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CREMONA – La città del Torrazzo portata ad esempio in Italia per la corsa alla decarbonizzazione, ovvero quell’insieme di processi volti a diminuire e, se possibile, eliminare, le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Azioni ormai indispensabili per cercare di rallentare il surriscaldamento del pianeta, la cui diretta conseguenza sono i cambiamenti climatici che negli ultimi anni stanno sconvolgendo anche il territorio provinciale, con sempre più frequenti fenomeni estremi.

CREMONA TRA LE CITTÀ VIRTUOSE DEL FORUM DI CERNOBBIO

Le azioni virtuose messe in campo a Cremona sono al centro di uno studio presentato nei giorni scorsi in occasione della 50esima edizione del forum di Cernobbio (Co), il convegno internazionale a cui ogni anno partecipano importanti personalità della politica e dell’economia, promosso da Teha, The European House Ambrosetti.

Roberto Tasca, presidente di A2A e Renato Mazzoncini, amministratore delegato della società, insieme a Lorenzo Tavazzi (senior partner e board member di Teha), hanno illustrato i risultati della ricerca ‘Sostenibilità urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunità e soluzioni per città future-fit’. Con loro anche Enrico Giovannini, co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo sviluppo sostenibile (AsviS). La ricerca ha individuato sette cittàapprocci diversificati alla decarbonizzazione del proprio territorio – rappresentative di diverse aree e dimensioni demografiche – tra cui Cremona.

IL TERMOVALORIZZATORE E LA MOBILITÀ ELETTRICA TRA I PUNTI DI FORZA

Tra i punti di forza cremonesi ci sono il termovalorizzatore e una flotta di bus pubblici sempre più ecologica: «Il ricorso al teleriscaldamento, tramite il termovalorizzatore – si legge nel rapporto – è fondamentale per ridurre il conferimento in discarica dei rifiuti, sia per ridurre l’uso dei combustibili fossili. Poi l’elettrificazione della flotta dei mezzi pubblici, con l’adozione di modelli sostenibili. Si arriverà a 32 bus elettrici nel 2026». Queste e altre caratteristiche fanno entrare Cremona nel novero dei capoluoghi provinciali più virtuosi.

LA SFIDA DELLA TRANSIZIONE ENERGETICA NEI COMUNI ITALIANI

«Si tratta di Comuni – prosegue l’indagine — che stanno attualmente implementando progettualità da considerare come punto di riferimento per stimolare il dibattito sulle potenzialità degli interventi di transizione energetica ed economia circolare. Il tutto per aumentare la sostenibilità e la qualità della vita dei cittadini». L’analisi ha evidenziato in particolare come le emissioni di CO2 nei capoluoghi italiani possano essere più che dimezzate, attivando su vasta scala alcune leve già disponibili, come la mobilità elettrica, le pompe di calore, il fotovoltaico su tetto, il teleriscaldamento, il relamping, l’uso circolare dei rifiuti e il verde urbano.

INVESTIMENTI PER IL FUTURO DELLE CITTÀ SOSTENIBILI

Un pacchetto di investimenti da 10 miliardi l’anno (270 miliardi al 2050) per ridurre l’uso di combustibili fossili. «In Italia i residenti nelle aree urbane sono già oggi il 72,6% della popolazione – hanno precisato i relatori — e si stima che questa percentuale possa salire fino all’81,1% nel 2050, con un conseguente aumento delle emissioni specifiche di CO2 del 18%. I trend di urbanizzazione si legano al ruolo di ‘catalizzatore’ economico e sociale delle città.

L’EFFICIENZA URBANA E IL RUOLO DELLE CITTÀ NELLA DECARBONIZZAZIONE

Nel Paese, nei soli 112 comuni capoluogo oggetto di analisi dello studio – che coprono il 7% della superficie nazionale e rappresentano il 29% dei consumi energetici italiani – si concentra il 60% del Pil. Le città si caratterizzano per un’efficienza intrinseca, richiedono minor consumo termico (-21% per unità di superficie), generano economie di densità per le reti idriche, elettriche e gas (le utenze allacciate alla rete elettrica e del gas per chilometro sono circa cinque e tre volte superiori a quelle del resto del Paese) e favoriscono un minor ricorso ai mezzi individuali per gli spostamenti (+54% di TPL e di modalità sostenibili in città rispetto al resto d’Italia).

LA SFIDA DELLA DECARBONIZZAZIONE PER UN FUTURO SOSTENIBILE

La sfida epocale della decarbonizzazione può essere vinta solo con l’impegno congiunto di enti pubblici, operatori privati e cittadini, per vivere in città sostenibili.

