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Giuseppe Pettina e Giuseppe Ustica Cassiopea

Un importante intervento congiunto della Polizia Postale, della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate ha sventato una maxi truffa ai danni del Consorzio Cassiopea, con sede a Milano ma di fatto operativo a Patti. Gli hacker erano riusciti a sottrarre 8.604.922,54 euro, prelevati dal cassetto fiscale del consorzio, attraverso un accesso non autorizzato al sistema informatico del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Piano dei Cybercriminali

La truffa, che ha preso di mira i crediti fiscali accumulati dal Consorzio in seguito a lavori edili legati al bonus edilizio, ed ancora non capitalizzabili per le continue variazioni della normativa, è stata scoperta grazie alla prontezza del responsabile contabile del consorzio, che si è accorto dell’ammanco durante una verifica di routine di fine serata, quando solitamente, visto l’orario, gli uffici sarebbero dovuti essere chiusi per il week end.

Gli hacker avevano avviato una procedura per la cessione dei crediti senza il consenso del consorzio, tentando di trasferire gli importi a un soggetto sconosciuto al Consorzio.

La denuncia e l’intervento delle Autorità

L’ingegner Giuseppe Ustica, rappresentante legale del Consorzio Cassiopea, ha immediatamente denunciato l’incidente alla Guardia di Finanza di Patti, che già sabato mattina, ha avviato le indagini che hanno permesso, nei giorni successivi, di recuperare l’intero importo sottratto.
Il tempestivo intervento del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Guardia di Finanza, in collaborazione con la direzione centrale dell’Agenzia delle Entrate, ha consentito quindi di bloccare i trasferimenti prima che i fondi potessero essere illecitamente convertiti in denaro.

Implicazioni economiche e critiche

Giuseppe Pettina, advisor del consorzio, ha sottolineato le gravi conseguenze economiche che questa truffa avrebbe potuto causare, mettendo a rischio non solo le finanze del consorzio ma anche il proseguimento di altre attività aziendali.

Pettina ha inoltre criticato la politica fiscale italiana, evidenziando le difficoltà incontrate dalle aziende nel capitalizzare i crediti fiscali, spesso accumulati senza possibilità di essere monetizzati rapidamente, e ha chiesto maggiori tutele contro simili minacce informatiche.

Indagini in corso

Le indagini proseguono per identificare gli autori del reato e comprendere le modalità attraverso cui è stata effettuata la violazione del sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate. Questo caso segue un precedente tentativo di hackeraggio avvenuto nel maggio scorso, con una sottrazione di crediti per 186.607,75 euro, anch’essa sventata dalle autorità.

La vicenda, pur avendo avuto un esito positivo grazie al recupero dei fondi, mette in luce la necessità di rafforzare le misure di sicurezza dei sistemi informatici pubblici e privati. Pettina ha concluso esprimendo preoccupazione per le continue vulnerabilità del sistema fiscale del ministero, e ha invitato le autorità a migliorare le protezioni a tutela delle imprese italiane, al fine di evitare che episodi simili possano ripetersi in futuro, auspicando anche che il Governo si dia la classica mossa affinchè i crediti giacenti nei cassetti fiscali, quindi nella disponibilità delle aziende, in quanto ormai somme certe e definite avendo assolto tutte le procedure e le verifiche del caso, possano essere capitalizzati con tassi equi e non da usura che sono peggio dei furti degli hacker.






 

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