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Firenze, 2 agosto 2024 – “Sappiamo la verità e abbiamo le prove”. Questa è la frase scelta quest’anno dall’associazione dei familiari delle vittime in occasione del 44esimo anniversario della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, per ricordare gli 85 morti e i 200 feriti dell’attentato più grave dal secondo Dopoguerra ad oggi. “Una strage fascista”, come ricorda il manifesto dell’associazione, “che dopo oltre 40 anni appare finalmente più chiara, soprattutto grazie alle ultime sentenze d’appello che hanno confermato le condanne all’ergastolo dell’ex Nar Gilberto Cavallini e dell’ex di Avanguardia Nazionale, Paolo Bellini (quest’ultima l’8 luglio scorso). La verità giudiziaria, tanto inseguita dai familiari delle vittime, è che a quell’attentato parteciparono non solo i Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (condannati in via definitiva), ma tutte le formazioni dell’estrema destra dell’epoca, finanziate dai soldi distratti dal Banco Ambrosiano da Licio Gelli e Umberto Ortolani e coperte dai servizi segreti deviati, con il contributo del capo degli ufficio Affari Riservati del Viminale, Federico Umberto D’Amato e del giornalista Mario Tedeschi. Tutti morti e non più imputabili, ma riconosciuti comunque come mandanti, finanziatori e organizzatori dell’attentato compiuto per destabilizzare l’ordine democratico nell’ambito della strategia della tensione”.

Cosa avvenne quel giorno di 44 anni fa. Alle 10.25 del 2 agosto 1980 il boato. L’esplosione alla stazione centrale di Bologna avviene in un afoso sabato di esodo, che fino a un attimo prima scorreva tranquillo, con le code in autostrada e la gente spensierata alla stazione, felice di partire per le mete di vacanza. L’esplosione squarcia l’ala sinistra dell’edificio su piazza Medaglie d’Oro: la sala d’aspetto di seconda classe, il ristorante, gli uffici del primo piano vengono disintegrati. Anche il treno Adria Express 13534 Ancona-Basilea, fermo sul primo binario e in ritardo di un’ora sulla tabella di marcia, è colpito dalla valanga di macerie e detriti che in pochi istanti schiacciano e soffocano inermi viaggiatori di ogni età e provenienza. Il bilancio finale della strage più sanguinaria nella storia d’Italia è drammatico: 85 morti e 200 feriti. Nel ristorante-bar-self service perdono la vita sei lavoratrici, tra le vittime anche due tassisti in attesa di clienti. Ovunque lacrime, urla straziate, polvere che entra in gola e soffoca il pianto disperato di passeggeri sotto choc che cercano di individuare amici e parenti. La vittima più piccola è Angela Fresu, appena 3 anni, e poi Luca Mauri, di 6, Sonia Burri, di 7, fino a Maria Idria Avati, ottantenne, e ad Antonio Montanari, 86 anni. Saltano le linee telefoniche e dunque le comunicazioni, dal momento che all’epoca cellulari e internet non esistevano ancora. Per riuscire a raccontare l’inferno di quei momenti, i primi cronisti giunti sul posto si servirono la cabina dei controllori degli autobus sul piazzale, dove il telefono invece ancora funzionava. 

Tanti anche gli eventi che accompagnano il 44esimo anniversario della strage. Il docufilm ‘Quel dolore non è immobile’ di Giulia Giapponesi, verrà trasmesso su RaiTre alle 21.30 questa sera. A Bologna in piazza Maggiore vengono proiettate delle clip di vittime, familiari o soccorritori. I video, che verranno diffusi prima dei film della rassegna ‘Sotto le stelle del cinema’ sono state realizzate con il contributo dell’Assemblea legislativa in collaborazione con Bottega Finzioni e Cineteca. Si rinnova anche il concorso internazionale di composizione ‘2 Agosto’, giunto alla trentesima edizione. Al corteo, infine, parteciperanno i narratori del Cantiere del 2 agosto e i viaggiatori del progetto ‘Destino’, che indosseranno cartelloni con i manifesti dell’associazione delle vittime, per ricordare Miriam Ridolfi. Ha fatto tappa anche da Trento la staffetta ciclistica per ricordare la strage della stazione dei treni di Bologna. Qualche giorno fa tredici ciclisti di tutte le età sono arrivati in piazza Dante, dove hanno incontrato l’assessore alla mobilità del Comune di Trento Ezio Facchin. I ciclisti stanno percorrendo la strada che dal Brennero li porterà a Bologna venerdì 2 agosto, anniversario della strage alla stazione dei treni, in cui persero la vita 85 persone. La staffetta (“Insieme per non dimenticare il 2 agosto 1980”) è una delle sei che in tutta Italia porta avanti lo stesso compito. Farà tappa su 35 comuni per portare il testimone di territorio viaggiando su piste ciclabili e su strade secondarie.

 

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