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Come vivete l’asta del Fantacalcio? Siete tra quelli che si preparano per mesi mentre intorno a loro tutto cambia, oppure studiate come matti nelle ultime 24 ore come se fosse uno di quegli esami universitari in cui per qualche ragione vi sentite geneticamente preparati? E poi, voi e i vostri amici aspettate la fine del mercato oppure vi radunate alla prima possibilità e poi il resto si vede dopo, che tanto la tecnologia ci aiuta a limare eventuali dettagli? Fate in busta chiusa col notaio o a rilanci col banditore neutrale preso in Svizzera? Mantra, non mantra o l’algoritmo del vostro amico che lavora nella Silicon Valley?

Insomma, se siete qui lo sapete meglio di noi, l’asta per il Fantacalcio è tutt’altro che una serata da passare insieme ad altre x persone a bere birra, sudare e parlare di massimi sistemi tra un difensore e un centrocampista. L’asta è piuttosto un concorso per un posto statale: qualcosa per cui prepararsi al meglio possibile e poi incrociare le dita, che le variabili sono molte. Se l’azzeccate, però, la vostra vita è svoltata. E come svoltarla? Con la nostra guida, ovviamente.

Purtroppo non è del tutto vero questo statement, stiamo parlando di Fantacalcio, più filosofia che scienza. C’è molto del caso e della fortuna nell’asta, ma quello che trovate di seguito sono consigli, dati, statistiche, classifiche, sensazioni, previsioni, anche solo informazioni. È un articolo in continuo aggiornamento, quindi stategli dietro, che noi proviamo a starvi vicini fino all’ultimo momento, il momento dell’asta. Per quello, lo sapete, siete soli davanti alle vostre scelte. Possiamo solo dirvi che – magari – potete prendere il Fantacalcio per un gioco: sarebbe questo. Sappiamo che è difficile, quindi non vi giudichiamo, anzi. Se qualcuna delle nostre previsioni sarà sbagliata, potete insultarci. Dopotutto queste guide servono anche a questo: a scaricare la responsabilità delle vostre scelte su qualcun altro.

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Qualche statistica sui bonus al Fantacalcio

Negli ultimi anni si sta segnando meno?
di Nicola Santolini

Mettendo a confronto i dati su gol e non-penalty gol segnati dal 2015 a oggi è evidente come nelle ultime due stagioni di Serie A si sia segnato meno rispetto al recente passato. Il numero di gol dal dischetto è variato parecchio, ma è influenzato da quanti ne vengono assegnati, diretta conseguenza delle direttive ricevute dagli arbitri, e per questo ha più senso concentrarsi sui non-penalty gol, anche loro in calo.

Al di là delle ragioni alla base di queste fluttuazioni, che potrebbero essere di vario tipo, in parte anche tecniche e tattiche, è difficile non considerare come anomale le stagioni 2019/20 e 2020/21 – le più impattate dalla pandemia – in cui si è segnato di più, ma il trend è comunque presente anche rispetto alle stagioni pre-COVID. Ma come dobbiamo prendere questo dato, e cosa se ne può dedurre in ottica fantacalcistica?

La conclusione più banale è che in un contesto in cui si segna di meno e ci sono meno bonus, riuscire ad accaparrarseli diventa ancora più cruciale, e questo si può riflettere nelle dinamiche di prezzo dei giocatori più preziosi. Un altro fattore da considerare è che se si segnano meno gol possono bastare meno punti per vincere le partite, rendendo potenzialmente più premianti la costanza di rendimento – attraverso buoni voti e pochi malus – e altri meccanismi in grado di portare punti, come il modificatore di difesa. Se gli avversari si fermano più spesso sotto al 72, poter contare con frequenza su un +3 – o più – grazie alla difesa può rivelarsi determinante.

…e un po’ è colpa degli attaccanti

Nelle ultime due stagioni di Serie A si sono persi circa un centinaio di gol, ma da quale tipo di giocatori stanno arrivando meno bonus?

Guardando al numero di giocatori in doppia cifra – di gol o non-penalty gol – i grafici mostrano come le barre relative di quelli da oltre 15 reti siano andate assottigliandosi negli ultimi anni. Nel 2022/23 e 2023/24 gli unici giocatori ad aver superato i 15 gol complessivi sono stati Lautaro Martinez (due volte), Osimhen (due volte), Dia, Leao, Vlahovic e Giroud; tra il 2019 e 2021 ci erano riusciti 15 giocatori diversi.

Il minor numero di gol segnati dagli attaccanti si riflette in una flessione delle loro fantamedie. Nel grafico, le barrette orizzontali indicano la media delle fantamedie di centrocampisti e attaccanti nelle ultime stagioni: è già capitato anche in passato, ma in questo momento le medie di centrocampisti e attaccanti sono particolarmente vicine. Per la verità le fantamedie dei centrocampisti negli anni sono state piuttosto stabili, quindi è difficile ipotizzare a un travaso di bonus da attacco a centrocampo, ma il contributo dei centrocampisti in termini di bonus e fantamedie è stato sicuramente maggiore nelle ultime stagioni, e molti fantallenatori hanno cercato lì la soluzione alla scarsità di attaccanti prolifici sul mercato.

