Oggi vi parliamo di pensione minima con 13 anni di contributi. Ecco cosa sapere su importi e regole (scopri le ultime notizie sulle pensioni e su Invalidità e Legge 104. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Pensione con 13 anni di contributi: è possibile?
Con 13 anni di contributi è possibile andare in pensione? Sì, ma non per tutti.
Parliamo di un’anzianità contributiva molto bassa: impossibile arrivare alla pensione di vecchiaia (occorrono almeno 20 anni di contributi) e a molte altre misure previdenziali.
Le soluzioni sono poche. La prima è la pensione di vecchiaia contributiva: occorrono 71 anni di età e almeno 5 anni di contributi versati, esclusivamente a partire dal 1° gennaio 1996. Anche un solo contributo accreditato prima di questa data renderebbe impossibile l’accesso.
C’è poi la pensione di vecchiaia riservata ai non vedenti, ai quali bastano 10 anni di contributi maturati dopo l’insorgere della malattia. Occorrono, poi, 56 anni di età (per gli uomini e per le lavoratrici autonome) e 51 anni di età (per le donne), oppure 61 anni di età per i lavoratori autonomi.
Infine, con 13 anni di contributi e un’invalidità pari o superiore al 67% è possibile accedere all’Assegno ordinario di invalidità, se in possesso di una contribuzione minima di 5 anni, di cui 3 anni versati nel quinquennio precedente alla presentazione della domanda.
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Pensione minima con 13 anni di contributi
Ma per la pensione minima con 13 anni di contributi, come funziona? Per il diritto all’integrazione al minimo bisogna soddisfare tre requisiti fondamentali:
- percepire un assegno pensionistico di importo inferiore alla soglia minima prevista dalla legge (598,61 euro per il 2024);
- possedere un reddito personale inferiore a 7.781,93 euro. Con un reddito compreso tra 7.781,93 euro e 15.563,86 euro spetta un’integrazione in misura ridotta, di importo pari alla differenza tra il reddito massimo e il reddito personale;
- una pensione calcolata col sistema misto (contributi versati prima e dopo il 1996).
Pensione minima con 13 anni di contributi: quando non spetta?
Perché è importante conoscere il periodo di maturazione dei contributi per la pensione? Semplicemente perché se sono versati dal 1° gennaio 1996 e calcolati col sistema contributivo, non si avrà diritto all’integrazione al trattamento minimo.
Dunque, i titolari di pensione di vecchiaia contributiva non hanno diritto alla pensione minima, anche se rispettano il requisito reddituale e percepiscono una pensione di importo inferiore alla soglia minima indicata dalla legge.
Pensiamo a chi va in pensione, ad esempio, con 13 anni di contributi e un montante contributivo di poco superiore a 100.000 euro (retribuzione lorda annua di circa 25.000 euro).
Applicando il coefficiente di trasformazione del 6,655%, avremo una pensione di circa 7.200 euro lordi l’anno, circa 550 euro lordi al mese. Abbondantemente sotto alla soglia minima prevista dalla legge.
Pensione con 13 anni di contributi: soluzioni
Siccome 13 anni di contributi difficilmente consentono di accedere a una pensione, potrebbe rendersi necessario implementare l’anzianità contributiva versando volontariamente i contributi mancanti per raggiungere il requisiti dei 20 anni di contribuzione minima. Ma versare contributi ha un costo, molto elevato.
In alternativa si potrebbe procedere al riscatto di qualche anno di contributi, ma difficilmente sarà possibile coprire il divario (7 anni).
Faq sulla pensione minima
Quest’anno il Bonus perequativo sarà unico per tutti, fissato al 2,7%, che consentirà alle pensioni minime di salire fino a 614,77 euro. Senza una proroga, la perequazione extra verrà cancellata a fine anno.
C’è ancora possibilità di portare le pensioni minime a 1.000 euro al mese?
Ad oggi, non ci sono grosse possibilità di vedere un aumento di quasi 400 euro al mese sulle pensioni minime. Manco a dirlo, a frenare la riforma dei trattamenti riservati a coloro che percepiscono assegni di importo inferiore alla soglia minima rivalutata anno per anno, è l’imponente spesa da affrontare. Quanto costa portare la pensione minima a 1000 euro? Almeno 30 miliardi di euro. Una cifra che, al momento, le casse dello Stato non possono fronteggiare.
Quali documenti sono necessari per ottenere l’integrazione al minimo per la pensione?
Per ottenere l’integrazione al minimo, che spetta a chi soddisfa determinati requisiti reddituali, è necessario presentare il Modello RED aggiornato all’anno in corso. Il Modello RED è una dichiarazione dei redditi che i pensionati devono obbligatoriamente presentare per l’ottenimento di particolari prestazioni collegate alla propria situazione reddituale o a quella del proprio nucleo familiare.
Chi deve presentare il Modello RED per l’integrazione al minimo della pensione?
Il Modello RED va presentato da coloro che percepiscono solo la pensione, ma rispetto all’anno precedente hanno una situazione reddituale diversa, o coloro che sono esonerati dall’obbligo di presentazione del 730, ma percepiscono comunque rendite alternative come rendite da immobili o da capitali, o ancora da coloro che percepiscono redditi dichiarati in altri modi, come i redditi da lavoro autonomo e occasionale, i redditi da lavoro co.co.co e i gettoni di presenza.
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