I condomini di due edifici nelle province di Pisa e di Lucca sono rimasti gabbati, mentre l’impresa ha ottenuto crediti d’imposta per 506mila euro
PROVINCIA DI PISA — Bonus facciate per 506mila euro di crediti d’imposta ottenuti senza effettuare i lavori previsti tramite un giro di false fatture: la guardia di finanza di Pisa ha denunciato due persone, il titolare di un’impresa edile e il suo commercialista, eseguendo il maxisequestro preventivo di tutti e 506mila euro di contributi indebiti.
Nel poco ambito ruolo dei gabbati si sono ritrovati i condomini di due palazzine, una nel Pisano e l’altra in provincia di Lucca, che hanno pagato senza ottenere le opere edilizie pattuite.
L’indagine è scaturita dall’approfondimento della denuncia presentata da una cliente, corroborata dalle attività investigativa e di analisi di rischio. I finanzieri hanno così individuare un complesso schema fraudolento messo in piedi dai due indagati, basato su duplicazioni del credito sul cassetto fiscale del denunciante e altri soggetti a fronte di singole operazioni commerciali.
All’emissione della fattura relativa all’esecuzione dei lavori – dalla quale sono stati generati crediti d’imposta – è seguita l’emissione di note di credito in rettifica a tutta insaputa dei clienti. In un secondo momento, con un’altra ma identica fattura per la medesima prestazione nei confronti dello stesso cliente e di pari importo, sono stati generati ulteriori crediti di imposta, senza procedere allo storno in rettifica dei crediti indebitamente maturati.
Nei due immobili i lavori sono stati eseguiti in minima parte o per importi nettamente inferiori da parte della ditta. Le Fiamme Gialle hanno passato a setaccio la documentazione contrattuale, ascoltando testimoni ed effettuando sopralluoghi nei cantieri.
I malcapitati condomini dei due immobili, hanno anche versato all’impresa una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo della ristrutturazione. Grazie all’emissione di fatture con sconto del 90%, la società avrebbe conseguito ingenti contributi indebiti sotto forma di crediti d’imposta, senza mai effettuare i corrispondenti lavori.
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