Esistono ancora le fasce?
Nelle ultime stagioni ha preso piede nel mainstream, soprattutto per le leghe con un buon livello di competitività, la strategia degli slot o fasce. Prima dell’asta ci si prepara una lista, suddividendo i giocatori in gruppi tipicamente da 8-10 elementi – in funzione del numero di squadre partecipanti – in base al rendimento atteso. In sostanza si raggruppano e mettono in fila i giocatori che ci si aspetta abbiano un valore fantacalcistico simile e di conseguenza una simile quotazione di mercato, in modo da avere un supporto durante l’asta che aiuti a regolare i rilanci e ottimizzare la gestione del budget in funzione della rosa che si sta costruendo.

Questa strategia è sicuramente efficace (e anche in questa guida vi proporremo le nostre griglie), ma il rischio è quello di applicarla in maniera troppo rigida: è inutile – se non controproducente – forzare 10 giocatori in un ipotetico “primo slot” dal valore fantacalcistico e quotazione simile, quando non ci sono 10 elementi dal rendimento omogeneo.

Per questo di solito i giocatori vengono messi anche in un ordine di priorità all’interno della propria fascia, ma queste sono ancora realistiche?

Guardando al numero di giocatori in fasce di fantamedia simili (in questo caso in un intervallo di 0.25) c’è una certa omogeneità in difesa, dove rispetto ad alcune stagioni fa si sono anche leggermente ridotti gli outlier con fantamedie estremamente alte: a qualcuno mancano i veri esterni di Gasperini?

C’è una certa uniformità anche tra i centrocampisti, dove storicamente si presenta sempre un gruppo di 7-8 giocatori con fantamedie alte (superiori a 7) seguito da una trentina di nomi con un rendimento tra il 6.5 e il 7. Per la verità nelle ultime due stagioni i centrocampisti “da bonus”, con una fantamedia vicina al 7, sono addirittura aumentati rispetto alle stagioni più vicine alla pandemia, in cui si è segnato di più in generale.

Come sempre il ruolo più difficile da decifrare è l’attacco, in cui per poter costruire fasce da 8-10 giocatori si devono raggruppare attaccanti con oltre 1 fantapunto di media di differenza. Insomma, ha senso pagare un attaccante da 7.5 di fantamedia quanto uno che si avvicina al 9? Probabilmente no, e questo ci fa capire perché negli ultimi anni in molte aste i rilanci si sono concentrati principalmente su 2-3 attaccanti – Lautaro e Osimhen, in precedenza Immobile – rispetto a tutti gli altri, con distanze a volte enormi in termini di prezzo di acquisto.

Molte strategie si sono quindi orientate o sulla gestione del budget per arrivare a un top reale, oppure sull’abbandonare quell’idea in partenza e gestire i crediti per diversificare le risorse, andando magari ad acquistare due o tre attaccanti di medio livello. Ma ovviamente tutte le strategie preparate in anticipo devono scontrarsi con la presenza degli avversari.

Queste sono alcune delle cose che ci dicono i numeri delle scorse stagioni, ma sappiamo che il Fantacalcio è un un gioco che si basa principalmente sulla previsione del futuro, con tutti i problemi che ne conseguono

Quindi, come sarà la Serie A 2024/25, e all’asta quale strategia si rivelerà vincente? Si ripeterà lo scenario visto nelle ultime stagioni o si ritorneranno a vedere più attaccanti superare nettamente la doppia cifra?

La risposta a questa domanda passa dalla somma di quelle a tante domande più piccole: Vlahovic segnerà davvero di più senza Allegri? oppure, chi segnerà di più tra Morata e Leao? Dovbyk può fare 20 gol? Castellanos esploderà senza Immobile davanti? E se davvero Lukaku tornasse da Conte?

E potrei continuare a lungo.

Più risposte corrette riuscirete a indovinare, maggiori saranno le vostre probabilità di successo, anche se il Fantacalcio trova sempre nuovi modi per sparigliare le carte.

I bug del listone sono davvero bug?

Ogni volta che esce il listone c’è qualche nome che non sta dove dovrebbe stare. Un attaccante a centrocampo, un difensore in attacco. In quella zona grigia voi pensate di poter prosperare, ma Lui (lui inteso come entità divina che compila il listone) non lo fregate. Le scelte sono oculate, algoritmiche. Andiamo allora a vedere se vi conviene davvero puntare o non puntare su questi presunti bug.

Dennis Man, listato centrocampista
Man sarà il segreto per nulla nascosto di tutti i fantallenatori. Poter schierare a centrocampo uno da doppia cifra fa vincere il Fantacalcio, lo sappiamo. Che impatto avrà con la Serie A però? Nel 2021 non era andata bene e anche dopo in B Man è stato un giocatore molto fumoso. La scorsa stagione sembra però aver cambiato passo (11 gol e 6 assist) e anche in queste amichevoli sta scoppiando di salute: guardatevi la sua partita con l’Atalanta. Averlo vi costerà parecchio e torniamo sempre lì: quante delle vostre fortune volete affidare a un giocatore di una neopromossa? (non è una domanda retorica, me lo chiedo spesso anche io)(l’anno scorso Man era Gudmundsson se ci pensate)(ma l’islandese è più forte).

