Tanti progetti in campo per Napoli nel prossimo futuro e un rapporto tra amministrazione comunale e privati che diventa sempre più sinergico. Angelo Lancellotti, presidente dell’associazione costruttori edili di Napoli, è un momento importante nel rapporto tra imprese e Comune.
«Sicuramente in questo momento c’è molta più fiducia nell’amministrazione comunale rispetto a quanto accadeva qualche anno fa. Questo ha invogliato gli imprenditori locali a scendere in campo. Ma il clima di fiducia non basta. Gli imprenditori locali dovranno essere supportati nei fatti dall’amministrazione».
In che modo?
«Prima di ogni altra cosa guardando alle aree di sviluppo come un tutt’uno e non come singole iniziative. Faccio l’esempio dell’ippodromo di Agnano. Un investimento importante ma va inserito nel contesto di sviluppo dell’area occidentale. Bagnoli, Mostra d’Oltremare, Edenlandia, lo stadio Maradona, la piscina Scandone, lo zoo, le terme e l’ippodromo di Agnano. Parliamo di un’area dalle potenzialità immense ma ancora inespresse. Lo stesso si può dire anche per l’area est e l’area nord della città. Restando però sulla questione della zona occidentale, è necessario un intervento normativo per Bagnoli».
Quale?
«Nel decreto legge Campi Flegrei c’era una norma che impedisce la realizzazione di nuove residenze anche a Bagnoli. Abbiamo suggerito degli emendamenti ma non sono stati approvati. In questo momento, questa norma mette in discussione il piano economico-finanziario di Bagnoli. La realizzazione delle residenze serve anche a creare le risorse per le altre opere ad uso pubblico. È un problema che il sindaco e commissario Manfredi certamente sa che dovrà affrontare a breve».
Quale può essere il contributo dei costruttori nel contesto di trasformazione della città?
«I primi progetti di partenariato pubblico-privato furono presentati per la prima volta in Italia proprio dall’Acen a Napoli. Eravamo nei primi anni duemila con l’amministrazione Iervolino. Due di quei progetti riguardavano il porto di Vigliena e l’ampliamento del Centro direzionale, temi che sono ancora di grande attualità vent’anni dopo. Siamo pronti a dare il nostro supporto all’amministrazione. Un esempio vincente è quello del progetto di piazza Garibaldi. Imprenditori privati e del terzo settore che scendono in campo per migliorare la città, aiutando la pubblica amministrazione in un percorso virtuoso per tutti».
A giugno il Comune ha approvato il documento di indirizzo sul Puc, avviando un tavolo di discussione da portare poi in Commissione.
«Siamo pronti, anzi ci aspettiamo, un confronto anche serrato sulle nuove norme urbanistiche. Ci auguriamo che entro fine anno veda la luce la variante leggera al vecchio piano regolatore per avere norme che consentano una semplificazione nella rigenerazione urbana a consumo di suolo zero. Operazione che nella nostra città è tutt’altro che facile perché il patrimonio edilizio è fortemente vincolato. Per quanto riguarda il Puc, vorremmo che recepisse il sistema di premialità previsto dalla nuova legge urbanistica regionale per chi investe in determinate condizioni, oggettivamente difficili, quali aree di elevato degrado o in cui necessitano bonifiche».
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