Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Il Governo sigla i primi accordi del Piano Mattei, incentivi triennali per auto in arrivo, l’Ue tentenna sul ddl concorrenza per concessioni autostradali. La rassegna stampa Energia

Arrivano i primi accordi del Piano Mattei. Italia e Egitto, Tunisia, Kenya e Rwanda collaboreranno su istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture sia fisiche che digitali. Il Governo annuncia il nuovo piano di incentivi triennali per l’acquisto di auto green, elettriche e non. La strategia verrà presentata nel prossimo tavolo Stellantis di agosto e privilegerà i redditi più bassi, anticipa Urso. Confronto serrato con l’Ue sulle concessioni autostradali. La bozza del ddl concorrenza prevede che le concessioni vengano affidate con gare o a società pubbliche, opzione quest’ultima che non piace a Bruxelles, che vorrebbe ridurre il ricorso agli affidamenti «in house». La rassegna stampa Energia.

ENERGIA, PRIMI ACCORDI PIANO MATTEI

“Due pacchetti di intese con Egitto e Tunisia, accordi specifici con Kenya e Rwanda e la partecipazione a progetti più vasti sulle sei «linee direttrici» del piano: istruzione e formazione, sanità, agricoltura, acqua, energia e infrastrutture sia fisiche che digitali. È il bilancio dei primi mesi del Piano Mattei per l’Africa, l’iniziativa del governo Meloni svelata nel summit di fine gennaio con i leader del Continente e confluito nello schema di decreto approdato in Parlamento lo scorso 17 luglio (a.g. 179). La dotazione originaria del Piano si ferma a 5,5 miliardi di euro, una cifra spartita fra crediti, sovvenzioni e garanzie e attinta da Fondo italiano per il clima (3 miliardi) e i fondi per la cooperazione allo sviluppo (2,5 miliardi). (…) Per ora i riscontri si manifestano in alcuni Paesi inclusi nella fase di lancio e in un quarto outsider come il Rwanda: i primi sviluppi di un progetto che ha formalizzato la sua struttura di governance e la sua cabina di regia fra fine 2023 e inizio 2024. Il governo ha siglato con l’Egitto a marzo una decina fra accordi, intese, memorandum of understanding e convenzioni, incluso un accordo di cooperazione da 100 milioni fra Cassa depositi e prestiti con Afreximbank”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“A maggio il Fondo italiano per il Clima ha messo sul piatto 75 milioni di euro sui 210 milioni totali di un investimento insieme alla International Finance Corporation sulla controllata keniota di Eni per «produzione e la lavorazione di biocarburanti avanzati». A inizio luglio il governo italiano ha firmato un accordo di finanziamento da 50 milioni di euro con il Rwanda per la sua «sicurezza energetica», erogato dal Fondo Italiano per clima. (…) Uno degli sbocchi più naturali è il Global Gateway, il maxi-progetto Ue da 300 miliardi di euro per rispondere all’espansionismo infrastrutturale della Belt and road initiative della Cina. La metà del pacchetto, 150 miliardi, è destinata alla stessa Africa ora nel mirino – teorico – del Piano Mattei”, continua il giornale.

AUTO, URSO (MIMIT): “INCENTIVI TRIENNALI, PIU FONDI PER REDDITI BASSI”

“Il governo rompe gli indugi e annuncia un sistema di incentivi a medio termine per l’acquisto di auto, elettriche e no. Mentre è in corso una delicata trattativa tra l’esecutivo Meloni e Stellantis per arrivare ad un accordo per riportare la produzione a 1 milione di veicoli, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, certifica che i nuovi bonus 2024 hanno funzionato. Si farà il bis. Non per un anno, ma per tre. «Il 7 agosto presenteremo le linee di indirizzo degli incentivi che mi auguro possano essere di durata triennale per consentire una migliore programmazione negli acquisti». Le performance soddisfano Urso: «Le misure hanno tirato, sia per l’elettrico sia per le altre tipologie. Hanno tirato bene soprattutto a sostegno dei ceti con i redditi più bassi ». Uno dei criteri che rimarrà insieme a sussidi più ricchi se si rottama un’auto vecchia e più inquinante. (…) L’amministratore delegato del produttore italo- francese, che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica , in un intervento sul Sole 24 Ore analizza le difficoltà del settore e dice che «in Italia queste considerazioni sono sempre state al centro del dialogo tra noi, le istituzioni e gli stakeholder coinvolti”, si legge su La Repubblica.

