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Aumentare di circa il 50% il budget di spesa per il personale a disposizione dei consiglieri regionali, portandolo a 75mila euro l’anno per un peso economico di oltre 450mila euro in più su ogni bilancio. È la proposta di legge bipartisan depositata il 30 luglio scorso da quattro consiglieri membri dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale della Basilicata, insediato da pochi mesi dopo la conferma di Vito Bardi e del centrodestra alla guida della Regione. I firmatari sono il presidente dell’assemblea Marcello Pittella, ex governatore e re delle preferenze passato ad Azione dopo una lunga carriera nel Pd, la sua vice, Maddalena Fazzari di Fratelli d’Italia, e i segretari Gianuario Aliandro di Forza Italia e Viviana Verri del Movimento 5 stelle. Il testo va a modificare l’articolo 11 della legge regionale 8 del 1998, “Disciplina delle strutture di assistenza ai gruppi consiliari della Regione”: al momento la norma prevede che a ogni consigliere sia assegnata per retribuire il suo staff “una somma pari a quella corrispondente a un’unità di personale di categoria D, posizione economica D6“, cioè circa cinquantamila euro l’anno, mentre con la nuova proposta si arriverebbe a “un massimo di 75mila euro”. In totale, come viene calcolato nello stesso ddl, si tratta di un esborso massimo di 454.986 euro all’anno in più a carico delle casse pubbliche, che un’apposita norma finanziaria (l’articolo 3) si occupa di reperire nel bilancio della Regione.

Non solo. La proposta mira a permettere ai consiglieri che fondano gruppi personali, abbandonando quello in cui sono stati eletti, di incamerare il “contributo per i gruppi” a carico dei fondi dell’istituzione. Si tratta di un bonus da circa trentamila euro l’anno, composto da una quota fissa di cinquemila euro e da un ulteriore importo di cinque centesimi per ogni abitante della Regione (537.577 all’ultimo censimento Istat), da utilizzare “per scopi istituzionali riferiti all’attività consiliare e a funzioni di studio, editoria e comunicazione”. Attualmente, per scoraggiare i cambi di casacca, in base alla legge regionale il contributo è “escluso per i gruppi composti da un solo consigliere, salvo quelli che risultano così composti già all’esito delle elezioni“: ma il ddl dell’Ufficio di presidenza vuole cancellare questa norma. Infine, Pittella e soci propongono di abolire ogni vincolo all’utilizzo dei 4.500 euro che loro stessi e i loro colleghi incassano ogni mese a titolo di “spese per l’esercizio del mandato“: al momento la legge li obbliga a utilizzarne almeno un terzo per contrattualizzare i collaboratori, limitazione ritenuta evidentemente piuttosto antipatica. Con il ddl, si legge nella relazione illustrativa, “la somma ritorna nella piena disponibilità del consigliere, senza che parte della stessa venga subordinata all’instaurazione di rapporti contrattuali di natura privatistica”.

Il provvedimento dev’essere ancora votato in Consiglio regionale e bollinato dagli organi contabili, ma nel frattempo ha ottenuto i pareri favorevoli delle commissioni competenti, la Prima (Affari istituzionali) e la Seconda (Programmazione e bilancio). A votare a favore gli esponenti dei partiti di maggioranza (Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Azione), mentre si sono astenuti Pd, Avs, Basilicata democratica e anche il Movimento 5 stelle. E qui spunta un paradosso: la consigliera pentastellata Viviana Verri, una delle firmatarie del ddl, si è astenuta in Seconda Commissione sulla sua stessa proposta. Raggiunta dal fattoquotidiano.it, spiega la ragione così: “Ho firmato il testo come componente dell’Ufficio di presidenza, ma poi, durante l’esame in Commissione, sono emerse un po’ di perplessità sull’impatto economico. A quel punto ci siamo riservati una migliore valutazione“, spiega. Ma in generale difende il senso dell’iniziativa: “La proposta nasce dall’esigenza di alcuni gruppi di potenziare il proprio staff, assumendo una persona in più, magari qualificata, per dare una mano. Per chi viene dalla provincia di Matera, trovare personale che si sposti a Potenza non è così facile. Un conto è il classico “portaborse”, mi passi il termine, ma per un soggetto qualificato giustamente serve un budget diverso”.

 

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