Anche nel territorio dei Comuni serviti da Etra Spa sono ancora molte le famiglie che, avendo un proprio pozzo privato, non sono collegate all’acquedotto. Questi nuclei familiari usufruiscono di approvvigionamenti idrici autonomi con l’acqua usata, generalmente, a scopo potabile, per innaffiare i giardini e gli orti, per abbeveraggio di bestiame, a scopo ornamentale o geotermico e il pozzo da cui la si ricava è gestito da chi detiene l’immobile, al quale spetta l’onere di controllare la qualità dell’acqua.
Controlli
Per l’utenza tale soluzione ha il vantaggio di non dover pagare il servizio acquedottistico ma ha anche alcune importanti controindicazioni di cui è essenziale essere consapevoli e che invece spesso vengono sottovalutate.
Etra realizza numerosi e quotidiani controlli sull’acqua dell’acquedotto, oltre ai necessari interventi per garantirne la bontà. I controlli e gli interventi realizzati dai privati sul pozzo di casa oltre a essere a proprio carico, sono in quantità e qualità sicuramente minore e non con la stessa rigorosità, il che comporta conseguenti e gravi rischi per la propria salute. Il pozzo, inoltre, è soggetto ai periodi di siccità che sempre più di frequente si presentano anche nel nostro territorio.
Allacciamenti
A partire da questi elementi oggettivi e dall’obiettivo di garantire a tutta la collettività un accesso all’acqua sempre più sicuro, qualitativamente salubre e costante (non soggetto cioè a possibili problemi di siccità), il Consiglio di Bacino Brenta ha deciso di prorogare fino al 2026 la promozione degli allacciamenti al pubblico acquedotto, per gli utenti serviti da approvvigionamenti idrici autonomi per uso domestico residente. «L’acqua è un bene fondamentale a livello individuale e comunitario – osserva Flavio Frasson, presidente di Etra, la multiutility incaricata della gestione del servizio idrico integrato per 70 comuni – Il fatto di decidere di allacciarsi all’acquedotto pubblico anche da parte di chi ha un proprio pozzo ha un grande valore a livello singolo in termini di maggiore qualità e sicurezza dell’acqua di cui si può usufruire, ma ha anche un grande significato per la comunità perché si va a rafforzare un
sistema di controlli e fornitura che vale per tutti coloro che sono allacciati all’acquedotto pubblico». Chi utilizza pozzi privati per scopi idropotabili e abita in zone servite da acquedotto, potrà dunque allacciarsi alla rete idrica pubblica a prezzi agevolati usufruendo del finanziamento deciso dal Consiglio di Bacino Brenta. Questi utenti privati potranno così bere e utilizzare acqua di qualità sempre controllata e garantita, perseguire la tutela quantitativa della falda, ottimizzare la spesa per le infrastrutture di acquedotto.
Contibuti
Chi deciderà di allacciarsi all’acquedotto pubblico usufruirà di un contributo del 50% sui costi di allacciamento, al netto di Iva fino a un contributo massimo di 2mila euro (tutti i preventivi di allacciamento che superino i 4nila euro Iva esclusa, godranno dunque della stessa agevolazione di 2mila euro). Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni. Per usufruire del contributo occorre presentare, tramite Pec o raccomandata, richiesta tramite apposito modulo contenente un’autocertificazione con la quale si attesta di utilizzare, nella propria abitazione per scopo idropotabile, un approvvigionamento idrico autonomo e ci si impegna ad attivare il servizio di acquedotto mediante sottoscrizione di apposito contratto di fornitura con Etra Spa. La richiesta sarà valutata sempre dopo un sopralluogo tecnico operato da Etra al fine di verificare la fattibilità tecnica e la preventivazione economica. Il contributo sarà garantito entro i limiti della disponibilità del fondo, stabilito ogni anno dal Consiglio di Bacino Brenta. Le richieste di accesso al fondo saranno valutate in base all’ordine temporale di arrivo. Per informazioni e per reperire la documentazione consultare questo link.
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