FANO Anche quest’anno, continuando l’emergenza abitativa, l’Amministrazione comunale, assegna contributi a quelli inquilini che per una sopraggiunta difficoltà, indipendente dalla loro volontà, non sono più riusciti a pagare il canone d’affitto.
Chi ha diritto
Sono i cosiddetti inquilini morosi incolpevoli, coloro che hanno sempre onorato i loro impegni con il padrone di casa, e in seguito a causa di un licenziamento dal lavoro, o dal sopraggiungere di una malattia non hanno più potuto usufruire della precedente fonte di reddito, rischiando lo sfratto. La sopravvenuta impossibilità a provvedere al pagamento del canone viene accertata dal Comune attraverso la verifica del nesso tra il mancato pagamento dell’affitto e la causa di crisi economica o malattia grave, infortunio o decesso di un componente del nucleo familiare tale da incidere in maniera considerevole sul reddito complessivo del nucleo stesso; in particolare, a dimostrazione della incolpevolezza della morosità, gli interessati dovranno dimostrare la regolarità nei pagamenti degli affitti negli anni precedenti all’insorgere della riduzione della capacità reddituale anche qualora il contratto di locazione sia stato stipulato per un alloggio ubicato in Comune diverso da quello di attuale residenza. Le domande per ricevere il contributo e mettersi così in regola potranno essere presentate unicamente in modalità telematica, previo possesso delle credenziali “Spid” o “Cie”, accedendo al portale del Comune di Fano (www.comune.fano.pu.it) entro il 20 settembre, dove è anche pubblicato il testo completo dell’avviso pubblico. Requisiti per accedere al beneficio sono: avere un reddito Isee del nucleo familiare di appartenenza, non superiore ad 35.000 euro o reddito derivante da regolare attività lavorativa con un valore Isee non superiore ad 26.000 euro; essere destinatario, entro e non oltre la data di presentazione della domanda, di un atto di intimazione di sfratto per morosità incolpevole; essere titolari di un contratto di locazione di unità immobiliare ad uso abitativo regolarmente registrato e avere residenza anagrafica da almeno un anno nel predetto alloggio oggetto della procedura di rilascio; essere cittadini italiani o di un Paese della Unione europea e non essere titolari del diritto di proprietà di qualsiasi altro edificio. Il bando prevede che sarà possibile sanare la morosità incolpevole accertata dal Comune, qualora il periodo residuo del contratto in essere non sia inferiore a 2 anni, con contestuale rinuncia all’esecuzione del provvedimento di rilascio dell’immobile. In questo caso il contributo è pari all’importo dell’insoluto con un massimo erogabile di 8.000 euro.
L’istruttoria
Sarà il Comune stesso a provvedere all’istruttoria ed alla formazione dell’elenco degli aventi diritto in base all’ordine di arrivo delle domande e a verificare il possesso dei requisiti in capo ai richiedenti. Avranno priorità i nuclei familiari contenenti un ultrasettantenne, un minore, una persona con invalidità accertata per almeno il 74 per cento e persone che sono in carico ai Servizi Sociali o alle aziende sanitarie locali per l’attuazione di un progetto assistenziale individuale.
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