Valentin Mihăilă, listato attaccante

Gioca dall’altro lato rispetto a Man, ma è listato attaccante. Perché prenderlo? Perché vi costerà due spicci e perché ogni tanto il Fantacalcio funziona in maniera totalmente controintuitiva rispetto alla realtà (non così spesso però).

Charles De Ketelaere, listato attaccante

Ho visto gente disperarsi per CDK listato attaccante. Ma dove eravate l’anno scorso? Il belga dovrebbe andare di diritto a chi ci ha creduto nella scorsa asta e dovrebbe schierarlo in attacco perché è un attaccante. 

Loum Tchaouna, listato centrocampista

Tchaouna è stata l’unica nota lieta della Salernitana. Ha segnato 4 gol da 2.6 xG in Serie A e l’idea è che possa fare anche meglio. Baroni ha detto che «deve affinare i movimenti» ed è quasi scontato che non partirà come titolare. Alla Lazio però la situazione è fluida, gli uomini che guideranno l’attacco sono ancora da decidere e in questa bagarre, magari più in là nella stagione, potrebbe infilarsi anche Tchaouna e a quel punto poterlo mettere a centrocampo sarebbe un affare.

Jesper Karlsson, listato centrocampista

Questo è un tocco di classe: prendo un’ala che l’anno scorso aveva tanto hype ma che praticamente non ha giocato e la sposto a centrocampo. Chi ci casca? Il cambio di allenatore del Bologna è ovviamente la fiammella in questa storia. Karlsson sarà titolare con Italiano? Era Thiago Motta che lo odiava o è lui che è scarso? Italiano dà tante responsabilità ai suoi esterni (ma fa anche tanto turnover) e Karlsson era un’ala con estro e qualche gol nei piedi. Potrebbe funzionare.

Patrick Dorgu, listato difensore

«Dorgu? Potrebbe fare come Bale». Queste parole di Gotti hanno alzato le antenne di tutti i fantallenatori: immaginate di poter schierare un esterno alto che gioca in moto in difesa. Nell’amichevole contro il Galatasaray, però, Dorgu è stato schierato centrale di difesa. Gotti, che messaggio ci stai mandando?

Tete Morente, listato centrocampista

Tete Morente è nato ala e morirà ala. Certo, in carriera ha un massimo di 5 gol quindi forse ha sbagliato qualcosa. Le gerarchie nel Lecce sono un mistero della fede, quindi non stiamo qui a dirvi se prenderlo o non prenderlo.

Christian Pulisic, listato centrocampista

L’anno scorso 12 gol da 8 xG in Serie A, per distacco la sua migliore media realizzativa. Ora cambia allenatore, ma non posto nelle liste del Fantacalcio. Averlo vi costerà un occhio della testa.

Terzi portieri da prendere in base alle vostre ideologie politiche
Lo slot da terzo portiere è l’unico che potete vivere con un po’ di serenità. Soprattutto se fate l’accoppiata primo/secondo di una big, con il posto che rimane potete cercare un portiere che vi possa stare vicino in panchina nei momenti difficili. E cosa accomuna due persone più della politica? (i seguenti calciatori potrebbero non credere a quanto riportato qui sotto).

Se credete nella democrazia: Chrīstos Mandas

Semplice, lineare: la Grecia è la patria della democrazia e Mandas è greco. Il suo acquisto, però, potrebbe toccarvi più di un credito: siete disposti a rischiare per la miglior forma di governo tra quelle esistenti? (per qualcuno, Mandas potrebbe diventare anche il titolare, noi però non siamo così sicuri)

Se credete nel welfare state: Jasper Lauri Petteri Samooja

Samooja è un portiere finlandese di 21 anni che dovrebbe fare il terzo al Lecce. Su Instagram mette foto di falò nei boschi e gite in barca a remi. È cresciuto in un’idea di mondo per cui lo Stato pensa a te e tu devi solo pensare a crearti una tua individualità. Come non invidiarlo?

Se credente nel libertarismo: Mathew Ryan

Da non confondere con il liberalismo, il libertarismo vede la libertà come fine politico ultimo. E cosa c’è di più libero di un portiere australiano con esperienze in Spagna, Inghilterra, Belgio, Olanda, Danimarca e ora Italia?

Se credete nella rivoluzione liberale: Lapo Nava

Lapo Nava è il figlio di Stefano Nava, figura minore del Milan degli invincibili. Nato a Milano, con questo nome da Milano da bere, Lapo Nava rimanda a quell’epoca storica post-mani pulite in cui la discesa in campo di Berlusconi ha dato una forma ben precisa alla seconda repubblica.

