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Bonus fiscali verso il taglio nel 2025? La riduzione delle tax expenditures torna al centro della discussione e a venir meno potrebbero essere le agevolazioni settoriali e meno rilevanti. Salve le detrazioni fiscali su salute, mutui e lavoro

Bonus fiscali verso il taglio a partire dal 2025, e ancora una volta è la Legge di Bilancio il veicolo normativo chiamato a dare concretezza all’operazione di razionalizzazione delle tax expenditures.

Tutti ne parlano, da sempre, ma nessuno ha il coraggio di farlo: il taglio alle detrazioni fiscali è argomento che torna ciclicamente, a ridosso dell’avvio della stagione di Bilancio, ma sul quale nessun Governo ha avuto il coraggio di intervenire in maniera concreta.

Ora però l’ipotesi di una revisione dei bonus fiscali a partire dal prossimo anno appare più concreta e a parlarne è stato il Presidente della Commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, sul palco del Meeting di Rimini. Nel mirino le agevolazioni definite “spese clientelari”, di nicchia e scarsamente utilizzate, ma non solo.

In campo anche la possibilità di un nuovo meccanismo di riduzione delle detrazioni fiscali per i contribuenti con redditi più alti. Incognita, invece, sul destino dei bonus casa in scadenza alla fine del 2024.

Bonus fiscali verso il taglio: cosa può cambiare dal 2025

Nel paniere delle agevolazioni vigenti si contano 625 bonus, nella forma di detrazioni, crediti d’imposta e regimi sostitutivi di tassazione, per un totale di 105 miliardi di perdita di gettito.

Questi i dati forniti dall’ultimo rapporto dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, una delle basi di partenza per il Governo nella disamina dei bonus da cancellare (o ridimensionare) a partire dal 2025.

L’operazione è complessa e pericolosa dal punto di vista del consenso, ma appare non più rinviabile alla luce della piena attuazione della riforma fiscale, ma anche degli impegni di riduzione del debito chiesti dall’Unione Europea.

Ecco quindi che inizia a delinearsi un lavoro di sfoltimento delle tax expenditures, confermato dall’Onorevole Osnato intervenuto nel corso del Meeting di Rimini il 23 agosto.

Stando a quanto pubblicato dal Corriere della Sera, il MEF avrebbe puntato l’attenzione sugli sconti fiscali minori, quelli dal valore fino a 10 milioni che quindi potrebbero sparire, per un totale di 400 milioni di risparmio.

Un intervento che potrebbe essere affiancato da una nuova franchigia per i titolari di redditi più elevati, ai quali verrebbe sostanzialmente destinato un nuovo taglio delle detrazioni effettivamente fruibili.

Fuori dal taglio dei bonus fiscali le spese mediche, sui mutui e sul lavoro

Al netto delle misure che si concretizzeranno, effettivamente, nella Legge di Bilancio 2025 o in uno dei decreti legislativi collegati, quel che appare al momento certo è che il taglio dei bonus fiscali non intaccherà le agevolazioni più rilevanti.

Si tratta delle spese sanitarie, che costituiscono il 65 per cento del totale degli oneri detraibili indicati dai contribuenti (secondo i dati relativi al 2021), seguite dalle detrazioni per interessi sui mutui per l’acquisto della prima casa. In salvo anche le detrazioni sul lavoro, stando alle anticipazioni fornite dai rappresentanti del Governo.




(Rapporto UPB n 4/2024)

Nel mirino vi sarebbero quindi in primo luogo le agevolazioni minori, stratificatesi negli anni per via di misure emergenziali o legate a necessità specifiche.

Bonus fiscali sulla casa, cosa cambia nel 2025

Meritano un capitolo a parte i bonus casa, al centro delle più recenti discussioni circa l’impatto delle agevolazioni fiscali sui conti pubblici.

Il 31 dicembre 2024 è la data segnata in calendario sul fronte della possibilità di accedere al bonus ristrutturazione del 50 per cento così come all’ecobonus, la detrazione per le spese di risparmio energetico, e non è un mistero che il Governo stia pensando ad una revisione complessiva del sistema di agevolazioni sulla casa, sia alla luce della querelle generata dal superbonus che tenuto conto della direttiva Case Green.

Dalla prossima Legge di Bilancio non si attende quindi una proroga generalizzata delle agevolazioni così come previste ad oggi, ma un lavoro di ridefinizione complessivo anche sul fronte delle modalità d’accesso.

A parlarne era stato anche il Direttore del Dipartimento delle Finanze del MEF, Giovanni Spalletta, nell’audizione del 16 aprile 2024 presso la Commissione Finanze del Senato in relazione al decreto legge n. 39/2024, evidenziando la possibilità di restringere le maglie delle agevolazioni edilizie.

Si va verso un sistema che potrebbe sostituire il beneficio automatico a nuove procedure su richiesta da parte del possibile beneficiario, anche alla luce delle nuove regole di governance UE, in parallelo ad una riduzione di aliquote e massimali di spesa.

Un insieme di interventi sui quali quindi sarà decisivo l’avvio della discussione sulla messa a punto della Legge di Bilancio 2025, il più importante e complesso impegno post feriale per il Governo.

 

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