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A volte, partire subito dalla notizia, può comportare delle controindicazioni. Prendiamo, ad esempio, il recente comunicato di Energy Transitions Commission (ETC), la coalizione globale dei soggetti protagonisti nella filiera energetica impegnati a raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette entro la metà del secolo.

Aumentare le ambizioni

“Nel suo ultimo briefing, Credible Contributions: Bolder Plans for Higher Climate Ambition in the Next Round of NDCs – si legge nel documento –, l’ETC chiede la collaborazione dell’industria e dei governi per aumentare l’ambizione del prossimo round di contributi determinati a livello nazionale (NDC) entro la prossima COP30”.

La controindicazione sta nel fatto che non tutti “nascono imparati” e quindi, per comprendere appieno il significato del comunicato, occorre prima soffermarsi su un paio di concetti. Innanzitutto, è opportuno spiegare che cosa sono gli NDC e perché assumono un ruolo così importante nell’ambito della transizione energetica.

Che cosa sono gli NDC

I Contributi Determinati a livello Nazionale (Nationally Determined Contributions) sono piani nazionali non vincolanti che evidenziano gli impegni assunti dai governi per contrastare il cambiamento climatico. Impegni che vengono raccolti dall’UNFCCC, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici che provvede anche ad organizzare le COP, ovvero le Conferenze annuali dell’ONU sui cambiamenti climatici.

In particolare, fra gli impegni che vengono assunti dalle nazioni attraverso gli NDC figurano gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di gas serra, le politiche e le misure che i governi intendono attuare in risposta ai cambiamenti climatici e come contributo nazionale per raggiungere gli obiettivi globali stabiliti nell’Accordo di Parigi del 2015.

Impegni nazionali ogni 5 anni

Tornando al comunicato, l’Energy Transitions Commission ricorda che, da quando l’Accordo di Parigi è stato firmato durante la COP21, i Paesi sono tenuti a presentare e rafforzare gli impegni nazionali sul clima ogni cinque anni. La prossima presentazione è dunque prevista per l’anno prossimo. NDC che in pratica fungono da tabelle di marcia di alto livello per l’azione nazionale sul clima, stabilendo periodici obiettivi di riduzione delle emissioni.

“Se vogliamo limitare l’impatto del cambiamento climatico – afferma l’ETC –, i Nationally Determined Contributions possono e devono riflettere il potenziale tecnico e rafforzare i progressi esistenti fissando obiettivi più ambiziosi con legami più forti con le politiche nazionali. Definendo una chiara direzione di viaggio e riducendo l’incertezza, il prossimo ciclo di NDC può accelerare ulteriormente la diffusione delle tecnologie energetiche pulite”.

Revisione al rialzo degli NDC

Fin qui le affermazioni di principio, ma nel comunicato dell’Energy Transitions Commission si entra nel dettaglio dei dati. Si tratta di numeri che appunto spiegano perché una revisione al rialzo degli NDC è divenuta ormai strettamente necessaria e indifferibile.

Viene quindi evidenziato che le emissioni globali di gas serra non solo sono attualmente al massimo storico, pari a 59 GtCO2e, ma continuano ad aumentare. Se pienamente raggiunti, gli attuali obiettivi NDC fissati nel 2020 dovrebbero garantire soltanto circa 6 GtCO2e di risparmio di emissioni all’anno entro il 2035. Una cifra ben lontana dalla riduzione annuale di circa 23-30 GtCO2e richiesta entro il 2035 per un percorso allineato al contenimento in un grado e mezzo del rialzo delle temperature globali.

Possibile triplicare gli obiettivi

Secondo l’ETC, se i governi riflettessero nel prossimo ciclo di NDC gli impegni politici esistenti assunti alla COP28 e a livello nazionale, oltre che tener conto degli ultimi progressi tecnologici, i livelli di ambizione complessivi potrebbero quasi triplicare. Ciò raggiungerebbe una mitigazione di circa 18 GtCO2e all’anno nel 2035 e metterebbe il mondo su una traiettoria per limitare il riscaldamento a 2°C.

“Si stanno facendo rapidi progressi – si legge nel comunicato dell’Energy Transitions Commission –. Molte tecnologie chiave della transizione energetica hanno già raggiunto punti critici per una crescita auto-rafforzante e forti politiche nazionali sostengono l’accelerazione della produzione e della diffusione in tutto il mondo”.

La transizione energetica accelera

Una rinnovata spinta alla transizione energetica che viene illustrata con vari esempi: “I nuovi impianti eolici e solari ora soddisfano oltre il 90% della crescita della domanda globale di energia. I veicoli elettrici rappresentano ora il 18% delle vendite globali di autovetture e fino al 20% e il 40% delle vendite, rispettivamente in Europa e Cina. Le tecnologie e le politiche necessarie per decarbonizzare l’industria pesante e i trasporti a lunga distanza stanno raggiungendo la maturità commerciale”.

Senza dimenticare che in occasione dell’ultima COP svoltasi, la numero 28, “quasi 200 paesi si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile, raddoppiare il ritmo di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030 e abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili nel sistema energetico”.

Le ulteriori azioni necessarie

Dunque, gli impegni esistenti e i progressi integrati offrono margine per un notevole rafforzamento dei NDC, ma andare oltre l’obiettivo dei 2 gradi per allineare i NDC al percorso di 1,5 gradi richiederà ancora ulteriori azioni. “Saranno necessari – si legge – progressi più rapidi per fermare la deforestazione, eliminare gradualmente il carbone dal sistema energetico e accelerare la realizzazione di progetti nell’industria e nei trasporti difficili da abbattere”.

Simon Stiell, segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, spiega che “la prossima serie di piani nazionali sul clima – NDC 3.0 – è prevista per l’inizio del prossimo anno e sarà tra alcuni dei documenti politici più importanti prodotti finora in questo secolo. Spetta a ciascun paese decidere sugli NDC: dopo tutto, sono determinati a livello nazionale, quindi non esiste una soluzione valida per tutti”.

 

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