Cinque difensori un po’ a caso da prendere all’asta
Per qualcuno i difensori sono solo dei corpi da buttare in campo per fare numero. Se non avete mantra, modificatori o altri bonus vari, è un’idea quella di spendere il meno possibile per i vostri difensori e puntare tutto su attacco e centrocampo. Non vi stiamo dicendo che dovete fare così, ma se volete fare così ecco un po’ di nomi da prendere a poco senza scommettere troppo. Insomma, lasciate stare i terzini che spingono, quelli che potrebbero giocare a tutta fascia o i centrali col vizio del gol. Qui solo nomi mesti per voti onesti.

Sebastiano Luperto

Nessuno vuole rilanciare troppo per Luperto, ha troppo l’aria da persona per bene per fare il difensore. Eppure è una garanzia: gioca, prende sempre voti decenti. È un 6 e spicci che cammina, che per un difensore è tanto. Non segna di solito, ma quest’anno è andato al Cagliari che è una squadra che sembra vivere per fare gol da calcio d’angolo.

Alberto Dossena

Lasciate i vostri avversari scannarsi per Varane, voi andate dritti su Dossena. La sua qualità? Essere titolare ovunque va, prendere pochi gialli per il ruolo, non strafare. L’anno scorso ha fatto anche quattro assist e questa cosa un po’ mi preoccupa: questi difensori non devono uscire dalla media di quello che sanno fare, altrimenti finisce il giochino.

Paweł Dawidowicz

Qui c’è il rischio di fantamedia insufficiente, ma di poco e potreste anche prenderlo a 1. Dawidowicz è esattamente quello che sembra: una solidissima macchina sovietica. Passano gli anni, passano le stagioni e lui rimane lì: non ha funzionalità speciali, non è appariscente, ma fa il suo compito, cioè mettere una pezza al vostro fantacalcio con un 5,5 quando serve.

Federico Baschirotto

È finita la wave Baschirotto? Due anni fa con tre gol era stato un bell’affare per chi ci aveva puntato, ma l’anno scorso si è fermato a 0 e potrebbe aver deluso chi ci aveva puntato ancora. Il problema è avere aspettative. Capisco che Baschirotto ha il petto gigante e ispira fiducia, ma dopotutto è un difensore centrale, non una punta. Baschirotto marca bene, è fisico: ottimo per una difesa da salvezza e per una Fantacalcio che cerca i 6 (quindi, se si alza troppo all’asta, scappate).

Stefano Sabelli

31 anni, la barba, i capelli corti, altezza tra i 180 e i 190 centimetri: tutti i difensori italiani della classe media sono praticamente uguali e vanno tutti bene per questa tipologia che stiamo indicando qui: difensori buoni per avere una fantamedia difensiva decente spendendo poco. Vi scippano Sabelli? Prendete Bani, non vedrete la differenza. Vi scippano Bani? C’è Izzo. Non c’è Izzo: ecco Giorgio Altare. Federico Gatti sta alla Juventus, quindi non lo metto in questa categoria, ma ci starebbe. Voi però prendete Sabelli se potete, perché l’avete letto qui.

Titolare oggi, ma domani?
Questa è la singola cosa più difficile da prevedere: voi fate l’asta oggi, spendete i vostri crediti guadagnati col sudore della fronte e poi il centrocampista su cui avete puntato finisce in fondo alla panchina, l’ala litiga con l’allenatore, il centravanti viene scavalcato nelle gerarchie da un altro centravanti. Visto che siamo al 9 agosto questo è un contributo utile per chi è fissato con le aste frettolose, fatte in questi giorni in cui bisognerebbe guardare nelle viscere degli animali per capire chi giocherà titolare e chi no. Ecco un po’ di giocatori che oggi sono titolari in tutte le formazioni tipo ma che tra qualche mese chissà (sono ovviamente previsioni totalmente a intuito, se ci fate troppo affidamento affari vostri).

Lorenzo Lucca
La scorsa stagione l’Udinese ha ceduto Beto all’ultimo minuto, Brenner era infortunato e si è ritrovata con Lorenzo Lucca titolare. In qualche modo ha funzionato: Lucca ha segnato 8 gol e l’Udinese si è salvata anche questa volta. Succederà di nuovo? Alle sue spalle Brenner non ha dato grande fiducia quando ha giocato, ma magari si sveglia. In più ci sono Iker Bravo, Damian Pizarro e torna Alexis Sanchez: insomma la posizione di Lucca potrebbe vacillare pericolosamente.

Bryan Cristante
Niente è più divisivo di Cristante per i tifosi della Roma. Per alcuni è il miglior giocatore della mondo, per altri non dovrebbe proprio essere un calciatore professionista. Gli allenatori, di solito, propendono per la prima, cioè lo schierano sempre e comunque. Nessuno da equilibrio come Cristante è il sottotesto. De Rossi è storicamente un ammiratore di Cristante, ma il mercato della Roma lascia intendere la ricerca di una squadra più associativa, che vuole il pallone e che lo sa trattare. C’è spazio per Cristante in questa versione della Roma? Con Pellegrini, Paredes e Le Fée per la prima volta avrà una concorrenza non solo tecnica ma anche tattica. Staremo a vedere come ne uscirà.

