Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday
“In un Paese democratico le battaglie, le proteste, i sit-in sono importanti. Le proteste sono da sempre un agente di cambiamento, un’opportunità per promuovere e difendere i propri diritti e quegli degli altri, e per favorire la crescita sociale e civile della società. In Sicilia, ad Agrigento in particolare, il tragico problema dell’acqua riguarda tutti noi, di conseguenza è sacrosanto protestare per il diritto dell’acqua. Grazie a grandi manifestazioni di protesta che importanti temi sono diventati nel corso della storia prima oggetto di dibattito, di confronto e scontro, ma poi di provvedimenti legislativi che hanno trasformato, anche profondamente, i modi di vivere. Temi che sono stati affrontati nelle piazze, nei palazzi di governo, quei palazzi che contano che possono prendere decisioni importanti che possono ospitare un confronto serio e definitivo. Non possiamo dimenticare che la Sicilia è dotata di un’ampia autonomia legislativa, amministrativa e fiscale. Nonostante i problemi sempre più frequenti di scarsità idrica che affliggono i siciliani, da Caltanissetta a Agrigento, da Palermo a Messina, il Governo regionale non ha ancora investito sullo sviluppo dei dissalatori. Non bastano le dichiarazioni del Ministro della Protezione civile ed ex presidente della Regione Nello Musumeci – che conosce molto bene il problema delle condotte cittadine – il quale sostiene che contro la siccità il governo nazionale ha messo a disposizione 1,2 miliardi per le regioni, con 400 milioni per progetti già in essere e 800 milioni per nuove iniziative, e che solo il 30 per cento risulta utilizzato. Come certamente non basta organizzare una manifestazione di protesta sotto il Palazzo del Governo agrigentino o presso la sede del comune. Esperienze vissute che non hanno portato risultati. Andrebbe fatta una grande manifestazione sotto la sede della Regione Siciliana, coinvolgendo tutti i siciliani assettati e mortificati dal silenzio delle Istituzioni. Come recita un vecchio proverbio napoletano O pesce fète d’‘a capa. Il pesce puzza dalla testa. La nostra organizzazione è pronta ad organizzare Pullman direzione Palermo”, conclude Mucci.
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