E, nel frattempo, stando alle ultime affermazioni del ministro del Lavoro Marina Calderone, il governo prevede di inserire nel provvedimento, misure per famiglie ed imprese, mentre l’allarme per la sanità (fra lunghe liste d’attesa e carenze di medici e infermieri) resta alto in un Paese, il nostro, nel quale la spesa per il comparto è ferma al 6,2% del Pil (Prodotto interno lordo), al di sotto, cioè, dei livelli dei paesi Ocse, pari al 6,9%.
Prende, dunque, pian piano forma la manovra economica, almeno stando alle informazioni che trapelano nelle settimane antecedenti la sua stesura da parte dell’Esecutivo: la ricomparsa del cosiddetto «bonus psicologo» è data per certa. Si tratta di un’iniziativa introdotta dal 2022 e che nella scorsa Legge di Bilancio è stata confermata e resa strutturale, per la quale occorrerà trovare una copertura annua di 10 milioni.
Fonti governative, intanto, si affrettano a sostenere che non ci saranno tagli alla sanità.
Rispetto alla cifra stanziata alla fine del 2023 nel documento, ossia 5 miliardi complessivi, si andrebbe verso una ulteriore integrazione delle risorse, che verrà quantificata, però, dal ministero dell’Economia, in base ai fondi disponibili. A tal proposito alcuni sindacati delle due maggiori categorie professionali del settore, medici ed infermieri, in una nota congiunta diffusa ieri, hanno sostenuto che non è più possibile «fare cassa sulla nostra pelle»; in particolare, si legge, il «principale obiettivo» delle associazioni è quello di «favorire provvedimenti che risollevino il Servizio sanitario nazionale dallo stato di agonia in cui versa da anni, e di rendere più appetibile le nostre condizioni di lavoro, mettendo un argine alle fughe di colleghi». Fra le istanze messe in luce dai «camici bianchi», «un piano di assunzioni che limiti il disagio, aumentare le retribuzioni, prevedendo finanziamenti adeguati al rinnovo dei contratti», la defiscalizzazione dell’indennità dì specificità medica, il raddoppio di quella infermieristica e l’estensione del sussidio alle ostetriche. Ma anche, viene puntualizzato, l’adozione di «seri provvedimenti per arrestare l’«escalation» delle aggressioni nelle strutture sanitarie, la contrattualizzazione degli specializzandi ed il riconoscimento del carattere usurante delle professioni assistenziali», evidenziano i sindacati.
Nella Legge di Bilancio che si sta redigendo, la titolare del dicastero del Lavoro ha detto che entreranno misure già annunciate dal governo, ovvero «continueremo a sostenere le imprese e le famiglie. Quindi», ha proseguito Calderone, ci saranno «interventi come quelli che abbiamo visto nel corso di questo anno. Credo che debbano avere e avranno un’attenzione e una continuità. Mi riferisco alla riduzione del cuneo contributivo e certamente ad una serie di interventi che sono stati fatti a favore delle famiglie e di strumenti che facilitano i rapporti di lavoro e le attività in azienda, quindi tutto quello che attiene la premialità e la possibilità di gestire il welfare aziendale», ha chiuso il ministro.
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