Pistoia Basket, Rowan: “Penso a dare il mio contributo per vincere. Il resto non ha importanza” #finsubitoagevolazioni

di Letizia Gaeta 

PISTOIA – Il nome di Maverick Rowan, figlio del neo-presidente del Pistoia Basket, è sulla bocca di tutti ormai da quando è stato ufficializzato il suo arrivo nella società biancorossa.

Non certo la punta di diamante di una campagna acquisti che ha fatto torcere il naso a gran parte del pubblico pistoiese, il quale non ha visto di buon occhio le scelte societarie, compresa quella di firmare la prossima guardia titolare a disposizione di coach Calabria.

D’altro canto la carriera di Rowan, prodotto di North Carolina State, non è mai davvero decollata, risultando essere una montagna russa di alti (poco alti) e bassi (molto bassi). La stagione in Italia sarà quella del riscatto per il ventottenne nativo di Fort Lauderdale o un’altra annata mediocre? Solo il campo potrà dirlo.

“Ho parlato con altri giocatori e con alcuni componenti della società, ma è stato attraverso il mio agente che ho firmato il contratto – ha esordito con queste parole il giocatore del Pistoia Basket -. Voglio che sia chiaro che non penso al fatto di dover giocare nella società di mio padre, perché ciò che mi interessa davvero è migliorarmi ogni giorno, giocare per la squadra in modo tale da raggiungere gli obiettivi prefissati. Paschall, che mi sembra essere una bellissima persona oltre che un giocatore formidabile, è arrivato solo questa settimana ed è la prima dall’inizio della settimana in cui abbiamo avuto l’opportunità di allenarci insieme: da adesso in poi dovremo costruire la squadra e amalgamarci.

Abbiamo una grande voglia di giocare e imparare a conoscerci in campo. Il nostro è un bellissimo gruppo, i ragazzi sono fantastici e i compagni di squadra della zona ci hanno indicato dove andare a mangiare, cosa vedere e cosa fare durante il tempo libero.

Ovviamente, a partire da questo weekend, il nostro obiettivo sarà vincere ma prima di tutto sarà un bel banco di prova e ci permetterà di creare gruppo e oliare i meccanismi di gioco.

Io sono una persona molto competitiva sia in campo che fuori, mi piace vincere e non vedo l’ora di poter dimostrare le mie qualità di passatore e tiratore. Quando mi chiederanno di essere il principale terminale offensivo cercherò di esserlo, lavoro duramente per migliorare giorno dopo giorno e per essere un punto di riferimento per la squadra”.