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Chi c’era e che cosa si è detto nel panel “Politiche e strategie per un lavoro che cambia” al Meeting di Rimini

Come sarà il mercato del lavoro nel 2040 e quali sono le sfide che attendono il nostro paese in termini occupazionali? Il governo ha obiettivi ambiziosi, portare il tasso di occupazione dall’attuale 62% al 68%. Un risultato difficile, ancor di più se consideriamo la lenta ma continua contrazione della popolazione giovane, e quindi in età da lavoro, nel nostro paese.

Di tutto questo ne hanno discusso, nel corso del Meeting di Rimini, Marina Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia, Bernardo Mattarella, amministratore delegato Invitalia, ed Eliana Viviano, capo divisione Mercato del lavoro, Dipartimento di Economia e Statistica Banca d’Italia, relatori del convegno “Politiche e strategie per un lavoro che cambia”.

LA SFIDA DELL’INVECCHIAMENTO

“Sarà un mercato del lavoro più anziano. Le persone in età lavorativa, tra 15 e i 64 anni, saranno 5,4 milioni in meno, secondo i numeri dell’Istat. Sono numeri impressionanti – dice Eliana Viviano, capo divisione Mercato del lavoro, Dipartimento di Economia e Statistica Banca d’Italia -. Il nostro sistema produttivo dovrà fronteggiare un significativo calo di potenziali lavoratori”. Dunque, aumenteranno le difficoltà delle imprese di reclutare manodopera. “Il problema è che se continuano i trend attuali, nel 2040 ci ritroveremo con un 9% in meno di forza lavoro. Un numero che minaccia la crescita del paese perché quel dato, quel 9% si traduce in un 9% di Pil potenziale in meno. Questo non è uno scenario che possiamo permetterci”. Questo dato parla direttamente della sfida demografica che deve affrontare il nostro paese. “Le soluzioni non sono poi molte – aggiunge Eliana Viviano –. Si tratta di migliorare la produttività del lavoro. Cercare di stabilizzare il numero della popolazione e portare il più alto numero di persone nel mercato del lavoro”.

IL MERCATO DEL LAVORO DI DOMANI AVRÀ LAVORATORI PIÙ ISTRUITI

Il mercato del lavoro del 2040 non sarà solo più anziano ma anche mediamente più istruito. “Il problema ma anche l’opportunità, è che nella classe d’età di 25-49 anni, la quota di laureati italiani è ancora significativamente inferiore a quella della media europea”, dice Viviano. E le cose si complicheranno nel prossimo futuro quando gli ingressi di persone dall’estero porterà l’Italia ad avere tra il 20 e il 25% dei lavoratori immigrati, con una formazione da adeguare al nostro sistema economico. Ovviamente quando si parla del mercato del lavoro del futuro non si può non pensare alla tecnologia. “Noi oggi non abbiamo dei numeri incredibili sull’impatto sul mercato del lavoro dell’intelligenza artificiale da qui a 15 anni. Possiamo dire – aggiunge Eliana Viviano – che saranno interessati dall’intelligenza artificiale circa 7 milioni di lavoratori. E con una certa differenza settoriale”.

UN MERCATO DEL LAVORO PIÙ FEMMINILE

L’ultimo punto toccato dal capo divisione Mercato del lavoro, Dipartimento di Economia e Statistica Banca d’Italia la presenza femminile che, secondo le stime di Banca d’Italia, sarà maggiore di quella che vediamo oggi. “L’Italia sconta un gap nella partecipazione femminile tra i più elevati in Europa, superati di recente solo dalla Romania. Con l’aumento della popolazione lavorativa femminile potremmo scontare quella perdita del 9% che di cui ho detto prima – continua Eliana Viviano -. L’occupazione femminile si lega ai temi della conciliazione e alla natalità. Sarebbe auspicabile tornare ai livelli di 2,1 figli per donna ma oggi non sembra un obiettivo raggiungibile. Quello che possiamo fare è innalzare il tasso di natalità su livelli meno drammatici degli attuali. E aggiungo che Io sviluppo della natalità e la partecipazione sono correlate negativamente solo nelle economie più depresse, nelle economie più avanzate la correlazione è positiva. E questo lo trend lo possiamo vedere anche in Italia a livello regionale, le aree meno sviluppate hanno una corrispondenza negativa a differenza delle aree più floride”.