Yildiz 
Yildiz si è guadagnato i gradi di nuova grande speranza bianconera. Alcune sue giocate effettivamente hanno fatto stropicciare gli occhi e l’idea di vederlo titolare nella nuova Juventus di Motta è anche un segnale di futuro. La realtà però è più reale: Yildiz ha mostrato dei – normali per l’età – passaggi a vuoto e anche la sua collocazione tattica è in divenire. Non è un’ala di quelle intense, più trequartista in caso. Il meglio lo dà dentro l’area di rigore. Davvero Motta vorrà affidarsi a un ragazzo così giovane? Chiesa è fuori dal progetto più per motivi di mercato, ma magari nelle prossime settimane lo strappo si ricuce. Dal mercato poi potrebbe arrivare una concorrenza spietata. Insomma, se volete puntarci fatelo più come scommessa che come certezza.

Dailon Livramento
Chi gioca centravanti dell’Hellas Verona? A una settimana dall’inizio della Serie A è ancora un bel mistero. Sono arrivati due attaccanti: Mosquera e Livramento. Uno è molto forte fisicamente, nei duelli, in progressione ma non ha mai segnato molto in carriera (anche se con una buona fiammata a giugno, sempre nel campionato colombiano da cui viene); l’altro, Livramento, viene da una stagione promettente da 16 gol con l’MVV dove ha mostrato un vasto repertorio di finalizzazioni. Si trattava però di Eerste Divisie, cioè seconda divisione olandese. Certo, l’Hellas ci ha abituato a giocatori provenienti da campionati minori e lanciati come se nulla fosse, ma il mercato è in movimento e Sogliano sta cercando di prendere un altro attaccante. Livramento può essere una buona scommessa, e non è detto che Zanetti non giocherà con due punte, ma se avete l’asta in questi giorni tenete conto che potrà arrivare qualcun altro a superare questi giocatori nelle gerarchie.

Nell’Hellas Verona occhio anche alle situazioni dei centrali difensivi: se pensate di assicurarvi dei super titolari con Magnani e Coppola, gente da presenze sicure, potreste esservi fatti male i conti.

Zeki Celik
Arrivati al 9 agosto la Roma sta facendo finta che non le serve un terzino destro, cioè l’acquisto che sembrava indispensabile quando la scorsa stagione era appena finita e i tifosi sognavano Kardorp bruciato come Giordano Bruno a Campo de’ Fiori. Celik, va detto, ha finito la stagione in crescita ma da settimane la Roma sembra stia cercando di sostituirlo. Da settimane si parla di Assignon e Pubill, che però sembrano poter andare altrove; nelle ultime ore si parla addirittura di Calabria (dentro l’affare Abraham). Una cosa è certa: Celik potrebbe non essere il titolare della fascia destra della Roma.

Loum Tchaouna
Lo abbiamo scritto da qualche altra parte in questa guida che si sta già facendo lunga, Tchaouna promette bene. Viene da una stagione in crescita, è stato uno dei primi acquisti della Lazio e ha tutta l’aria di uno che sta per esplodere. Il fatto che abbia un passato da grande promessa nelle giovanili francesi ci fa pensare che dovessero solo allinearsi le stelle. Lotito in questi giorni però sembra smanioso di comprare un altro giocatore offensivo. Un giocatore che aumenti le prospettive di una squadra interessante ma a cui manca un po’ di valore tecnico. Si è parlato di Cherki, si parla di Chiesa, segno che non si sta cercando un ruolo specifico. L’impressione è che qualcuno arrivi e Tchaouna è meno sicuro del suo posto rispetto a Zaccagni. Occhio però al fatto che il francese potrebbe anche essere schierato da punta in qualche occasione.

Gianluca Lapadula
Oggi Lapadula è dato titolare in quasi tutte le probabili formazioni del Cagliari ma il suo futuro è incerto. Il suo agente ha detto che non è sicuro rimanga, lui pare aver rifiutato un’offerta del Pisa in Serie B, qualcosa si muove. Il Cagliari ha già comprato Piccoli e sta cercando di prendere Cheddira. Nelle ultime ore si sta parlando anche di Fabio Borini, se avete quel tipo di feticismo.

Bonny
Se Bonny non fosse il titolare del ruolo da centravanti del Parma sarebbe un duro colpo: pochi giocatori arrivano con più hype dalla Serie B. L’ivoriano però segnava poco in cadetteria ed evidentemente non convince del tutto Pecchia che possa bastare per la Serie A. Si parla anche qui di Cheddira, che evidentemente è una fissa di tutte le squadre di bassa classifica.

Nuovi attaccanti arrivati in Serie A: ci punto o non ci punto?

Nuovi attaccanti, attaccanti che non hanno ancora avuto modo di deluderci: carne fresca su cui tutti si fionderanno, spinti da un istinto non completamente razionale, perché il Fantacalcio si fa anche per questi brividi di novità. Proviamo a vederci un po’ più chiaro.

Artem Dovbyk

Compratelo se: il prezzo non si alza troppo e credete molto nella Roma di De Rossi.

