Sono almeno 600 le aziende agricole venete che attendono i ristori per risarcire i danni del maltempo nel 2023, con perdite stimate del raccolto che raggiungono anche lā80%. Agricat, fondo istituito per la copertura dei danni causati dagli eventi meteorologici avversi, sta rifiutando le istanze presentate dagli agricoltori.
Il fondo, introdotto dalla Legge di Bilancio del 2023, ĆØ destinato a tutte le aziende agricole che ricevono pagamenti diretti e sono iscritte al registro delle imprese. Stando alla regolamentazione, i contributi vengono erogatiĀ solo se le perdite di produzione superano il 20% rispetto alla media degli ultimi anni. Agricat si basa su āindici di valoreā: questi indici rappresentano lāimporto massimo per ettaro che il fondo puĆ² risarcire, coprendo principalmente i costi variabili dellāazienda agricola.
Per quanto riguarda le risorse, la dotazione finanziaria del fondo ĆØ di 350 milioni di euro lāanno, di cui il 30% (105 milioni di euro)Ā derivante dal prelievo del 3% sullāimporto dei pagamenti diretti che gli agricoltori ricevono nel contesto del Primo Pilastro della Politica Agricola Comune (PAC). Il restante 70% (245 milioni di euro)Ā invece proviene da un contributo aggiuntivo che viene coperto utilizzando risorse destinate allo sviluppo rurale.
Delle aziende che hanno presentato lāistanza, la maggior parte appartiene al comparto di produzione frutticola, che da tempo subisce lāimpatto dellāinstabilitĆ del mercato, dei problemi climatici, fitosanitari e delle importazioni sleali. Senza i ristori, si rischia di compromettere ulteriormente i lavoratori del settore, con una perdita importante per il patrimonio agroalimentare veneto.
Carlo Salvan presidente di Coldiretti Veneto, commenta:
Ā«Tutto questo non ĆØ accettabile. Le istanze sono state presentate da quelle aziende che i danni li hanno avuti ed Agricat ĆØ stato pensato per dare sostegno alle imprese che hanno subito perdite a causa di eventi catastrofali, peraltro finanziato in gran parte con fondi Pac, quindi con risorse spettanti agli agricoltori. Si tratta per la maggior parte di aziende ad indirizzo frutticolo. Interesseremo direttamente lāAssessore allāagricoltura Federico Caner nel suo ruolo di coordinatore della Conferenza delle Regioni per chiedere il riesame ma soprattutto perchĆ© venga fatta quanto prima chiarezza a livello centrale a quella che, a nostro avviso, non puĆ² che essere unāanomalia che va risolta nel piĆ¹ breve tempo possibileĀ».
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