Consiglio regionale dell’Umbria ha approvato la prima e storica legge  “sulla Famiglia”. 

La proposta firmata da Paola Fioroni (Lega), Pastorelli (FI), Peppucci, Carissimi, Rondini, Mancini, Nicchi (Lega), Pace (FdI) e Fora (Patto civico), prevede un investimento di 30 milioni di euro per migliorare i servizi destinati alla natalità e alle famiglie ma anche rafforzando il diritto allo studio. Una svolta sociale e a livello politico perchè la Tesei e il centrodestra hanno mantenuto la promessa fatta 5 anni al mondo cattolico senza generali e a quelle associazioni vicine al Family Day. I punti forti della legge regionale: Promuove in maniera concreta la natalità, rendendo strutturale il contributo economico per i nuovi nati, a vantaggio dei giovani nuclei familiari, delle famiglie numerose, monoparentali o fragili e l’aiuto alla genitorialità, anche in caso di separazione, divorzio o coppie di fatto. Promuove inoltre i Centri per le famiglie e favorisce una maggiore armonizzazione tra i tempi famiglia – lavoro tramite politiche di welfare aziendale; sostiene la genitorialità e la maternità anche attraverso attività di orientamento, di sostegno psicologico e pratico nelle procedure necessarie per ottenere l’adozione o l’affido familiare; istituisce un fondo apposito per gli orfani di entrambi i genitori, nonché maggiori sostegni per il diritto allo studio e contributi per le attività sportive dei figli”.

Tuttavia, l’approvazione della legge non è stata priva di controversie. All’esterno di Palazzo Cesaroni una manifestazione di protesta ha visto la partecipazione di cittadini e gruppi contrari alla legge, accusata di essere circoscritta alle sole famiglie “tradizionali”. Sempre all’esterno del palazzo c’era il sit-in di ringraziamento alla Giunta Tesei da parte delle associazioni AIGOC – Ass. Articolo 26 Umbria – Ass. Durante noi Umbria – Ass. Esserci per essere – Ass. Famiglia nel cuore – Ass. Family Day Umbria – Associazione Nazionale Famiglie Numerose Umbria –Ass. Persona&Persone – Ass. ProVita e Famiglia onlus – Centro Amore e Vita Foligno – Federvita Umbria.

Inoltre, durante la seduta, la presenza dell’ex senatore Simone Pillon ha sollevato malumori tra i consiglieri di minoranza. Pillon, noto per le sue posizioni ultraconservatrici, ha commentato su Twitter: “Legge sulla famiglia approvata oggi in Umbria. 30 milioni di euro strutturali per mamme, papà, figli, nonni, disabili, famiglie in crisi. Una pagina di civiltà, un investimento per il futuro della nostra regione. Proteste sinistre respinte. La famiglia è più forte delle ideologie.”

La prima firmataria, Paola Fioroni, ha chiarito che la legge non è un’iniziativa elettorale, ma un progetto avviato nel 2020, frutto di un ampio lavoro e di audizioni con molte associazioni, alcune delle quali hanno visto le loro osservazioni integrate. Fioroni ha dichiarato: “Negli ultimi giorni ho letto contestazioni che mi sono sembrate lontane dalla realtà. Credo nel sociale come investimento che crea valore, sviluppo e coesione e rappresenta non certo un costo. Nel nostro programma elettorale una parte importante era dedicata alla valorizzazione della famiglia, come mezzo per creare valore pubblico e tutela della comunità regionale”. Fioroni ha poi aggiunto: “Sappiamo che il progetto di vita di una famiglia può essere messo in difficoltà da momenti di cambiamento: una nuova nascita, una malattia, un decesso, una crisi economica dovuta alla perdita del lavoro o una separazione. E proprio in questa direzione va questa legge”. Le principali novità includono la tutela dei minori e della genitorialità, il supporto alle famiglie monoparentali e adottive, e il rafforzamento dei servizi di mediazione familiare. 

La presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, ha commentato con orgoglio l’approvazione della legge: “Per ognuno di noi la famiglia è quanto di più prezioso abbiamo nella vita, per me in primis. Per questa ragione, dal primo giorno abbiamo deciso di dare priorità, con il nostro programma di governo della Regione, all’ideazione di quanti più incentivi e sostegni possibili a favore della genitorialità e delle famiglie umbre. ”

Dai banchi di opposizione il consigliere del Partito Democratico, Tommaso Bori, ha criticato duramente la legge e ha messo in discussione la tempistica e le modifiche al testo, definendo la legge “un testo ideologico, patriarcale e oscurantista, che vorrebbe manipolare le opinioni e le scelte delle persone, ed in particolare delle donne”. Secondo Bori, la legge non riconosce le diverse forme familiari esistenti, contravvenendo agli articoli della Costituzione e dello Statuto regionale, e potrebbe compromettere diritti fondamentali come quello all’interruzione di gravidanza. “Questa legge è uno strumento di propaganda politica di parte e non un dispositivo al servizio della collettività,” ha concluso Bori, sottolineando il rischio di limitare i diritti delle donne e delle famiglie diverse da quella tradizionale.

Anche il M5S ha espresso preoccupazioni. Thomas De Luca ha detto: “L’articolo 2 sembra comprimere la libertà individuale e il progetto di vita, mentre l’articolo 6 rappresenta un’invasione inaccettabile nella sfera delle decisioni dei giudici minorili.” 

Fioroni ha poi risposto anche su la legge 194 e la soglia di ingresso per i sostegni: “Questa non è una legge ideologica e ha l’obiettivo di tutelare i più fragili. Sull’interruzione di gravidanza, non abbiamo fatto altro che recepire quanto previsto dalla legge 194, dando una opportunità alle donne. Il Fattore famiglia non viene spostato dal bisogno: verrà sperimentato, come richiesto proprio dalle famiglie, per evitare le discriminazioni che possono nascere dal solo Isee”. 

 

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