FIBRA OTTICA, LUCI A LED E DIFFERENZIATA AL TOP

Entrando nel dettaglio, sono molteplici i punti di forza della città che la pongono all’avanguardia nell’affrontare la sfida epocale della decarbonizzazione. Secondo la ricerca Cremona presenta a oggi un’implementazione estensiva e diversificata delle principali tecnologie volte alla decarbonizzazione.

TECNOLOGIE E INFRASTRUTTURE AVANZATE PER UNA CITTÀ PIÙ SOSTENIBILE

Ad esempio, il 91% dell’illuminazione pubblica è a led mentre la rete di teleriscaldamento si snoda per 59 chilometri, sono circa 600.000 metri i cavi in fibra ottica posati e circa 100 le telecamere collegate (sempre in fibra ottica), permettendo un monitoraggio veloce e sicuro della città.

ELETTRIFICAZIONE DELLA FLOTTA DI MEZZI PUBBLICI

Un altro punto di forza da evidenziare è l’elettrificazione della flotta di mezzi pubblici per il trasporto locale. Infatti, entro il 2026 sarà costituita da 32 autobus elettrici, dotati di batteria da 348 KiloWat ora (KWh) e 300 chilometri di autonomia. Di questi, 19 mezzi elettrici saranno introdotti grazie ai finanziamenti derivanti dal Piano strategico nazionale di mobilità sostenibile (6,2 milioni di euro), mentre i restanti 13 saranno introdotti grazie ai fondi del Pnrr (6 milioni di euro).

RIDUZIONE DELLE EMISSIONI GRAZIE ALL’ELETTRIFICAZIONE

La completa elettrificazione del parco autobus permetterà a Cremona di elettrificare completamente la propria flotta, abilitando un risparmio annuo di oltre 1.500 tonnellate di CO2 (lo 0,4% delle emissioni totali della città e il 2% delle emissioni totali del settore dei trasporti della città).

LO SVILUPPO SOSTENIBILE COME PRIORITÀ PER LE CITTÀ MODERNE

Per Roberto Tasca, presidente di A2A, la priorità di un sindaco «deve essere coniugare sviluppo e sostenibilità. Per farlo è essenziale implementare strategie di decarbonizzazione e investire in nuove tecnologie. Con un tale approccio non solo si potrà contribuire a migliorare la qualità della vita dei cittadini, ma anche stimolare una crescita economica sostenibile rendendo i centri urbani attrattivi».

RIDUZIONE DELLE EMISSIONI GRAZIE ALLE NUOVE TECNOLOGIE

La tecnologia diventa fondamentale. «Grazie alle leve tecnologiche già oggi disponibili, è possibile ridurre le emissioni delle città di oltre il 50%: in valori assoluti, si tratta di 32 milioni di tonnellate di CO2, pari all’anidride carbonica assorbita da 210 milioni di alberi. Un contributo sostanziale al percorso verso la neutralità climatica e per il benessere delle persone» aggiunge Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A.

IL TERMOVALORIZZATORE: UNA RISORSA CHIAVE PER CREMONA

Cremona è già molto avanti sull’uso di nuove tecnologie. Lo studio di Teha, infatti, sottolinea il ruolo rilevante nell’aumentare la sostenibilità e circolarità di tutto il territorio è giocato dal termovalorizzatore, entrato in esercizio nel 1997 e localizzato nell’area due chilometri a sud est dell’abitato. «Rappresenta infatti una delle principali risorse energetiche per il servizio di teleriscaldamento locale ed è autorizzato al trattamento di rifiuti solidi urbani, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti sanitari e fanghi da depurazione — si legge nel report.

EFFICIENZA ENERGETICA E RIDUZIONE DEI RIFIUTI A CREMONA

Annualmente, il termovalorizzatore tratta 70.000 tonnellate di rifiuti non altrimenti riciclabili, permettendo di produrre 25 GigaWatt ora (GWh) di energia elettrica (il 6% del totale consumato dalla città) e 60 GWh di energia termica (il 10% del totale consumato dalla città). Il termovalorizzatore permette di risparmiare ogni anno l’11% del totale consumato dalla città.

CREMONA PRIMA PER RACCOLTA DIFFERENZIATA

Cremona, inoltre, è molto sopra la media dei Comuni capoluogo italiani relativamente al tasso di raccolta differenziata, con un valore superiore di 23 punti percentuali: 78% contro 55,1%.



 

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