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17.53 – venerdì 9 agosto 2024

(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –

///

Premesso che Provincia di Trento e APSS hanno avviato un percorso di riorganizzazione dell’emergenza urgenza dall’inizio degli step del Pnrr, per garantire al cittadino una presa in carico immediato nelle situazioni di maggior gravità in tempi brevi ed una presa in carico con i codici di minor gravità che sia improntato al rafforzamento della rete di prossimità di cui le OOSS della medicina generale sono state informate fin dagli esordi;

premesso che con SMI, sindacato di maggioranza assoluta in Trentino, la parte pubblica ha ricevuto le prime indicazioni all’indomani della istituzione della nuova Giunta provinciale;

che la richiesta di SMI a Tonina e Ferro, nel percorso della riorganizzazione, è stata improntata all’efficenza del sistema, alla specificità del lavoro dei propri professionisti ed alla loro sostenibilità anche economica;

nonché alla riorganizzazione basata sulla rimodulazione assistenziale sia territoriale che ospedaliera alla luce delle nuove opportunità date dall’attuazione del DM 70/2015 e DM 77/2022, ma anche dal documento sulle linee guida in Agenas per la organizzazione delle Case di Comunità hub; e dall’ACN 2022 e 2024 per la medicina generale, a cui si sono succeduti gli accordi provinciali 2023 e 2024 e l’attuale accordo aziendale in corso di attuazione in questi stessi giorni.

Premesso che la progettazione, secondo quanto previsto dagli accordi nazionali e provinciali della medicina generale (ACP) 2024, prevedono l’individuazione di un canale distinto per i codici a bassa complessità (in capo alla medicina generale territoriale) su tutto il territorio provinciale attraverso strutture territoriali afferenti organizzativamente all’assistenza primaria, sia all’interno delle Case di Comunità, che a sedi aziendali -nei pressi degli ospedali territoriali di prossimità- e anche presso le AFT previste dall’ACN della medicina generale. Premesso che le strutture garantiranno prestazioni non complesse attualmente erogate come codici bianchi e verdi nei Pronto soccorso ospedalieri della provincia di Trento.

Premesso che il presente ACN per la medicina generale prevede all’art.4,comma 1 lett.c (Accesso improprio al PS) la” presa in carico globale del cittadino …evitando, per quanto possibile l’accesso al pronto soccorso per prestazioni non urgenti e/o considerate inappropriate, anche con il coinvolgimento dei medici nelle prestazioni diagnostiche di primo livello collegate all’accesso improprio”;

che all’art.8, comma 2 si prevede che la Provincia, entro sei mesi dall’entrata in vigore dell’ACN MMG “definisca gli atti programmatori volti ad istituire le AFT “e all’art.44 comma 3 APSS realizzi il proprio modello organizzativo avvalendosi dell’attivazione della Centrale Unica per la ricezione delle richieste dei cittadini tramite 116117;

dell’attivazione di ambulatori di guardia medica gestiti da medici del ruolo unico di assistenza primaria ad attività oraria integrati, ove necessario da infermieri con percorsi ben distinti e separati da quelli dedicati alle urgenze/emergenze nonché l’attivazione del servizio con guardie mediche organizzate per fasce orarie che consentano una maggiore copertura del territorio in orari diurni e una ridotta presenza nell’orario notturno avanzato (ore 24-8), anche in funzione della necessaria integrazione con la rete degli studi dei medici convenzionati per la copertura H24;

premesso che giustamente Tonina ha interessato prioritariamente il Cal, e in Provincia di Trento, per vigente ACP, suffragato da DG del 21 giugno 2024 reso attuativo dall’accordo aziendale entro un mese dalla firma del contratto, si stanno attuando progetti ad hoc sia per tali centri di bassa intensità, dove opereranno volontariamente medici di guardia con retribuzione ben maggiore di quanto prendono ora;

sia per il sistema di fast track radiologico con i medici di famiglia che permetteranno a tutti i nostri cittadini di bypassare il PS con accesso immediato per prestazioni ritenute urgenti di diagnostica radiologica su traumi inizialmente toracici dal 1 settembre p.v.in tutti gli ospedali del territorio. SMI si ritene soddisfatto di quanto stanno facendo APSS e Provincia.

Stendiamo invece un pietoso velo su quanto dichiarato da Ioppi (che per i punti nascita periferici vorrebbe la chiusura laddove c’è poca casistica, mentre per le sedi di gurardia senza casistica vorrebbe mantenere la apertura!) e dal Presidente della Consulta della salute, che confermano di non essere a conoscenza né delle direttive nazionali, né dei contratti firmati o in fieri della medicina generale né tanto meno di quanto previsto dal Pnrr per il personale e non solo delle Case di Comunità hub, spoke.

”La ridefinizione del modello organizzativo della continuità assistenziale”, per fortuna, non è di competenza né della Consulta né del Presidente ordinistico Ioppi, ma dei sindacati e della parte pubblica che hanno già deciso personale, remunerazione, organizzazione del servizio. Affinché i cittadini tutti accedano, immediatamente, attraverso il 116117, a servizi gratuiti e non più a pagamento.

Come accade oggi per coloro che si presentano ai PS per visita in codice triage bianco e verde. Di cui attendiamo come medicina generale ancora il contributo previsto da una delibera di giunta esplicitata da Rossi.E mentre ora il 70% degli ingressi ai PS necessitano di attese anche di otto ore, con gli ambulatori a bassa intensità il tempo d’attesa, come confermano Emilia Romagna, Toscana e altre realtà regionali di tale fatta, sono sull’ordine massimo di 45 minuti, sgravando nel contesto il lavoro usurante per i codici rossi dei dirigenti medici.

Con un ruolo decisivo nel nuovo modello che stiamo delineando nei colloqui tra SMI e parte pubblica, dei medici a ciclo orario.Un modello che, grazie alle indicazioni date in questi giorni da Tonina e Ferro, che ringraziamo per averci supportato fin qui, passa ora alla fase più operativa e organizzativa. Con la grande incognita di come i cittadini sapranno comprendere la novità e “rinunciare” al PS tradizionale: serviranno tempo ed una campagna di comunicazione di alto impatto sulla popolazione. Ma anche formazione mirata, propedeutica all’assunzione dell’incarico, e tutele assicurative e non solo ai nostri professionisti che accetteranno tali accordi progettuali.

 

*
Dr. Nicola Paoli
Segretario SMI Trentino

 

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