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Entro il 2050 il cambiamento climatico potrebbe causare 14,5 milioni di morti e perdite economiche pari a 12,5 trilioni di dollari. Sono le previsioni fornite a inizio anno al LIV World Economic Forum a Davos. Nell’occasione i cambiamenti climatici sono stati indicati come una delle sfide principali per il futuro economico globale, insieme alle strategie industriali, ai conflitti e alla transizione energetica. La crisi idrica globale è una conseguenza diretta del climate change.

Ancora, in base al II Report Groundswell della Banca Mondiale, entro il 2050 circa 216 milioni di persone potrebbero migrare a causa degli impatti climatici, tra cui lo stress idrico.
1 persona su 4 nel mondo non ha accesso a acqua potabile gestita in modo sicuro. 2 su 5 non hanno impianti igienici adeguati, e 1 su 4 non dispone di strutture per lavarsi le mani.
Il 16% della popolazione mondiale raccoglie l’acqua da fonti esterne alla propria abitazione. 

Parliamo anche di geopolitica. Tra il 2000 e il 2023 ci sono stati 1.385 conflitti legati alla gestione dell’acqua, evidenziando la necessità urgente di cooperazione internazionale per la gestione sostenibile delle risorse idriche. Nonostante 3 miliardi di persone dipendano da risorse idriche transnazionali, solo 24 dei 153 paesi coinvolti hanno accordi di cooperazione per l’acqua condivisa.

L’acqua, risorsa primaria, sta diventando sempre più preziosa a causa del cambiamento climatico, che aumenta i livelli di siccità globale.
Entro il 2025, metà della popolazione mondiale vivrà in aree sottoposte a stress idrico, secondo l’OMS. L’urgenza idrica è evidenziata dalla crescente quantità di ricerche internazionali che cercano soluzioni sempre più efficienti per desalinizzare e rendere l’acqua del mare potabile o utilizzabile in agricoltura.

Abbiamo ha incontrato Dario Traverso, co-fondatore di Genius Watter, specializzata proprio nella desalinizzazione dell’acqua, utilizzando energia solare.
Con un background pionieristico nel settore solare fotovoltaico, l’azienda si impegna a fornire soluzioni sostenibili per il fabbisogno di acqua in contesti diversi, principalmente in Africa, ma anche in Italia e nel Mediterraneo.

Image courtesy of Genius Watter

Come nasce Genius Watter e quali sono stati i primi passi?

“Il progetto è nato dalla mente innovativa e imprenditoriale di mio padre, attivo nel settore del solare fotovoltaico dagli anni ’80. Negli ultimi 40 anni ha creato aziende in tutto il mondo, diventando uno dei maggiori produttori di fotovoltaico in diversi Paesi. Tra i vari brevetti ottenuti durante il suo percorso, quello di cui vi parlo oggi è stato studiato per un sistema per la desalinizzazione dell’acqua con il solare.

Era il 2018 quando, durante un viaggio a Capo Verde, abbiamo realizzato quanto fosse la grave carenza di acqua dolce sull’isola e nell’intero arcipelago. La popolazione stava progressivamente abbandonando i campi per trasferirsi nelle città. Agricoltura e allevamento potevano infatti contare solo su poca acqua, e salmastra.
Questa era la nostra occasione per fornire un aiuto concreto alla comunità locale, all’agricoltura e al turismo.

progetto_Varandinha-Capo-Verde
Varandinha Capo Verde – Genius Watter

Abbiamo realizzato a nostre spese un impianto pilota di desalinizzazione e depurazione delle acque. Questo ha permesso alle persone di ricominciare a coltivare, allevare e sviluppare un’economia locale. Due anni dopo, il progetto è stato premiato dal’UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale), che ci ha riconosciuto un rimborso.”

Come hai vissuto il tuo percorso personale nella nascita di Genius Watter?

“Nel corso degli anni, mi sono reso conto di avere una competenza davvero unica nel settore del fotovoltaico, grazie alla storia mio padre e al suo approccio entusiasta e lungimirante. La mia esperienza nella gestione e nello sviluppo di start-up, insieme a un master in International Business a Londra e poi a Shanghai, hanno completato la visione.

