Località come Cortina, le Ville Venete della Riviera del Brenta, Colline del Prosecco, Colli Euganei e Lago di Garda tra le favorite
Con buonissimi numeri nel primo semestre 2024, la regione Veneto è considerata una delle mete più ambite d’Italia. Questo risultato veniva attribuito a un’attenta pianificazione e a investimenti mirati, volti a rispondere alle nuove esigenze del mercato turistico. Da gennaio a giugno, il turismo ha registrato una forte crescita, contribuendo positivamente all’economia, con un apprezzamento sempre maggiore da parte degli stranieri per le diverse tipologie di vacanza offerte. Viene inoltre rilevato l’importante contributo apportato da paesi come USA, Francia, Polonia e Cina. A fine giugno, su un totale di oltre 28 milioni di presenze turistiche, la quota straniera ha raggiunto quasi i 19,5 milioni, un numero destinato a crescere ulteriormente grazie alla crescente visibilità internazionale delle destinazioni venete.
“Località come Cortina, le Ville Venete della Riviera del Brenta e Vicenza, le mostre dei Musei Civici hanno ricevuto riconoscimenti da prestigiose pubblicazioni internazionali, aumentando l’interesse verso il Veneto oltre la sola Venezia. Un’attenzione che è aumentata nel corso degli anni, in quanto abbiamo investito nella creazione di offerte turistiche attente ai bisogni degli ospiti e capaci di suscitare interesse – dichiara l’assessore al Turismo della Regione del Veneto, Federico Caner – come viene confermato dall’ascesa di mete emergenti come le Colline del Prosecco, l’area dei Colli Euganei riconosciuta da poco dall’UNESCO riserva Mondiale della Biosfera: destinazioni che puntano su un turismo sostenibile e sulla qualità dell’accoglienza e dell’offerta enogastronomica”.
Un confronto con il 2023 e precedenti
I dati turistici del primo semestre 2024 mostrano risultati superiori allo stesso periodo 2023 (anno record per il turismo in Veneto). Questo vale sia per il numero di turisti pernottanti (arrivi +4,4% rispetto al 1° semestre 2023), sia sul fronte dei pernottamenti (presenze +2,1%).
Anche le strutture alberghiere vengono sempre più apprezzate (arrivi +1,2%, presenze +0,5%), senza tuttavia superare ancora le cifre pre-pandemiche (il record storico nel primo semestre di arrivi e presenze nel settore alberghiero risale al 2018). Ma è il comparto extralberghiero a battere tutti i record storici, che registra addirittura un +31,7% negli arrivi (rispetto al 2019) e un +16,5% nelle presenze. Dal Lago di Garda alle spiagge, i campeggi e i villaggi turistici del Nordest confermano il loro appeal, collocando il settore sul podio delle preferenze con un potenziale di crescita considerevole.
“Questi dati premiamo il lavoro dei nostri imprenditori e ci dicono che stiamo lavorando bene su tutti i fronti, ma è importante continuare a investire nella filiera turistica per mantenere la regione al primo posto tra le destinazioni turistiche italiane, affrontando anche il tema dell’overturism con consapevolezza e riflessioni per un turismo sostenibile e di qualità” conclude Caner.
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