Dovbyk arriva a Roma con la fama di macchina da gol, oltre che di belva dell’area di rigore (Pellegrini ha dichiarato che fa 35 chili di panca inclinata, pochi?). Lo scorso anno è stato capocannoniere in Liga, per di più con una squadra fuori dalle Big (non succedeva dal 2009). Insomma: tutte le caratteristiche del giocatore per cui svuotare il portafoglio durante l’asta.

Se andiamo a guardare le statistiche Dovbyk viene da una stagione davvero solida. Ha segnato i gol che doveva segnare, rispetto ai suoi xG, e ne ha fatti 27. La stagione prima ne ha segnati 29 gol al Dnipro.

L’impatto con un nuovo campionato, però, non va sottovalutato. È per questo che al Fantacalcio si pagano di più i centravanti già testati in Serie A, in genere. Dovbyk non è di quegli attaccanti autosufficienti che generano occasioni da soli e al Girona ha sfruttato la grande qualità della produzione offensiva della squadra. Ha tirato molto, e spesso con occasioni facili. Siete sicuri che la Roma riuscirà a servirlo con continuità?

La Roma di De Rossi ha avuto un andamento ambiguo lo scorso anno e i suoi numeri offensivi sono peggiorati rispetto al periodo con Mourinho. Per xG da metà gennaio in avanti è stata solo la nona squadra migliore in Serie A. È vero: questi numeri non raccontano tutto (i giallorossi hanno avuto una media punti sensibilmente più alta rispetto a prima) e la qualità dei rifinitori è aumentata. Tutto questo per dire, però, che su Dovbyk non c’è da mettere la mano sul fuoco.

L’ucraino ha questo richiamo irresistibile, quello del nove grosso che spacca le porte e che – già lo dovreste sapere – può rappresentare una grande trappola per la vostra asta. Tenete d’occhio il suo prezzo. Investite su di lui solo se siete fiduciosi che la Roma di De Rossi possa avere una buona stagione, e non esagerate con la spesa.

Mehdi Taremi

Compratelo se: avete Lautaro o Thuram

Lo scorso anno l’Inter è stata la squadra che per distacco ha costruito più occasioni di Serie A: quella con più tiri “chiari” e con più xG per novanta minuti. Non abbiamo segnali per pensare che questa produzione possa calare sensibilmente nella nuova stagione, e quindi un attaccante dell’Inter è sempre un buon investimento. Lo scorso anno Arnautovic ha deluso nel ruolo di punta esperta di riserva e per questo è stato preso Mehdi Taremi. L’iraniano sembra in calo: a 32 anni pare aver superato i suoi anni migliori. Al Porto 2023/24 ha giocato e segnato meno. Nel suo prime era un centravanti molto fisico, con un volume di lavoro molto alto all’interno dei match, in una squadra molto fisica come il Porto. Potrebbe aver pagato questa generosità con un deperimento delle performance. Non arriva il miglior Taremi possibile. E tuttavia all’Inter dovrebbe ritagliarsi un ruolo leggermente diverso, nel quale verrà chiamato a essere brillante in momenti più circostanziati della stagione e delle partite, e a essere preciso per quanto riguarda la finalizzazione. Non è mai stata troppo la sua forza e viene da una stagione in cui è stato poco preciso. Il gioco dell’Inter però dovrebbe premiarlo: spenderci molto e contarlo come un attaccante di prima fascia non avrebbe senso, ma un finalizzatore dell’Inter è sempre una bella garanzia se avete anche altro su cui contare.

Alvaro Morata

Compratelo se: volete farne la vostra prima punta senza volervi svenare per gli attaccanti

Alvaro Morata non è mai stato un gran centravanti da Fantacalcio. Alla Juventus ha sempre avuto un ruolo indecifrabile, che sembrava fatto apposta per far impazzire allenatori che avevano bisogno di certezze. Non giocava sempre, segnava ogni tanto: né poco né tanto. Le sue qualità calcistiche non sono molto misurabili in termini fantacalcistici. Il suo acquisto ha lasciato freddi i tifosi del Milan e in generale è circondato da un certo scetticismo. Una serie di fattori che potrebbero abbassarne il prezzo all’asta, che come sappiamo si alimenta di hype.

Morata ha avuto un’evoluzione negli ultimi anni e viene dalla sua migliore stagione in termini realizzativi: 21 gol complessivi. Non è assurdo che un giocatore come lui, sempre bravo a procurarsi occasioni ma non sempre a sfruttarle, abbia migliorato la propria freddezza sotto porta col tempo. Fattore importante per un trentatreenne: è sano, in forma, come dimostrati agli ultimi Europei. Negli ultimi due anni, guardando i dati, è riuscito ad andare sensibilmente sopra le aspettative degli xG. Per la prima volta negli ultimi anni, poi, se escludiamo la Nazionale spagnola, giocherà in una squadra che vuole dominare il gioco e che gli procurerà tante occasioni. Lo scorso anno un esausto Giroud riuscì a segnare 15 gol (4 rigori) ed è difficile immaginare che Morata possa fare peggio. Negli ultimi 8 anni non è comunque mai andato sotto la doppia cifra in campionato, tolta l’annata 2021/22 alla Juventus (9 gol). Rimane l’incognita del mercato, visto che il Milan sta cercando un’altra punta, ma al momento l’impressione è che Morata sia leggermente sottovalutato.

