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Anche quest’oggi parlando di Quota 41 riportiamo le parole del nostro esperto previdenziale che ringraziamo personalmente per continuare a lasciare sul portale commenti carichi di nozioni importanti, il Dott. Perfetto ha infatti fatto presente come la Quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica sarebbe ancora possibile se venisse approvata la Riforma Pensioni Perfetto-Armiliato-Gibbin. Inoltre se la riforma da loro proposta vedesse la luce non vi sarebbe nemmeno alcun taglio degli assegni, chi é nel misto resterebbe nel misto. Ecco dunque perché il Governo dovrebbe ascoltare i tre firmatari e dare alla loro proposta una possibilità in quanto ha in sé anche la modalità per risolvere il nodo risorse. Le sue parole:

Così Il Dott. Perfetto: “In tema “Quota 41” (pensionamento anticipato con 41 anni di versamenti contributivi, indipendentemente dall’età anagrafica), vorrei riportare quanto è scritto nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin.

Nel paragrafo 7.3 intitolato “Tabella di riferimento per la pensione flessibile: Requisiti di età anagrafica e anni di contribuzione”, è riportata la Tabella C che riprende esattamente i requisiti anagrafici e contributivi della Tabella riportata nella Proposta di Legge 857 del 2013 di Damiano-Baretta-Gnecchi e nella Proposta di Legge 1170 del 2018 di Rizzetto.

In tutte e tre le tabelle (C, A e B) il requisito minimo di accesso al trattamento pensionistico è di 62 anni con 35 anni di versamento di contributi. In tutte e tre le tabelle non è riportata la colonna “41” (corrispondente agli anni di versamento e che potremmo chiamare, anche se impropriamente, “Quota 41”).

Nelle Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin , al paragrafo 7.3 a pag. 26 è riportato testualmente: “Poiché nella Tabella C non è riportata la colonna relativa a 41 anni di contribuzione, si deve intendere che, per chi abbia maturato 41 anni di contribuzione, sarà possibile pensionarsi indipendentemente dall’età anagrafica e senza attendere alcun periodo legato alla “finestra di uscita”. Per chi ricade nel sistema di calcolo misto verrà applicato detto sistema di calcolo”.

Mi preme sottolineare che a tali conclusioni si è giunti in quanto si è trovato il modo per finanziare in maniera strutturale le pensioni attraverso il versamento dei contributi da parte dei lavoratori robotici (Robot e AI) che abbiamo denominato IRAUT (per analogia con l’IRPEF).

Pensioni 2025, Quota 41 i fondi ci sono: due alternative

Perfetto prosegue: “Abbiano anche pensato a delle alternative.

La prima alternativa, in luogo dell’IRAUT, è quella di prelevare i contributi dall’IRES (l’imposta che le imprese già versano sulla ricchezza prodotta. Verrebbe prelevata una “quota contributiva” in base al grado di automazione dell’impresa).

La seconda alternativa, in luogo dell’IRAUT e dell’IRES, è quella di ricorrere all’utilizzo della moneta digitale di Stato, convertendo in moneta di Stato italiana, circolante solo in Italia e parallelamente all’euro, il patrimonio statale (spiagge, porti, edifici,…), evitando quindi di venderli o di affittarli ad imprenditori esteri per ottenere risorse con cui ridurre il debito pubblico o effettuare investimenti.

In questo modo, senza richiedere cose già note al Governo (recupero di risorse dall’evasione e dall’elusione fiscale, riduzione delle pensioni più elevate, eliminazione dei privilegi di cui godrebbero talune categorie di lavoratori, ecc.) si avrebbero risorse necessarie per finanziare le pensioni necessarie per avviare il ricambio generazionale e quindi la crescita economica (aumento del PIL pro capite) e benessere economico (migliori condizioni di vita delle famiglie).

Che cosa dire, invece, della “Quota 41” indipendente dall’età anagrafica, tutta contributiva, per uomini e per donne, che propone la Lega?

Quota 41 indipendentemente dall’età anagrafica: contributiva per uomini e donne, proposta dalla Lega

Il problema, come sappiamo è il finanziamento delle pensioni. Se il finanziamento non proviene dal versamento dei contributi, allora deve provenire dalla fiscalità generale (IVA, accise, tassa patrimoniale, ecc.). Se il finanziamento deve provenire invece dal versamento dei contributi, allora i contributi vanno versati dai Robot e dall’AI (come nella Proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin), oppure facendo leva sul cuneo fiscale contributivo (lavoratori e datori di lavoro). Se si fa leva sul cuneo fiscale contributivo, allora o si aumenta il versamento a carico del datore di lavoro, oppure si aumenta il versamento a carico del lavoratore. Se non si vuole aumentare il versamento contributivo a carico del datore di lavoro, è giocoforza aumentare quello a carico del lavoratore. Se non si vuole aumentare il versamento contributivo a carico del lavoratore, allora la Lega potrebbe avere in mente di ricorrere al prelevamento forzoso di una parte del TFR del lavoratore per trasferirlo sulla pensione (e qui entrerebbero in gioco i Fondi Pensione, con il beneplacito dei Sindacati. Ma, forse, con qualche resistenza da parte dei datori di lavoro, che si vedrebbero ridurre la liquidità).

Ovviamente, le mie sono solo speculazioni. Restiamo in attesa di quanto avranno da dirci su Quota 41 l’On. Claudio Durigon e il Presidente della Commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia

Vi lasciamo alle vostre considerazioni, votereste se ve ne fosse data la possibilità la proposta Perfetto-Armiliato-Gibbin?

 

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