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L’accelerazione è già in atto, i dati ufficiali in arrivo nei prossimi giorni confermeranno che la Zes unica sta prendendo forma in attesa di verificare l’esatta finanziabilità delle domande di credito d’imposta giunte all’Agenzia delle Entrate (16mila in totale per oltre 9 miliardi di euro di importo). L’arrivo a Palazzo Chigi del nuovo coordinatore della Struttura di missione insediata dal ministro Fitto, l’avvocato napoletano Giosy Romano, sta producendo i risultati auspicati. Si è partiti a tutto ritmo soprattutto in merto allo stato di attuazione dei dossier che erano in capo fino allo scorso anno ai Commissari delle 8 Zes allora esistenti. Si tratta di progetti già in fase per così dire istruttoria ma che sarebbero stati frenati quasi inevitabilmente dall’entrata in vigore della nuova legge istitutiva della Zona economica speciale unica per tutto il Mezzogiorno. Un rallentamento fisiologico, in sostanza, che non avrebbe però rimesso in discussione almeno così pare l’affidabilità dei progetti stessi: in altre parole, il lavoro svolto dagli ex Commissari non andrà perduto, sempre che i parametri della nuova legge e le sue modalità di attuazione siano state rispettate. 

Gli investimenti 

Un esempio arriva proprio dalla Campania, la regione che proprio con Romano si era dimostrata nettamente la più operativa tra le Zes (oltre due miliardi di investimenti approvati nell’ultimo anno). Il Gruppo Tea Tek, che grazie alla Zona economica speciale aveva portato a termine l’acquisizione dell’area dell’ex Whirlpool di Napoli, ha ottenuto dalla Struttura di missione l’autorizzazione a utilizzare subito il sito appena rilevato nell’area Stellantis di Pomigliano d’Arco, un capannone di 32mila meri quadrati dismesso dalla compagnia automobilistica, nel quale è prevista la produzione di inseguitori solari, componenti fondamentali per lo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile. Il via libera era fondamentale perché la nuova società costituita da Tea Tek, dopo avere rilevato il sito di via Argine, potesse entrare al più presto in attività senza dover attendere la conclusione dei lavori di ristrutturazione dell’ex stabilimento di lavatrici della multinazionale americana. Anche in questo caso la celerità delle procedure ha fatto la differenza confermando la credibilità dello sportello autorizzativo unico, lo strumento operativo più rapido confermato anche dalla Zes unica. 

L’accelerazione, come detto, riguarderà tutte le pratiche accumulatesi nei mesi scorsi. Il monitoraggio sarà completo per evitare possibili sovrapposizioni con i progetti legati alle richieste di credito d’imposta già presentate. A questo proposito, le imprese del Sud che hanno presentato domanda nei termini a suo tempo indicati, tra il 12 giugno e il 12 luglio scorsi cioè, per l’assegnazione di bonus su investimenti in beni materiali e immateriali, hanno tra poco più di una settimana una nuova scadenza, quella del 9 settembre prossimo. Entro questa data, infatti, come ricorda il sito on line Tag24.it, dovrà essere inoltrato all’Agenzia delle entrate il modello di comunicazione integrativa degli investimenti effettuati. La scadenza tiene conto della successiva data, fissata al 15 novembre 2024, entro la quale le imprese devono provvedere a effettuare gli investimenti. La Zes unica, infatti, prevede che le spese agevolate sono solo quelle effettuate tra il 1° gennaio scorso e il 15 novembre prossimo. Per gli investimenti passati si trattava di riportare nella domanda le informazioni già in possesso mentre per quelli futuri, fino a metà novembre, le imprese dovranno procedere a una stima delle spese da effettuare. Dal 18 novembre scatta invece il termine di due settimane per l’avvio della comunicazione da parte delle imprese degli investimenti effettuati. Si tratta, dunque, di un’attestazione delle spese a consuntivo, da certificare ex post rispetto alle previsioni della domanda. Il 2 dicembre è lultima giornata utile per procedere con la trasmissione telematica della comunicazione integrativa degli investimenti sul portale dell’Agenzia delle entrate. Solo allora si potrà capire quante delle richieste di finanziamento avranno la possibilità di essere approvate. La sensazione è che dopo il raddoppio delle risorse deciso dal governo all’inizio di agosto, la percentuale di credito d’imposta non dovrebbe essere inferiore al 30% per ognuna. Non siamo al 60% indicato dalla legge della Zes unica ma di sicuro più avanti del 17% indicato a fine luglio dall’Agenzia delle Entrate, sulla base delle domande e dell’importo presentati, che il ministro Fitto aveva pubblicamente criticato. 



 

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