diNicolò Delvecchio
La motovedetta della guardia costiera italiana ha prelevato i 12 migranti a Gjader, dopo che il tribunale di Roma non ha convalidato il loro trattenimento all’interno del centro albanese
È entrata nel porto di Bari, poco dopo le 15, la motovedetta della guardia costiera con a bordo i 12 migranti provenienti dal centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader, in Albania: per loro, come noto, è stato disposto il rientro in Italia, dopo che il tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento all’interno del centro.
L’operazione con una motovedetta di Brindisi
La motovedetta della guardia costiera, partita da Brindisi, è attraccata a Gjader questa mattina e intorno alle 9.30 ha preso in carico i 12 migranti (sette bengalesi e 5 egiziani), destinati a essere accolti nel Cara, il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Bari.
La motovedetta è stata scortata nel porto di Bari da altri due mezzi della guardia costiera e della guardia di finanza: l’attracco è avvenuto al molo 31. La motovedetta è poi ripartita subito A terra – dove c’erano solo poche auto della polizia – una volta concluse le operazioni di attracco, i 12 migranti sono saliti a bordo di due pulmini diretti, appunto, al Cara.
Le operazioni sono durate pochissimo e si sono svolte sotto la pioggia, nella massima sicurezza.
Secondo quanto emerso, i 12 stanno bene ma sono «impauriti e sotto
choc». In pratica, hanno paura di parlare tra di loro perché temono che
qualsiasi cosa dicano possa mettere a rischio il loro percorso giuridico e la permanenza in Italia. Hanno aggiunto peraltro: «Fateci almeno dire ai nostri parenti che siamo vivi. Non li sentiamo da tempo e non sanno se siamo vivi o morti».
L’iter per il riconoscimento dell’asilo politico
Dopo il pronunciamento della sezione immigrazione del tribunale di Roma, che non ha convalidato il loro trattenimento nel Cpr, per i migranti si apre adesso una nuova fase. I dodici (sette bengalesi e cinque egiziani) si erano già visti annullare la richiesta di asilo il giorno precedente con una procedura accelerata. Ma adesso hanno quattordici giorni di tempo per presentare il ricorso. Se questa richiesta, com’è scontato, sarà ripresentata i migranti resteranno nello status di “richiedenti asilo”, in attesa di una pronuncia definitiva delle autorità italiane che non avverrà in tempi brevi.
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