Thijs Dallinga

Compratelo se: non credete alla maledizione degli attaccanti di Vincenzo Italiano

Thij Dallinga avrebbe tutto per farvi diventare pazzi durante l’asta: un attaccante di una squadra della classe media, in ascesa, con un allenatore che pratica un calcio offensivo. Un attaccante tecnico, con un vasto repertorio di finalizzazioni e che viene da tre stagioni solidissime. Una da oltre 30 gol in Olanda e due vicine ai 20 in Francia. Le punte di Vincenzo Italiano, però, negli ultimi anni sono state un disastro, e una vera maledizione al Fantacalcio. Quanti di voi stanno ancora a disagio a ripensare a quanto hanno speso su Mbala Nzola lo scorso anno? E Cabral? E Beltran? E Jovic? Alla Fiorentina non ha mai funzionato nessuno. Perché? Difficile dare una spiegazione univoca, ma la squadra di Italiano arrivava sempre in modo impreciso alla conclusione. Dominava territorialmente, ma con grande rigidità e poca qualità in rifinitura. Gli attaccanti dovevano fare le magie di testa in area di rigore, vista la quantità di cross di cui la Fiorentina inondava l’area. Al Bologna Italiano deve dimostrare di aver risolto questi problemi di rigidità, altrimenti Dallinga potrebbe fare una brutta fine.

Che Adams

Compratelo se: state in fissa con la Scozia

Che Adams è uno di quegli attaccanti sgobboni che in qualche modo doveva finire a vestire la maglia del Torino. Ha sempre segnato molto in Championship e poco in Premier. Non dovrebbe giocare sempre titolare e il mercato del Torino sembra ancora aperto. Vanoli in B ha dimostrato di saper valorizzare un terminale offensivo come Pohjanpalo e il dinamismo di Che Adams potrebbe spiccare in Serie A, ma non pensate di portarvi a casa un bomber.

Parola chiave duttilità

Se fate il Fantacalcio col mantra sapete che più di tutto contano le letterine che ogni giocatore ha accanto. Un codice riservato a voi ortodossi di questo gioco, che ritengono il Fantacalcio normale (o come volete chiamarlo) una depravazione. In questa versione non basta scegliere il giocatore che porta bonus, ma quello che li porta e può giocarmi da W, da T o da C segnando da A, addirittura da ! (no questo l’ho inventato). Insomma, ecco alcuni nomi interessanti.

Giovanni Di Lorenzo – Dd, E, B

Quest’anno alla grande famiglia del mantra si aggiunge un ruolo: il braccetto. È un termine che a noi non piace, ma che è comune per definire i due che nella difesa a 3 giocano accanto al centrale. Se siete dei veri fantallenatori italiani, a un certo punto della vostra stagione userete questa soluzione.

Poterci mettere Di Lorenzo sembra un affare. Forse. Che Di Lorenzo vedremo con Conte? Se riuscirà a fare l’esterno di Conte, la sua qualità nell’ultimo quarto di campo vi regalerà grandi gioie. L’anno scorso, in un’annata disastrosa, ha chiuso con sei assist. Con Conte potrebbe avere numeri simili, anche qualche gol. È però anche possibile che invece Di Lorenzo diventi davvero un braccetto, se Conte pensa che non abbia il dinamismo per essere uno dei suoi esterni a tutta fascia. In ogni caso avreste una E che però gioca dietro. Volete prendervi questo rischio oppure no? È il mantra, bellezza!

Cristiano Biraghi – B, Ds, E

Stesso discorso vale per Biraghi. Abbiamo imparato a conoscerlo come il crossatore più seriale e compulsivo della Serie A e ora lo possiamo impiegare come B, braccetto. Con Italiano erano 4 o 5 assist garantiti. Nel nuovo corso Palladino, però, quel posto potrebbe toccare a Parisi, più associativo di Biraghi dentro al campo. Biraghi potrebbe davvero arretrare il suo raggio d’azione? Secondo alcuni interpreti delle amichevoli sì. Sarebbe strano per uno col suo piede, ma è il destino di molti calciatori a un certo punto della carriera. Occhio ai calci di punizione.

Nella stessa lista potete metterci anche Vojvoda, ma fare previsioni sul Torino in questo momento è molto difficile.

Mattia Felici – W, E

Magari non duttilissimo, ma le W,E o Wé sono rare al Mantra. Mattia Felici ha fatto bene l’anno scorso in B ed è un esterno che dribbla, che crea, che gioca. Quest’anno è al Cagliari e nelle prime amichevoli Nicola gli ha dato spazio come esterno alto. Non vi assicuriamo che giocherà, ma in caso poter schierare E un giocatore offensivo non è da buttar via.

