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Il leasing operativo è una soluzione sempre più diffusa nel 2024 per le imprese che cercano flessibilità nella gestione delle risorse. Questo tipo di contratto consente di utilizzare beni senza acquisirne la proprietà, con il vantaggio di poter dedurre fiscalmente i canoni. Questo sinallagma è largamente utilizzato per beni soggetti a rapida obsolescenza, come attrezzature tecnologiche e veicoli commerciali.

Si inserisce nella categoria dei contratti di locazione, nei quali il locatore mantiene la proprietà del bene e il locatario ne usufruisce per un periodo concordato, pagando un canone periodico.

La normativa specifica inclusa la distinzione tra leasing operativo e finanziario, non è espressamente codificata e si basa su prassi contrattuale e giurisprudenziale. La giurisprudenza ha definito il trattamento fiscale dei canoni e la natura dell’ammortamento per il locatore, sottolineando la differenza rispetto al finanziario. Vediamo gli aspetti legali e fiscali nel dettaglio.

Perché scegliere il leasing operativo nel 2024?

Se sei un imprenditore, tieni presente che il leasing operativo può essere utile se hai un’impresa che necessitano di attrezzature o macchinari soggetti a rapida obsolescenza, come nel caso dei settori tecnologici o industriali, dove il continuo aggiornamento delle risorse è essenziale per mantenere la competitività.

Differenze tra leasing operativo e finanziario

Pur appartenendo alla stessa categoria contrattuale, presentano differenze che ne influenzano la scelta da parte delle imprese e dei professionisti. Il leasing operativo si distingue per la sua maggiore flessibilità: si tratta di un contratto a breve o medio termine che consente l’utilizzo di un bene senza prevedere, l’opzione di acquisto alla scadenza. Il locatore rimane proprietario del bene per tutta la durata del contratto e, al termine, il bene viene solitamente restituito.

In contrapposizione, il leasing finanziario è un contratto di locazione a lungo termine che prevede, quasi sempre, un’opzione di riscatto alla scadenza del contratto, permettendo al locatario di acquisire la proprietà del bene a un valore residuo prestabilito. E’ dunque maggiormente orientato all’acquisto del bene, rappresentando una forma di finanziamento a medio-lungo termine. I canoni versati tendono a coprire non solo l’uso del bene, ma anche una parte consistente del suo valore di acquisto, oltre agli interessi associati al finanziamento.

Un’altra differenza concerne la gestione del rischio e della manutenzione. In quello operativo, il locatore è responsabile della manutenzione e del supporto tecnico del bene, sollevando il locatario da questi oneri. Nell’altro, invece, tali responsabilità sono generalmente a carico del locatario, poiché il bene viene considerato una risorsa da acquisire. Infine, dal punto di vista contabile, in quello operativo viene solitamente trattato come un costo di esercizio, mentre l’altro incide maggiormente sulla struttura patrimoniale dell’impresa.

Gli elementi essenziali

Uno degli elementi essenziali è la durata del contratto, che può variare da 1 a 5 anni, a seconda delle esigenze del locatario e del bene oggetto di locazione, coerentemente con l’ammortamento fiscale del bene.

Quanto agli obblighi delle parti, il locatore, che resta proprietario del bene per tutta la durata del contratto, è generalmente responsabile della manutenzione ordinaria e straordinaria del bene, assicurandosi che esso rimanga in buone condizioni operative. Il locatario, d’altro canto, ha l’obbligo di utilizzare il bene secondo quanto previsto dal contratto e di versare i canoni periodici stabiliti. I canoni, nel leasing operativo, coprono esclusivamente l’uso del bene e i servizi di manutenzione, senza che questi siano legati al valore d’acquisto, come avviene nel leasing finanziario.

Le clausole di risoluzione del contratto sono un ulteriore elemento essenziale. In caso di inadempimento da parte del locatario, come il mancato pagamento dei canoni o l’uso improprio del bene, il locatore può richiedere la risoluzione anticipata del contratto e la restituzione del bene. Tuttavia, è frequente che i contratti prevedano delle penali di recesso anticipato a carico del locatario, che servono a compensare il locatore per la mancata ricezione dei canoni prestabiliti.

Vantaggi fiscali

Nel 2024, il quadro normativo fiscale ha subito alcune modifiche che le imprese devono tenere in considerazione per poter sfruttare al meglio i vantaggi fiscali associati a questo strumento. Secondo le ultime disposizioni della Legge di Bilancio 2024, le imprese possono continuare a dedurre completamente i canoni pagati, sia dal punto di vista dellIRAP sia dal punto di vista dell’IRES vengono scaricati al 100%. Per i beni mobili, la deducibilità segue l’ammortamento fiscale previsto dal TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Tuttavia, l’impresa deve dimostrare l’inerenza del bene rispetto all’attività aziendale, ossia che il bene concesso sia effettivamente utilizzato per la produzione del reddito.

