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La detrazione dell’abbonamento per i mezzi pubblici è possibile anche nel 2024, si potrà procedere semplicemente compilando il modello 730. Ma anche la detrazione sull’abbonamento del treno e più in genere dei trasporti pubblici è soggetta a limitazioni. Comprendendo quali sono le regole da rispettare, è possibile portare in detrazione le spese sostenute in modo corretto e beneficiare delle agevolazioni fiscali previste.

Come portare in detrazione l’abbonamento ai mezzi pubblici?

Nel 2024 è possibile richiedere la detrazione per l’abbonamento ai mezzi pubblici compilando il modello 730. Chi ha sostenuto spese per abbonamenti a bus, tram, metro o altri servizi di trasporto pubblico nel 2023, può detrarre il 19% della somma spesa, fino a un massimo di 250 euro. Il rimborso IRPEF massimo è di 47,50 euro e può essere richiesto anche per i familiari a carico, tenendo conto di eventuali bonus trasporti usufruiti.

Per la detrazione, è necessario conservare:

  • il titolo di viaggio con la durata dell’abbonamento;
  • la ricevuta di pagamento dell’abbonamento;
  • per abbonamenti elettronici, un documento che attesti le informazioni essenziali sul servizio utilizzato, periodo di validità, spesa e data del pagamento;
  • se la ricevuta è intestata a un familiare a carico, è richiesta una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà per indicare chi ha sostenuto la spesa.

Istruzioni per la compilazione del modello 730/2024

Le spese per l’abbonamento ai mezzi pubblici nel 2024 devono essere inserite nel rigo da E8 a E10 della Sezione I del modello 730, utilizzando il codice 40. Questo codice si riferisce alle “Spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale”. A partire dal 2024, i dati delle spese detraibili potrebbero essere già presenti nel modello 730 precompilato grazie alla trasmissione delle informazioni da parte degli enti di trasporto.

Quanto si può detrarre per abbonamento al trasporto pubblico?

La detrazione sul trasporto pubblico è calcolata su una somma non superiore a 250 euro, con un rimborso massimo di 47,50 euro. Questo limite è cumulativo anche per i familiari a carico. Ad esempio, per la detrazione dell’abbonamento ai mezzi pubblici 2024 per i figli a carico, se un genitore ha speso 150 euro per il proprio abbonamento e altri 150 euro per l’abbonamento di un figlio a carico, il limite massimo detraibile resta 250 euro.

Chi ha beneficiato del bonus trasporti di 60 euro può comunque fruire della detrazione del 19% sulla spesa rimasta effettivamente a suo carico. Per esempio, un abbonamento annuale da 300 euro, con un bonus trasporti di 60 euro, lascia una spesa di 240 euro detraibile al 19%, con un rimborso di circa 45 euro.

Esempio pratico: abbonamento ATM e detrazione 730 nel 2024

Passando all’ambito più pratico, si può ipotizzare la volontà di detrazione per l’abbonamento dei mezzi pubblici a Milano (ATM). Se un contribuente ha speso 200 euro per un abbonamento annuale e ha beneficiato di un bonus di 60 euro, la spesa a suo carico è di 140 euro. La detrazione del 19% su 140 euro porta a un rimborso di circa 26 euro, con un totale di sconto di 86 euro combinando detrazione e bonus.

Quali sono gli abbonamenti detraibili?

Sono detraibili gli abbonamenti che consentono un numero illimitato di viaggi su più giorni in un periodo specifico, inclusi gli abbonamenti annuali, mensili o settimanali per autobus, tram, treni o metropolitane. Non sono detraibili i titoli di viaggio con durata oraria (es. biglietti da 72 ore) o carte di trasporto integrate con altri servizi come ingressi a musei.

Invece, per determinare le spese ammissibili, si utilizza il criterio di cassa: la detrazione è calcolata sulla spesa sostenuta nel 2023 per l’acquisto dell’abbonamento, indipendentemente dal periodo di validità. In altre parole, le spese rimborsate dal datore di lavoro nel 2023 non sono detraibili, salvo la parte non rimborsata.

 

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