Mario Pasalic – C, T

Pasalic è l’incubo di ogni allenatore. Sai che segnerà almeno 6 o 7 gol ma non sai quando. Spesso parte dalla panchina e Gasperini sembra scegliere i momenti in cui usarlo quasi a caso. Se riuscite a codificare le sue presenze e i suoi gol, però, avete una C che segna senza pagarla troppo vi segna come una A. E al Mantra fa tutta la differenza del mondo.

Tanner Tessman – M, C

Parliamo di M: generalmente è un ruolo fondamentale nel mantra per potersi permettere alcuni moduli, ma poi è difficile trovarne che portano bonus. Tolto Calhanoglu, che vabbè non dobbiamo dirvelo noi, e Ederson, che è fortissimo ma che l’anno scorso ha overperformato a livello di bonus (cioè non doveva segnare 6 gol in teoria) chi possiamo prendere? Tessman l’anno scorso ha segnato 6 gol col Venezia in B, principalmente grazie a un bel tiro da fuori. Oggi Tessman è ancora al Venezia, domani chissà: secondo il calciomercato lo vuole mezza Serie A, quella teoricamente forte. Tessman potrebbe finire in una squadra dove anzi avrà più occasioni per darvi bonus o a scaldare qualche panchina: è però una scommessa che potrebbe valere la pena correre.

Kacper Urbański – W, C, T

Motta sembrava avere un certo affetto per Urbanski, ora però con Italiano le gerarchie sono tutte da rivedere. Urbanski potrebbe non vedere il campo o diventare titolare nei prossimi mesi (più la prima dovessi scommettere). La sua duttilità è però estrema: può fare la W, la C e il T: praticamente è l’unico ad avere questo range triplo (c’è invece Oristanio con W,T,A).

I nostri feticci, che magari sono anche i vostri

Il Fantacalcio non si vince coi feticci, ma vincerlo avendone qualcuno in squadra è molto più soddisfacente, è come l’amico tuo che si laurea, firma un contratto a tempo indeterminato, fa un figlio, vince una medaglia alle Olimpiadi.

Nadir Zortea – Cagliari (D, Ds, Dd, E)

Nome raffinato (il nadir è il punto della sfera celeste diametralmente opposto allo zenit), piede buono, grande corsa, Zortea è come vorresti il tuo esterno a tutta fascia se ti chiedessero di disegnare un esterno a tutta fascia ma avendo solo una penna bic: quindi un lavoro fatto decente ma con alcuni limiti evidenti. Zortea doveva essere il prossimo esterno gasperiniano e invece alla fine quell’onore è toccato a Ruggeri. Se l’è legata al dito: «A Bergamo qualcosa si era rotto. Gasp sa quanto valgo ma non mi ha mai considerato». Ora sta al Cagliari per la revenge season. Se odiate Gasperini, prendetelo.

Mato Jajalo – Venezia (C, M, C)

Non so perché, ma ho sempre pensato che se avessi fatto il calciatore professionista, sarei stato un giocatore tipo Mato Jajalo. Non uno forte o appariscente, ma uno solido, uno a cui affideresti il pallone e le chiavi di casa per innaffiarti le piante. Nell’estetica hipster del Venezia stride con il suo stile normcore da calciatore assolutamente medio, forse proprio per questo vale la pena prenderlo. Non giocherà molto, forse anche niente, ma io il mio credito ce lo metterò anche questa volta.

Adzic Vasilije – Juventus (C, T)

Se avete 10 minuti, andate a guardarvi i video di Adzic nel campionato montenegrino. Sembra di vedere un bel fiore in un campo di pietre. Adzic ci ha giocato a 16 e 17 anni, in campi ai limiti del praticabile, contro avversari molto più grandi e smaliziati, eppure è riuscito a far vedere molto del suo talento (10 gol). La Juventus l’ha preso dopo una corte spietata e l’idea era di fargli fare un giro in Serie C con la Next Gen. Motta, però, sembra essersi invaghito anche lui di questo trequartista dalla tecnica sopraffina e il fisico da centravanti e potrebbe tenerselo in prima squadra. Non sarà titolare, ma è la classica presa da capiscer che magari ti puoi rivendere quando diventerà il nuovo Boban.

Youssef Maleh – Lecce (C, C)

Niente, con Maleh non è andata. Pensavamo sarebbe diventato lui il centrocampista iper-tecnico ed elegante della Nazionale italiana invece dopo aver impressionato a Venezia negli anni successivi non è riuscito a pareggiare le nostre aspettative. Maleh è diventato un onesto centrocampista della Serie A, onesto nel senso che rimane ancora bello da veder giocare ma poi è difficile dire perché dovrebbe essere un fenomeno. Soprattutto se la pensate in ottica Fantacalcio Maleh non segna, non fa assist e non dovrebbe neanche partire titolare nel Lecce. Tutte queste cose, comunque, non ci interessano quando si tratta di feticci. Inoltre l’Empoli sta spingendo per averlo di nuovo in prestito (l’Empoli ha mai comprato un calciatore?) e dovesse riuscirci, Maleh dovrebbe avere almeno un posto in campo assicurato, per il resto chissà: noi non molliamo.

 

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