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Alla fine niente quotazione né cambio di proprietà per Italcer, il polo della ceramica costituito da Minduful Capital Partners a partire dal 2017, insieme al ceo  Graziano Verdi (ex amministratore delegato di Graniti Fiandre, di Technogym e di Koramic) e nel cui capitale oggi sono presenti anche Miura e Capital Dynamics.

Ieri infatti è stato annunciato che la società ha rifinanziato il debito costituito da 201 milioni di bond unitranche emessi nel 2018 e in scadenza il prossimo ottobre, ottenendo un finanziamento senior da 150 milioni di euro da un pool di banche ed emettendo un bond subordinato per la restante parte, che è stato sottoscritto da Oak Hill Advisors (OHA), asset manager alternativo a livello globale, che a fine giugno gestiva circa 65 miliardi di dollari di capitale attraverso diverse strategie di credito (si veda qui il comunicato stampa).

Il pool di banche che ha erogato il finanziamento è composto da Banco BPM (nel ruolo di banca agente), Banco Bilbao Vizcaya Argentaria, CaixaBank, Crédit Agricole Italia, Cassa Depositi e Prestiti, BPER Corporate Investment Banking, BNL BNP Paribas e Banca Monte dei Paschi di Siena.

Italcer ha avuto come advisor dell’operazione il team di debt advisory di PwC. L’assistenza legale è stata fornita da Legance. Per i profili tax e di strutturazione ha lavorato lo studio Gitti & Partners.

Si tratta quindi di un cambio di rotta rispetto alla strategia del disinvestimento imboccata a fine 2021, quando Mindful Capital aveva provato a vendere il gruppo. In particolare a gennaio 2022 erano pervenute diverse offerte non vincolanti sul tavolo degli advisor IMI- Intesa Sanpaolo, Credit Suisse, Scouting Capital Advisors e Banco Sabadell, affiancati dai legali di Legance (si veda altro articolo di BeBeez). Ma poi la vendita era stata sospesa a causa delle incertezze determinate dal conflitto Russia-Ucraina e all’impennata dei prezzi di energia materie prime (alla quale il settore in cui opera Italcer è tra i pià esposti) (si veda altro articolo di BeBeez). Si era poi parlato di ipo, ma nel giugno 2023 la quotazione era slittata a data da definirsi (si veda altro articolo di BeBeez).

Ricordiamo che il bond in scadenza, che ora è stato rifinanziato, era stato emesso nell’ottobre del 2018 per finanziare l’acquisizione di Ceramica Rondine spa ed era stato sottoscritto inizialmente per 133 milioni di euro da fondi di private debt paneuropei gestiti da Pemberton Asset Management, affiancato da alcuni operatori specializzati italiani (si veda altro articolo di BeBeez). Negli anni successivi, ulteriori incrementi della stessa obbligazione hanno poi supportato parte del piano di crescita per linee esterne del gruppo Italcer, portando quindi il bond all’attuale dimensione di 201 milioni.

A partire dal 2017 sono state infatti completate otto acquisizioni, ovvero La Fabbrica, Elios Ceramica e Devon & Devon, Ceramica Rondine, Equipe Ceramicas, CedirCeramica Fondovalle e, nel dicembre dello scorso anno, Terratinta Group SB. Mentre è ancora in attesa di closing l’acquisizione di Opificio Ceramico, annunciata a novembre 2023. Tenuto conto di queste acquisizioni, il gruppo Italcer ha chiuso il 2023 con un fatturato pro-forma di 340 milioni di euro e un ebitda di poco più di 80 milioni, dopo aver chiuso il bilancio consolidato 2022 (ultimo disponibile) con 317,3 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 53,9 milioni e 197,7 milioni di debito finanziario netto (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).

Il gruppo fin dalla sua creazione è cresciuto costantemente, anche a livello organico, acquisendo significative quote di mercato, anche grazie al lancio di soluzioni all’avanguardia, quali ad esempio Advance, una linea di superfici antibatterica, anti-CO2 e antismog, e focalizzandosi sempre più sui segmenti a maggior valore aggiunto come quello delle superfici di grande formato e minimo spessore (grandi lastre o pietre sinterizzate) e dei formati small e extra small, caratterizzandosi come un unicum nel settore ed un vero e proprio “multi specialist”.

Lorenzo Stanca, managing partner di Mindful Capital e presidente di Italcer, ha sottolineato “Siamo molto soddisfatti di questa operazione. La nuova struttura di finanziamento porta ad una riduzione del costo complessivo del debito, rispetto a quella in scadenza”.

L’amministratore delegato di Italcer, Graziano Verdi, ha aggiunto: “Con il completamento del rifinanziamento, per Italcer si apre una fase di ulteriore crescita e sviluppo, sempre con una marcata focalizzazione sull’alto di gamma”.

Francesco Di Trapani, senior advisor di Pemberton, ha commentato: “Siamo soddisfatti di aver supportato l’ambizioso progetto di crescita di Italcer negli ultimi anni, contribuendo alla creazione di un importante gruppo nel settore. Formuliamo alla società e ai suoi stakeholders i migliori auspici di ulteriori successi negli anni a venire”.

E Alexis Atteslis, co-head of Europe e partner di OHA, ha concluso: “OHA è onorata di collaborare con un’azienda e un management team di primario standing. Siamo entusiasti di supportare Italcer in una nuova fase della sua crescita, grazie alla nostra offerta di credito su misura”.

(articolo in via di definizione)

 

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