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Archiviata la stagione più generosa del Superbonus – ma non l’ altissimo conto per le casse dello Stato – l’applicazione dello sgravio al 110 per cento si applicherà – fino al 31 dicembre 2025 – per i lavori di alcune categorie. Eccole.

Superbonus, arriva l’aiuto per chi ha un reddito basso: come fare domanda, a chi spetta e cosa cambia ora

Cratere sismico

Nei Comuni colpiti dai terremoti e dalle alluvioni che hanno coinvolto Abruzzo, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, Ischia, l’area dell’Etna e Umbria, sarà applicato il Superbonus rafforzato al 110 per cento per facilitare la ricostruzione fino al 31 dicembre 2025. In questo caso si potranno sommare sia lo sgravio – con la possibilità di usufruire dello sconto in fattura e della cessione del credito – sia il contributo per la ricostruzione negli interventi per il recupero degli edifici lesionati.

Il governo ha previsto un plafond di 400 milioni per finanziare questi cantieri. Tra gli obblighi per il contribuente, c’è quello di acquisire e presentare l’asseverazione di un tecnico per le operazioni di efficientamento energetico e per quelle necessarie per la riduzione del rischio sismico.

Onlus

Anche se con tante (e nuove) restrizioni rispetto al passato, possono ancora chiedere il contributo alcuni soggetti del terzo settore. Possono accedere al 110 per cento le organizzazioni di volontariato (Odv) o le associazioni di promozione sociale (Aps) iscritte nei relativi registri, oppure un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale iscritta in anagrafe unica delle Onlus. Tutte devono essere impegnate in attività riconducibili tra servizi socio-sanitari e assistenziali e non devono riconoscere alcun compenso o indennità di carica ai membri dei loro cda.

L’edificio oggetto di intervento deve essere qualificato come immobile di categoria B/1, oppure B/2 o D/4 posseduto a titolo di proprietà o di altro diritto reale di godimento (nuda proprietà, usufrutto) o un contratto ad effetti obbligatori (comodato gratuito) aventi data certa anteriore al 1° giugno 2021.

Fin qui i beneficiari. Sono, invece, autorizzate ancora le pratiche, antecedenti al 30 marzo 2024 delle seguenti ulteriori condizioni, dei lavori dove è stata già presentata la Comunicazione di inizio lavori asseverata (Cila), se gli interventi sono agevolati e sono diversi da quelli effettuati dai condomini e se siano state già depositate tutte le richieste del titolo abilitativo

Indigenti

Non c’è l’applicazione del 110 per cento, ma con oltre 16 milioni di euro il governo ha deciso di aiutare le famiglie ingenti, che dopo la riduzione dello sgravio non avrebbero potuto fare i lavori. Questo contributo è destinato ai contribuenti che rispettino specifici requisiti di reddito e di avanzamento lavori.

In particolare, i soggetti interessati dovranno avere un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro. Inoltre, gli interventi edilizi dovranno aver raggiunto un avanzamento lavori pari almeno al 60 per cento entro il 31 dicembre 2023, come certificato da apposita asseverazione e già oggetto di opzione per lo sconto in fattura.

Le domande per accedere al Fondo Indigenti vanno presentate entro il 31 ottobre 2024. Per ogni famiglia il tetto massimo di spesa sarà di 96mila euro.

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