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Il Redditometro cambia veste. È stato pubblicato il decreto che alleggerisce lo strumento di accertamento sintetico del reddito il quale consente al fisco italiano una determinazione indiretta del reddito complessivo del contribuente, basata sulla capacità di spesa del medesimo. In questo frangente spunta una novità: i controlli verranno effettuati solo oltre i 69 mila euro di redditi evasi. Ecco tutti gli aggiornamenti.

Cosa cambia

Complessivamente potremmo affermare che il meccanismo del Redditometro resta il medesimo, viene però introdotto un punto specifico. Fino ad oggi “la determinazione sintetica del reddito complessivo” veniva contemplata “a condizione che il reddito complessivo accertabile” fosse superiore “di almeno un quinto quello dichiarato”. In sostanza gli accertamenti venivano messi in atto nel momento in cui l’ipotesi di evasione superava il 20% dei reddito. Il decreto aggiunge un ulteriore criterio, quello del reddito complessivo accertabile, ovvero la cifra che viene stimata secondo il tenore di vita del contribuente. La somma in questione deve eccedere “dieci volte l’importo corrispondente all’assegno sociale annuo”. Attualmente, l’importo dell’assegno sociale è di 6.947 euro. Per il 2024, la soglia oltre la quale vengono avviati i controlli è fissata a 69.700 euro.

L’obiettivo dell’esecutivo

Colpiremo i grandi evasori“. La maggioranza è soddisfatta del cambiamento. Paola Mancini di FdI afferma che il provvedimento “abolisce l’ormai obsoleto redditometro” e introduce l’accertamento sintetico, mirato a scoprire i grandi evasori. Maurizio Gasparri di Forza Italia considera le nuove norme come un miglioramento rispetto a uno strumento “già morto“. Francesco Filini di FdI ritiene che il “vecchio e odioso redditometro” sia stato sostituito dal “ladrometro“, uno strumento che aiuterà a scoprire i grandi evasori che possiedono beni di lusso senza pagare le tasse.

Le spese soggette a controlli

Le spese soggette a controlli non cambiano. Le voci sono diverse e il Fisco può ricostruire il reddito reale, si tratta di: alimentari e bevande, abbigliamento e calzature, mutuo, spese per l’affitto, canone di leasing immobiliare, bollette di acqua, luce e gas nonché le spese condominiali, interventi di manutenzione ordinaria del proprio immobile, compensi ad agenzie immobiliari, spese per elettrodomestici e arredi, altre spese per la casa come biancheria, detersivi, pentole, lavanderia e riparazioni, collaboratori domestici, medicinali e visite mediche, assicurazione e bollo per auto, moto, camper, caravan, minicar, barche e aerei, pezzi di ricambio e spese di manutenzione per auto, moto e altri mezzi di trasporto già elencati, servizio di hangaraggio e manutenzione di aerei, spese per il trasporto pubblico (tram, autobus, taxi), canone di leasing o noleggio di mezzi di trasporto, spese per comprare lo smartphone e per gli abbonamenti di telefonia, libri scolastici, tasse scolastiche e rette (incluso il canone di locazione per studenti universitari e un eventuale soggiorno studio all’estero), spese per attività legate al tempo libero come giochi e giocattoli, radio, televisione, hi-fi, computer, libri non scolastici, giornali e riviste, dischi, cancelleria, abbonamenti a radio, televisione e internet, lotto e lotterie, piante e fiori, riparazioni di radio, televisore e computer, abbonamenti pay-tv, attività sportive, circoli culturali, circoli ricreativi, abbonamenti a eventi sportivi e culturali, giochi online, cavalli, animali domestici, assicurazioni infortuni e malattia, contributi previdenziali obbligatori e volontari, spese per barbiere, parrucchiere, istituti di bellezza, centri estetici e in generale per la cura della persona, argenteria, gioielleria, bigiotteria e orologi, borse, valigie ed altri effetti personali, compensi a liberi professionisti, pasti e consumazioni fuori casa, alberghi, pensioni e viaggi organizzati, assegni periodici corrisposti al coniuge, investimenti in immobili (incremento patrimoniale, meno ammontare totale del mutuo), acquisto di beni mobili come auto e altri mezzi di trasporto (anche in questo caso viene calcolato l’incremento patrimoniale effettivo, tolto il costo del finanziamento), investimenti finanziari, oggetti d’arte o antiquariato, interventi di manutenzione straordinaria del proprio immobile, donazioni ed erogazioni liberali, assegno all’ex coniuge, imposte, tasse e contributi, risparmio (parte di reddito non utilizzata per consumi ed investimenti).

La situazione

A fine del mese digiugno, il gettito Irpef aveva già superato di 7,2 miliardi quello dello stesso mese del 2023, mentre per l’Ires mancavano circa 7 miliardi, ma si prevede che i versamenti di luglio siano stati superiori. I dati definitivi saranno disponibili a inizio settembre, insieme alla spesa effettiva per le compensazioni dei crediti d’imposta del 110%, che rappresenta un’incognita per il potenziale tesoretto. Intanto l’esecutivo sta affinando le misure contro l’evasione fiscale. È stato pubblicato un decreto che migliora il concordato biennale per gli autonomi e modifica il redditometro, depotenziandolo. Il redditometro non sarà abolito, come richiesto da Forza Italia, ma il suo uso sarà limitato ai casi di evasione più gravi, applicabile solo se il reddito accertabile supera di almeno il 20% quello dichiarato e di dieci volte l’assegno sociale (69.700 euro per il 2024). Inoltre, il governo sta introducendo una flat tax tra il 10 e il 15% per il concordato fiscale che escluderà i contribuenti dagli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Questo regime, applicabile a 2,7 milioni di partite Iva e, a titolo sperimentale per il 2024, a 1,8 milioni di forfettari, mira a ottenere nuove risorse per la riforma dell’Irpef. Infine, il decreto proroga al 30 settembre la scadenza per la rata di luglio della rottamazione “quater” e estende la misura alle cartelle del 2023.

 

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