diChiara Baldi
«Soldi per attrezzature non specificate». «No, solo più qualità delle cure»
Trentuno mozioni presentate dai consiglieri di maggioranza per stanziare 75 milioni di euro per «attrezzature sanitarie» non meglio precisate in alcune delle strutture pubbliche lombarde, compresi anche gli Irccs Istituto dei Tumori, Policlinico di Milano e Besta. I testi — scritti tutti con le stesse identiche parole, a variare è solo il nome dell’ospedale — sono stati depositati e saranno votati durante la discussione sul Bilancio al Pirellone iniziata martedì. Le 31 mozioni recitano tutte allo stesso modo: «Premesso che gli investimenti in sanità rappresentano un volano di innovazione e miglioramento della qualità e supportano la cura migliorando gli esiti di salute» e «considerato che pur potendo contare sulle risorse messe a disposizione dal Pnrr, gli stanziamenti di risorse regionali in conto capitale rappresentano un’importante fonte di finanziamento che contribuisce ulteriormente ad ammodernare e a potenziare il sistema sanitario lombardo» allora si «impegna la giunta regionale e l’assessore competente» (cioè Guido Bertolaso») a «provvedere al finanziamento degli interventi citati in premessa in coerenza con le esigenze manifestate dalle strutture sanitarie e compatibilmente con la programmazione sanitaria regionale». Ogni ospedale poi richiede una cifra differente ma senza mai specificare per quali attrezzature o arredi sia necessaria.
Va all’attacco l’opposizione che, come il capogruppo dei 5Stelle Nicola Di Marco, parla di «legge 9 in chiave sanitaria» (la Legge 9 del 2020 era quel provvedimento che, durante la pandemia, secondo il Pd ha elargito finanziamenti a pioggia ai comuni di provenienza degli eletti del centrodestra in Regione). Per la dem Carmela Rozza, «75 milioni di euro sono una cifra molto più alta dei 60 stanziati da questa stessa giunta per il taglio delle liste d’attesa». Mentre per il capogruppo Pierfrancesco Majorino quello dei consiglieri è «un atto politico di sfiducia verso Bertolaso: questi sono finanziamenti a pioggia che sfuggono completamente alla programmazione generale dell’assessorato».
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