I prestiti tra privati sono una tipologia di finanziamento erogata da soggetti diversi dagli istituti finanziari. Un esempio di prestito tra privati consiste nel prestare denaro sulla base di una serie di condizioni concordate tra due parti, come la durata del prestito e l’eventuale tasso d’interesse applicato.
Sebbene si tratti di un tipo di prestito permesso dalla legge italiana, occorre sottolineare che l’erogazione di questi finanziamenti può essere considerata legale solamente se avviene in maniera occasionale. Infatti, i privati che concedono prestiti in modo continuativo in assenza di specifiche autorizzazioni commettono il reato di abusiva attività finanziaria, perseguibile ai sensi dell’art. 132 del Testo Unico Bancario con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con una multa da 2.065€ a 10.329€.
Quando si presta denaro tra privati, anche nel caso di familiari o amici, è consigliabile seguire una semplice procedura a tutela delle parti coinvolte, che preveda i seguenti passaggi:
- Elaborare il contratto e formalizzarlo per iscritto: è sempre utile redigere una scrittura privata che documenti la transazione. Questo documento dovrebbe includere:
- L’identificazione dei soggetti coinvolti (soggetto prestante e mutuatario)
- L’importo del prestito
- Le modalità e i tempi di restituzione
- La data dell’operazione.
- Certificare la data del prestito: affinché la data dell’operazione sia certa e legalmente riconosciuta, è necessario ricorrere a una delle seguenti modalità di certificazione:
- Autenticazione tramite notaio
- Registrazione dell’atto privato presso l’Agenzia delle Entrate
- Invio del documento tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) o raccomandata.
Nei prestiti tra privati è ammessa anche l’applicazione di tassi di interesse, negoziabili tra le parti, ma il cui limite massimo è fissato dalla legge.
Secondo quanto stabilito dalla legge antiusura (Legge n.108/96), la Banca d’Italia conduce una revisione a cadenza trimestrale dei tassi di interesse praticati nel mercato del credito, su incarico del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’analisi consente di determinare i Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM), in base ai quali viene definito il limite al di sopra del quale un tasso di interesse può essere considerato usurario.
I prestiti tra privati che prevedano tassi di interesse superiori a questa soglia sono considerati attività illegali, sanzionate dal Codice Penale, e per questo non conferiscono al creditore il diritto al pagamento degli interessi.
Chi concede prestiti ad altri privati con tassi d’interesse entro questa soglia, ad ogni modo, andrà a realizzare redditi soggetti a tassazione, trattati come reddito da capitali e, quindi, da includere nella dichiarazione dei redditi.
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