Ciò significa che, i canoni pagati possono essere dedotti come costi di esercizio, riducendo così la base imponibile e, di conseguenza, l’imposta dovuta dall’azienda. Questa deducibilità rappresenta un vantaggio significativo per le imprese, poiché permette di scaricare i costi nel breve periodo, senza gli oneri patrimoniali e contabili legati all’acquisto del bene.

Inoltre, il Regime del Superammortamento, confermato anche per il 2024, può applicarsi ai beni acquisiti a condizione che i beni rispettino i requisiti previsti per gli investimenti in beni strumentali nuovi e ad alta tecnologia. Ciò consente alle imprese di ottenere un ulteriore beneficio fiscale, deducendo una percentuale maggiorata dei costi del bene locato rispetto al valore effettivo, stimolando così gli investimenti in innovazione.

Infine, le imprese devono prestare attenzione alle sanzioni fiscali in caso di risoluzione anticipata del contratto. Se un contratto è risolto anticipatamente, i canoni versati potrebbero non essere più integralmente deducibili, con possibili rettifiche fiscali a carico dell’azienda.

Gestione dell’IVA

L’IVA è applicata su ciascuna rata del canone periodico e può essere detratta dal locatario, a patto che il bene sia utilizzato esclusivamente per fini aziendali. L’aliquota IVA standard operativo è del 22% (salvo beni specifici soggetti a aliquote ridotte). Quindi, il locatario ha il diritto di detrarre l’IVA sulle rate come su qualsiasi altro acquisto di beni e servizi, purché il bene locato sia effettivamente destinato all’attività economica dell’impresa.

La percentuale di detraibilità dell’IVA varia a seconda della destinazione del bene. Se il bene è usato sia per finalità aziendali che personali, come nel caso di un’automobile aziendale, la detrazione dell’IVA sarà solo parziale, in proporzione all’uso esclusivamente professionale del bene.

Un altro aspetto importante riguarda i servizi accessori legati al contratto, come la manutenzione o l’assicurazione del bene. Anch’essi sono soggetti all’IVA, e l’impresa può detrarre l’imposta relativa, purché tali servizi siano strettamente correlati all’attività economica e al bene locato.

Esempi

Il leasing operativo trova applicazione in diversi settori industriali. Un esempio tipico è il settore automobilistico, dove è usato per il noleggio a lungo termine di flotte aziendali. Le imprese possono usufruire di veicoli nuovi senza doversi preoccupare della manutenzione o della gestione della proprietà, poiché questi compiti restano a carico del locatore.

Nel settore tecnologico, è usato dalle aziende che devono mantenersi all’avanguardia con attrezzature e infrastrutture informatiche. Ad esempio, molte imprese preferiscono il leasing operativo per computer, server e software, in modo da poter aggiornare regolarmente l’hardware senza dover sostenere i costi elevati di acquisto e l’immobilizzazione di capitali.

Anche il settore sanitario lo sfrutta per l’utilizzo di apparecchiature mediche avanzate. Ospedali e cliniche lo utilizzano frequentemente per macchinari costosi come scanner MRI o dispositivi per la chirurgia robotica.

Infine, nel settore retail, viene spesso impiegato per l’arredo e l’equipaggiamento di punti vendita. Molte catene di negozi preferiscono noleggiare scaffali, mobili e attrezzature piuttosto che acquistarli, in modo da poterli aggiornare regolarmente e mantenere un’immagine moderna e accattivante per i clienti.

Conclusione

Se stai considerando l’uso nella tua impresa del leasing operativo, devi valutare le esigenze della vostra azienda in termini di flessibilità e gestione del capitale. I vantaggi economici sono chiari: permette di utilizzare un bene senza doverne acquisire la proprietà, evitando così di impiegare la liquidità aziendale per l’acquisto. Questo consente di avere costi certi e definiti, senza compromettere la capacità di indebitamento dell’impresa, poiché non è prevista alcuna segnalazione alla centrale rischi.

Dal punto di vista fiscale, i benefici sono altrettanto significativi. È possibile dedurre il valore dei canoni per IRAP e IRES, detrarre l’IVA e i beni non vengono considerati negli studi di settore. Inoltre, trattandosi di un servizio, non grava sulla situazione patrimoniale dell’azienda come farebbe un acquisto diretto. In conclusione, scegliere questa formula può rappresentare una soluzione efficace per ottimizzare la gestione delle risorse e mantenere la massima flessibilità operativa.

 

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