La Guardia di Finanza, a seguito di una denuncia di un cliente, ha congelato i crediti di un’impresa che non ha mai svolto i lavori pattuiti
PROVINCIA DI PISA — Sequestro preventivo di oltre 500mila euro di contributi ritenuti indebiti relativi al bonus facciate da parte della Guardia di Finanza del Comando provinciale, a conclusione di un’indagine aperta a seguito di una denuncia presentata da un cliente di una società edilizia del Pisano.
Nello specifico, i militari delle Fiamme Gialle hanno operato per valutare la legittimità dei bonus previsti per l’edilizia dal Decreto Rilancio del 2020, facendo emergere quello che è apparso come uno schema fraudolento messo in piedi dai due indagati, ovvero il titolare dell’impresa e il commercialista.
Questi, infatti, avrebbero duplicato il credito nel cassetto fiscale del cliente e altre persone a fronte, però, di singoli interventi edilizi. Per far questo, a seguito della fattura relativa ai lavori, dalla quale sono stati calcolati i crediti d’imposta, sarebbero state emesse delle note di credito in rettifica all’insaputa dei clienti, volte a stornare soltanto dal punto di vista fiscale il credito; quindi, con un’altra ma identica fattura per la medesima prestazione, sono stati generati ulteriori crediti senza procedere allo storno in rettifica dei crediti indebitamente maturati.
Secondo quanto ricostruito dai finanzieri, nei due immobili su cui si sarebbero svolti i presunti interventi edilizi, i condomini non solo non hanno dovuto assistere alla mancata esecuzione dei lavori, ma hanno anche versato una somma pari al 10% o addirittura al 50% dell’importo complessivo. Il sequestro, infine, ha interessato direttamente il cassetto fiscale dell’impresa, con il congelamento e successivo sequestro dei crediti d’imposta.
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