Questo insieme di competenze, l’accesso a una tecnologia consolidata e la consapevolezza di un problema così immenso ha creato una triangolazione perfetta: problema, soluzione e competenze. Non potevo sprecare questa opportunità.

In questo primo progetto abbiamo dovuto affrontare tutte le sfide del passaggio dalla teoria alla pratica: finanziarie, strutturali e umane. Abbiamo dovuto strutturarci e formare un team completo. Lavorare con culture e religioni diverse ha creato ulteriori complessità inattese. Tante cose che diamo per scontate, infatti, spesso non lo sono.”

In che senso?

“Vi racconto un piccolo aneddoto, legato a un banale equivoco. Durante l’installazione a Capo Verde, un fidato tecnico stava effettuando un intervento a distanza in videocall. Mio padre stava dando istruzioni, specificando di girare categoricamente un cacciavite in senso orario. Nonostante l’insistenza, il tecnico continuava a girarlo in senso opposto e appariva disorientato. Solo dopo abbiamo appreso che in quella terra gli orologi sono sempre stati solo digitali, il concetto di senso orario o antiorario non è comune. 

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King Fisher Village Capo Verde – Genius Watter

Nonostante alcune differenze culturali, le istituzioni e le comunità si sono subito fidate di noi. C’è stata fin da subito una grande accoglienza, anche perché il nostro approccio non è vendere un prodotto, ma creare valore che duri nel tempo. Creiamo forza lavoro e competenze sul territorio attraverso il trasferimento tecnologico.”

Come si differenzia Genius Watter da altre aziende nel settore della desalinizzazione?

“Per rispondere alla tua domanda riporto i tre pilastri che distinguono e caratterizzano Genius Watter.

  • Tecnologia innovativa. Abbiamo sviluppato e brevettato una tecnologia che permette di desalinizzare non solo l’acqua marina, ma anche quella salmastra del suolo. Tramite energia solare e senza far uso di batterie di accumulo.
    Questa tecnologia è gestita da remoto tramite un sistema di IOT, per una soluzione rapida di problemi a distanza e manutenzione predittiva, che azzera i tempi d’interruzione dell’impianto ed evita i potenziali danni ai componenti dovuti all’eccessiva usura. Prova a immaginare il valore di tale tecnologia in aree remote, difficili da raggiungere. Gli impianti sono containerizzati, pre-collaudati in Italia. L’installazione in loco e la messa in funzione sono dunque garantite e rapide. Grazie anche a un finanziamento di Invitalia continuiamo a investire in R&D per aumentare l’efficienza e standardizzare i processi;
  • Manutenzione e presenza sul territorio. Restiamo presenti sul territorio per garantire la durata nel tempo dei nostri progetti. Creiamo società locali nei Paesi dove operiamo, assumiamo personale e allestiamo magazzini con parti di ricambio. Sebbene la sede centrale sia a Carmignano di Brenta, in provincia di Padova, la nostra presenza locale assicura che i clienti abbiano un supporto continuativo;
  • Modello di business. Noi non vendiamo impianti, ma il servizio che essi offrono. Vendiamo l’acqua a consumo, a metro cubo. I clienti possono investire nell’impianto, ma spesso siamo noi, insieme ad altri partner, a finanziare il progetto. Questo modello di business è importante perché non richiede grandi capitali da parte di chi ospita l’impianto. La diffidenza scompare poiché i clienti non rischiano nulla, ma vedono che noi crediamo nel progetto e siamo disposti a investire. E a rischiare. Recuperiamo l’investimento dalla vendita dell’acqua.”
Persone che ricevono acqua nei paesi con siccità
Image courtesy of Genius Watter

Come coinvolgete le comunità locali nei vostri progetti?

“Noi assumiamo e coinvolgiamo manodopera locale nelle nostre operazioni. Creiamo posti di lavoro sia nelle nostre sussidiarie, che si occupano della manutenzione, sia come operatori locali. L’accettazione del progetto da parte delle comunità è fondamentale. 

