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E’ il giorno dei funerali delle tre vittime del crollo di Scampia. Circa trecento persone si sono ritrovate in piazza per partecipare alla cerimonia religiosa e portare l’ultimo saluto a Roberto Abbruzzo, Margherita Della Ragione e Patrizia Della Ragione. Le esequie sono celebrate dall’arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia. Prima del rito c’è stato un momento di preghiera, alla presenza dei soli familiari delle vittime, nella chiesa della Resurrezione di Scampia. E sono state sistemate da Protezione Civile e Croce Rossa duemila sedie oltre ad alcuni gazebo per garantire un riparo dal caldo. A Napoli è stato proclamato il lutto cittadino con bandiere a mezz’asta in tutti i palazzi delle istituzioni. Il presidente della Regione De Luca, il sindaco di Napoli Manfredi, la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, il prefetto Michele di Bari, l’ex presidente della Camera Roberto Fico tra i rappresentanti delle istituzioni presenti. Nel crollo del ponte-ballatoio della Vela oltre alle tre vittime sono rimaste ferite altre dodici persone, tra cui sette bambine di età inferiore ai 10 anni. Quattro i feriti gravi tuttora ricoverati negli ospedali cittadini, due adulti e due minori. Crollo colposo e omicidio colposo le ipotesi di reato dell’indagine aperta dalla Procura di Napoli.

Dal Comune 1 milione per sistemare gli sfollati

La Giunta comunale ha approvato uno stanziamento di un milione per sussidi che possono variare, in base ai criteri della protezione civile, quindi in base alle caratteristiche del nucleo familiare, da 400 a 900 euro. E’ possibile che non tutte le famiglie potranno ritornare nelle Vele. Se sarà necessario ci sarà uno stanziamento successivo.

Manfredi: «Nostro impegno di risolvere un problema che esiste da 40 anni»

«Oggi è una giornata di grande dolore, di grande cordoglio, di partecipazione di tutta la città a questa grande tragedia. Siamo ovviamente vicini alle famiglie, vicini ai feriti che sono ancora in ospedale. Affianco al cordoglio c’è l’impegno rinnovato di risolvere definitivamente un problema che è qui da più di 40 anni e dare una prospettiva certa alle famiglie che vivono oggi nelle Vele che debbono avere, in base al piano che noi stiamo realizzando, una soluzione abitativa dignitosa e definitiva. I lavori stanno procedendo seguendo il cronoprogramma che noi avevamo previsto e che non sta subendo ritardi. Esiste questa fase transitoria che dobbiamo gestire, cercheremo di dare delle soluzioni che siano dignitose, compatibili e sostenibili nel tempo», ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. «Abbiamo chiesto disponibilità – ha precisato – sia alle strutture ricettive, in città e in provincia, sia alle strutture religiose, abbiamo deliberato un contributo di autonoma sistemazione, che può consentire alle persone autonomamente di trovare una sistemazione anche presso familiari, parenti e amici. Noi abbiamo la necessità di seguire tutte le opportunità che ci sono per poter dare una prospettiva. In base all’esperienza che abbiamo, anche la sistemazione alberghiera può essere sostenibile per un periodo limitato, poi è chiaro che ci vuole una sistemazione abitativa in una casa per dare alle persone una vita normale».

Infine il sindaco riferendosi alla necessità di liberare l’università in cui si sono riparati molti degli sfollati della Vela Celeste ha detto che la situazione dell’università di Scampia «va risolta al più presto possibile, dando una prospettiva di serenità e sistemazione decorosa a tutti, entro due settimane spero si possa risolvere il problema per tutti».

L’arcivescovo Battaglia: «Vittime di un crollo sociale da evitare in tutte le periferie d’Italia»

«Gli abitanti di Scampia, che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui insieme all’intera città per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata _ ha detto l’Arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, nel celebrare i funerali delle tre vittime _ Sono vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia».

 

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