di Daniele Bovi
Ultime ore di riflessione per Stefania Proietti, chiamata da tutto il campo largo a candidarsi alla presidenza della Regione. Per il tardo pomeriggio di venerdì è infatti in programma ad Assisi quello che, salvo sorprese, sarà l’incontro decisivo tra la sindaca, i partiti e le liste civiche che hanno intenzione di sostenerla.
L’incontro In quella sede Proietti scioglierà la riserva e spiegherà se ha o meno intenzione di candidarsi; un vero e proprio tormentone iniziato ormai un mese fa quando il «Patto avanti» – sigla sotto la quale si sono ritrovati Pd, M5S, Psi, Avs e Civici umbri – ha ufficialmente chiesto a Proietti di mettersi alla guida della coalizione, alla quale poi nel corso delle settimane si sono aggiunti anche Italia viva, Azione e chi ha sostenuto Massimo Monni in occasione delle comunali perugine.
L’attesa La coalizione si attende un sì ma fino a quando non arriverà l’attesa fumata bianca un certo grado di incertezza permane. La questione nel corso delle settimane è stata abbondantemente sviscerata: tra i punti sollevati da Proietti ci sono quelli che riguardano le garanzie su diversi temi che riguardano la campagna elettorale, sulla coalizione, su alcuni aspetti programmatici, sul nome da candidare come sindaco di Assisi e non solo. In ballo c’è poi l’ottocentenario della morte di San Francesco, che porterà ulteriori risorse e visibilità nella città serafica; fase che a Proietti non dispiacerebbe guidare.
I candidati Tra le incognite c’è anche quella legata agli sfidanti. Salvo sorprese dell’ultimo minuto ormai la presidente uscente Donatella Tesei sembra avere la ricandidatura in tasca, anche se diversi nodi da sciogliere non mancano neppure da queste parti: vedi la necessità di dare sostegno alla candidata, la questione della lista Noi moderati – andata di traverso a più d’uno, e non solo. Quanto agli altri per ora in pista ci sono Stefano Bandecchi con Alternativa popolare (salvo possibili accordi con il centrodestra), Marco Rizzo per Democrazia sovrana popolare, Moreno Pasquinelli per il Fronte del Dissenso e Roberto Fiore per Forza Nuova.
La data Altro tema centrale è quello della data del voto. Forza Italia negli ultimi giorni per bocca del leader Antonio Tajani e del deputato umbro Raffaele Nevi è tornata a battere sul tema dell’election day, che porterebbe al voto nello stesso giorno Umbria, Liguria ed Emilia e per il quale servirebbe un decreto del governo. La Liguria ha optato per il 27 e 28 ottobre e l’Emilia per il 17 e 18 novembre, data della quale ha discusso la coalizione anche in Umbria; a Palazzo Donini invece si guarderebbe al 3 e 4 dicembre. Un nodo – questo – che sarà necessariamente sciolto nel giro di poco tempo.
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