MARINA CALDERONE: “NON CI SONO RIFLESSIONI PER SUPERARE L’ESONERO PER CHI HA DUE FIGLI”

E proprio del sostegno alle famiglie, e di riflesso anche all’occupazione femminile, ha parlato la ministra del lavoro Marina Calderone. “Mi sembra prematuro – ha detto – parlare della esclusione o della fine di alcune esperienze che abbiamo sperimentato in merito agli strumenti per favorire la genitorialità e le donne che lavorano. Nella manovra 2024 l’esonero per chi ha due figli era sperimentale ma al momento non c’è una riflessione strutturale sul fare cessare questa misura, anzi il nostro obiettivo è consolidare, e trovare percorsi per mantenere e intensificare”. Del resto “le azioni per la famiglia sono importanti, che ci portano ad avere strumenti da leggere anche come sfida per portare il maggior numero di donne al lavoro”.

OCCUPAZIONE: L’OBIETTIVO DEL GOVERNO È PORTARLA AL 68%

Obiettivo del Governo, che non può essere raggiunto non stimolando l’occupazione femminile, è portare il tasso di occupazione complessivo dal 62 per cento odierno alla soglia del 68 per cento. “Abbiamo bisogno di far lavorare non solo le giovani donne, ma i giovani in generale – ha aggiunto il ministro Calderone -. Il talento dei giovani va valorizzato e dobbiamo dare loro la possibilità di esprimersi. Spesso non teniamo conto, o lasciamo sullo sfondo, la necessità di individuare quelle strategie che possano portare a un coinvolgimento dei giovani nelle scelte che riguardano il futuro del Paese. Non si può ancora dire che i giovani sono distratti, dobbiamo fare in modo che possano esprimersi ed essere protagonisti di una partita che devono giocare

BERNARDO MATTARELLA: “INVITALIA HA FAVORITO LA NASCITA DI 4.000-4.200 IMPRESE, IL 40% DELLE QUALI COSTITUITO DA IMPRENDITRICI”

Del sostegno ai lavoratori più giovani ha parlato Bernardo Mattarella, amministratore delegato Invitalia. “Gli strumenti a sostegno delle imprese che gestiamo in Invitalia mettono a disposizione denaro in forma di finanziamento a fondo perduto o agevolato, ma anche formazione, sostegno alla diffusione della cultura d’impresa, accompagnamento. Per consentire ai giovani che hanno la voglia – e sono sempre di più – di mettersi in gioco con il proprio talento, di assimilare cultura d’impresa, di essere sostenuti e agevolati, non soltanto finanziariamente, ma con la creazione di opportunità – ha detto Mattarella nel corso del panel -. La nostra attività primaria è sostenere la nascita e lo sviluppo delle imprese per conto della pubblica amministrazione. Solo nel 2023 abbiamo sostenuto 64mila imprese, abbiamo favorito la nascita di 4.000-4.200 imprese, il 40% delle quali costituito da imprenditrici”.

Invitalia, in termini di occupazione femminile, vanta anche un altro risultato. “Ad Invitalia il 50% dei dipendenti sono donne, azzerato il gender gap nel 2024 invece che nel 2026 come avevamo previsto, oltre il 40% delle figure manageriali sono colleghe. Oltre il 40% di amministratrici, di componenti del cda sono donne, il 60% addirittura nella capogruppo. E negli ultimi 2 anni abbiamo raddoppiato la presenza degli under 30 tra i nostri colleghi”.

LA PRESENZA DI GIOVANI IN AZIENDA È UNO STIMOLO PER LA SOSTENIBILITÀ

Numeri da azienda virtuosa che si ritrovano anche in Philip Morris Italia. “Siamo stati la prima azienda in Italia certificata equal salary – ha detto Marco Hannappel, presidente e amministratore delegato Philip Morris Italia -. Tutti parlano di gap salariale, ma bisogna colmarlo e oggi non tutti lo fanno. Questo è un limite alla presenza femminile in azienda”. Il secondo tema è quello dei giovani, “che devono essere incentivati attraverso uno schema di competenze che parta dalla scuola e per farlo abbiamo avviato partnership con Istituti tecnici superiori di Emilia Romagna e Puglia, le prossime saranno in Umbria e Lazio, per rendere gli Its integrati con una grande azienda”.

La presenza giovanile, secondo l’Ad Hannappel, ha un impatto positivo anche sulle politiche legate alla sostenibilità. “Abbiamo un sistema di sviluppo delle nostre persone, del nostro sistema aziendale che consente a molti giovani di restare con noi. Abbiamo testato sul campo che la presenza dei giovani azienda aumenta la sensibilità alla sostenibilità – ha concluso l’Ad Hannappel -. Negli ultimi 15 anni abbiamo risparmiato acqua quanto quella del lago Maggiore; nei campi non utilizziamo più carburanti ma solo biocarburanti e l’utilizzo di fitofarmaci è inferiore a quello del settore alimentare. Abbiamo investito in settori in cui il caporalato era all’ordine del giorno e oggi non esiste più grazie a quelle che si chiamano buone pratiche del settore agricolo”.

 

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