A Xingalool, Somalia, abbiamo installato un impianto che produce circa 100.000 litri di acqua al giorno per 14.000 persone. Prima, l’acqua arrivava da camion che percorrevano anche 70 km, per un costo di $22 al metro cubo.
Abbiamo lavorato con un partner locale e incontrato gli anziani del villaggio, i capi chiamati “Elders”. Io parlavo in inglese e il mio partner somalo traduceva. Abbiamo ottenuto il consenso sociale della comunità, che è essenziale. È stata una grande soddisfazione quando mi è stato riportato che uno dei capi villaggio ha commentato: “hanno detto che sarebbero venuti dopo due mesi per fare l’impianto e sono venuti veramente!

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Orti a Varandinha Capo Verde – Genius Watter

Facciamo partnership con società o privati locali, che spesso diventano nostri soci. In Somalia, dove il Corno d’Africa ha affrontato le peggiori siccità degli ultimi 100 anni, stiamo sviluppando un progetto per installare oltre 50 impianti, con un finanziamento di 55 milioni di dollari da investitori privati e fondi pubblici. Abbiamo strutturato una collaborazione con uno dei più grandi istituti finanziari del Corno d’Africa.

Con la UNIDO (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale) stiamo sviluppando un progetto di partenariato pubblico-privato (PPP) in Somalia, il futuro dello sviluppo delle infrastrutture in Africa. Questo progetto sarà collaudato entro  l’estate 2024. Quando il privato investe, c’è un interesse diretto a far funzionare il progetto nel tempo.
Questo approccio verrà portato avanti anche in Etiopia e in altri paesi. Stiamo implementando un sistema per portare l’acqua anche alle case con contatori digitali (smart meters) per avere tutto sotto controllo.”

L’Italia

Avviciniamoci verso l’Europa, e verso l’Italia. A marzo, in occasione della giornata mondiale dell’acqua, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (Aea) ha annunciato che l’Europa meridionale affronterà situazioni catastrofiche se non adotterà misure contro i rischi climatici, molti dei quali sono già a livelli critici.

Parallelamente da una ricerca pubblicata su Environmental Research Letters e coordinata dall’Università di Utrecht emerge che l’Italia è tra i 21 hotspot mondiali dove la scarsità d’acqua sta diventando un problema cronico e urgente.
Questi hotspot sono caratterizzati da un evidente divario tra domanda e disponibilità di acqua. Lo studio evidenzia che circa un terzo della popolazione mondiale è colpito dalla scarsità d’acqua per almeno un mese all’anno, e l’uso eccessivo delle risorse idriche in queste aree minaccia di esaurirle.

Avete progetti in corso o pianificati per affrontare le crisi idriche in Italia? 

“L’utilizzo di energia solare per i nostri impianti di desalinizzazione è particolarmente importante in Paesi dove l’energia elettrica è molto costosa.
Sebbene il fabbisogno sia minore rispetto ad altri Paesi, anche nel nostro ci sono aree critiche, soprattutto nel sud. Molti agricoltori non sanno come coltivare perché non hanno accesso ad acqua pulita, solo salmastra, il che sta distruggendo l’agricoltura italiana. Anche le comunità turistiche soffrono forte stress idrico durante l’estate. In Italia, la nostra esperienza è ancora in evoluzione.

Partiamo da un grande vantaggio. In Somalia, possiamo operare off-grid, ma in Italia possiamo connetterci alla rete elettrica per produrre più acqua durante l’intera giornata. Stiamo installando un impianto dimostrativo in Sicilia. Inoltre, stiamo preparando un progetto da co-finanziare con l’Unione Europea, il progetto Life, per portare l’esperienza africana in tutto il Mediterraneo.

Per sostenere il nostro modello di business, abbiamo creato una società finanziaria, “Water Partners”, dedicata a raccogliere investimenti per i progetti realizzati da Genius Watter e venderne l’acqua ai clienti finali. Entro l’autunno lanceremo una campagna di equity crowdfunding per aprire la possibilità di investire.”

Riconoscimenti

Genius Watter ha ottenuto due importanti riconoscimenti agli Afsia Solar Awards 2021. Il premio della categoria “Solar Innovation of the year” per la sua tecnologia solare di desalinizzazione ad osmosi inversa, e il “Lifetime Achievement of the year” attribuito al Co-founder e Presidente Franco Traverso, per i suoi 40 anni di esperienza nel settore solare e il suo significativo contributo a lungo termine allo sviluppo dell’industria solare africana. 



 

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