Fino al 15 settembre alle Sale d’Arte di Alessandria vanno in scena i tesori nascosti di Gianni Berengo Gardin, provenienti direttamente dal suo archivio fotografico personale. In particolare, ‘Cose mai viste’ mette in mostra una selezione di 80 inediti scattati tra il 1954 e il 2023 che rivelano la sapienza del celebre fotografo-narratore ligure, in grado di stupire l’osservatore con la forza e la poesia del suo sguardo. Curata da Giovanna Calvenzi e Susanna Berengo Gardin l’iniziativa dedica un’attenzione particolare agli uomini e alle donne che Berengo Gardin ha incontrato nel corso del suo lavoro.
Nato a Santa Margherita Ligure nel 1930, Gianni Berengo Gardin vive attualmente a Milano. I suoi primi reportage vengono pubblicati nel 1954 su Il Mondo, settimanale diretto da Mario Pannunzio di cui è stato collaboratore fino al 1965. Dal 1966 al 1983 realizza per Touring club italiano una serie di volumi dedicati all’Italia e ad alcuni Paesi europei. Il suo archivio personale contiene circa due milioni di scatti in bianco e nero che spaziano dal reportage alla descrizione ambientale, dall’indagine sociale alla foto industriale, dall’architettura al paesaggio. Fra le foto dedicate alle industrie italiane segnaliamo quelle per Olivetti. Sono 260, invece, i libri fotografici pubblicati dal maestro mentre sono 350 le mostre personali andate in scena nel mondo. Le sue immagini fanno parte delle collezioni di importanti musei e fondazioni culturali quali Maxxi di Roma, MoMa di New York e Bibliothèque Nationale de France a Parigi.
Il percorso espositivo è un viaggio intorno al mondo con inediti sguardi sulla realtà. Dalla Norvegia a Mosca, passando per Venezia e l’amata Parigi, il tour attraversa molte città italiane prima di arrivare in Giappone. La rassegna conferma ancora una volta Berengo Gardin come maestro del bianco e nero in grado di costruire un patrimonio visivo unico dell’Italia, caratterizzato da un’assoluta coerenza nelle scelte linguistiche. Nelle inchieste sociali così come nei paesaggi, il soggetto principale della ricerca è sempre l’uomo, colto nella relazione emotiva, psicologica e profonda con l’ambiente che lo circonda. Persone ed eventi sono raccontati sempre con grande rispetto e sincera partecipazione.
L’allestimento si chiude con una sezione inedita di fotografie realizzate nel 1994 in occasione della rievocazione storica della battaglia di Marengo a Villa Delavo. Gli scatti del maestro compongono il catalogo ‘Gianni Berengo Gardin – Marengo, 1994’ che contiene anche testi dell’esperto di storia napoleonica Giulio Massobrio. Realizzata da Asm Costruire insieme e da Città di Alessandria con la collaborazione di Atl Alexala, la mostra s’avvale del contributo della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria.
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