“Una mano tesa a Urso che ha partecipato alla festa dei 125 anni di Fiat chiedendo a Stellantis di assumersi la responsabilità del rilancio dell’auto in Italia. «Stellantis è desiderosa di continuare a lavorare per costruire insieme il futuro ed è pronta a fare la sua parte», dice Tavares. L’ad ricorda quello che è stato fatto e dice che ci saranno «nuove assunzioni sia a Mirafiori sia ad Atessa».
(…) È da un anno che va avanti la discussione che assomiglia sempre più ad una tela di Penelope. Molto dipenderà dalle garanzie che arriveranno a Roma nei prossimi giorni, ad iniziare dalle rassicurazioni sulla gigafactory di Termoli realizzata da Acc, joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total Energies. Importanti anche le prospettive sulla produzione, ma Stellantis vuole avere ritorni sul costo dell’energia e sull’ampliamento della rete delle colonnine di ricarica. La Fiom con Samuele Lodi ha preso posizione ieri, richiedendo un tavolo a Palazzo Chigi, non al ministero (…) Altro nodo è l’arrivo di produttori cinesi, mossa che Stellantis giudica negativa perché «non farebbe altro che rafforzare la pressione esistente sull’ecosistema automobilistico», dice Tavares. Il ministro Urso tira dritto: «Stiamo predisponendo un accordo con il ministero dell’Industria cinese su green e mobilità. L’Italia può essere attrattiva per l’industria dell’auto. Mi auguro che l’intesa che possa essere finalizzata durante la missione della premier Meloni a Pechino»”, continua il giornale.

ENERGIA, DL CONCORRENZA: CONCESSIONI AUTOSTRADE CON GARE O A SOCIETA PUBBLICHE

“Matteo Salvini vorrebbe chiudere entro i primi di agosto, anche se sulla riforma delle concessioni e dei pedaggi autostradali è in corso con la Commissione Ue, dicono al ministero delle Infrastrutture, «un confronto serrato» dall’esito incerto. È l’unico nodo ancora da sciogliere del disegno di legge sulla concorrenza 2024, richiesto per il pagamento della settima rata da 18 miliardi. Nel provvedimento ci sono le norme che consentono la portabilità dei dati della scatola nera per l’Rc Auto, la proroga dei permessi per i dehors di ristoranti e bar fino al 2025, le norme sulle start up. Molti nel governo vorrebbero accelerare, dal ministro Fitto, delegato al Pnrr, ad Adolfo Urso. (…) Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e vuole una riforma profonda, riportando lo Stato ad avere un ruolo centrale. «Gli obiettivi sono evitare incrementi dei pedaggi e rilanciare gli investimenti» dicono al Mit. (…) Candidata a rilevare le quattro autostrade a pagamento dell’Anas (che non è chiaro quale ruolo avrà), ma anche ad acquisire la gestione delle tratte con concessioni scadute o in scadenza, come l’A22 del Brennero e l’A4 Brescia-Padova. Lo potrebbe fare, da statuto, come società «in house» controllata dal Ministero dell’Economia, con affidamento diretto, senza gara pubblica (…) Il Mit vuole una riforma profonda che riporti lo Stato ad avere un ruolo centrale”, si legge su Il Corriere della Sera.

“È l’unica eccezione ancora consentita dalla Ue, che pure vuole ridurre il ricorso agli affidamenti «in house», alla regola delle gare pubbliche aperte per le concessioni. La Ue, inoltre, chiede di escludere ogni forma di rinnovo automatico alla scadenza delle concessioni, che invece in Italia è la prassi. La riforma che ha in mente Salvini, però, va molto oltre tutto ciò, rovesciando completamente i termini della questione. Alla scadenza della concessione non ci sarebbe più rinnovo automatico, ma sarebbe lo Stato a incassare i pedaggi, riconoscendo al concessionario un canone per la manutenzione e i nuovi investimenti. Il contrario di quello che accade oggi, dove è il concessionario che paga un canone di affitto allo Stato e incassa i pedaggi. Secondo Salvini, inoltre, serve una tariffa autostradale unica nazionale: un tanto al chilometro per la manutenzione, ma una tariffa variabile sui nuovi investimenti. Secondo l’Autorità di regolazione dei trasporti lo Stato si assumerebbe un rischio troppo grosso accollandosi direttamente, con l’incasso dei pedaggi, il rischio legato al flusso del traffico. Finirebbe, dice l’Art, come la Pedemontana veneta, dove il gestore pubblico oggi incassa pedaggi minimi, ma paga al concessionario lauti canoni per la manutenzione e i lavori. Anche la Ue, su questo aspetto, avrebbe delle riserve.”, continua il giornale.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui