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Un presunto finanziamento illecito da 50.600 euro sotto forma di pubblicità per sponsorizzare la candidatura a sindaco di Marco Bucci, non indagato. Spot proiettati sul maxi schermo di Terrazza Colombo a Genova dalla società Ptv spa ma «offerti da Esselunga in modo occulto, cioè senza alcuna delibera da parte dell’organo competente, né regolare iscrizione a bilancio». Il filone è già stato esplorato dalla Procura nell’ambito dell’inchiesta su bonifici e regalie per l’assegnazione delle concessioni al porto, ora si concretizza in una nuova accusa con arresti ai domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti: finanziamento illecito ai partiti. E sul registro degli indagati ci sono di nuovo l’ex consigliere di amministrazione di Esselunga Francesco Moncada, l’ex capo di gabinetto della Regione Matteo Cozzani e l’editore di Primocanale Maurizio Rossi.

GLI INCONTRI

L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata ieri al Presidente nella sua casa di Ameglia e il provvedimento non prolunga i domiciliari ai quali è sottoposto dal 7 maggio, il cui termine massimo è di sei mesi. Impatta però sul calendario di appuntamenti politici programmati dal governatore, che sarà interrogato stamane alle 13, a cominciare dal previsto incontro odierno con il ministro leghista Matteo Salvini. Il vertice «sarà posticipato», fa sapere l’avvocato Stefano Savi, oppure «potrebbe svolgersi in remoto, ove i magistrati lo consentano». Per Savi «la nuova misura non modifica lo stato di fatto e di diritto dell’inchiesta», semmai «stupisce la tempistica della stessa, visto che Toti è ai domiciliari da oltre due mesi». Le accuse, riflette, «non aggiungono nulla all’interpretazione accusatoria della precedente ordinanza», gli «interessamenti» del governatore «altro non sono che legittima attività politica di collegamento tra una azienda e gli uffici preposti di Regione». Mentre Esselunga ribadisce, «con la massima fermezza, che si tratta di affermazioni totalmente infondate, che non è stato effettuato alcun pagamento sottobanco». Stando all’accusa, a pochi mesi dalle elezioni del 2022, Moncada avrebbe chiesto «espressamente» un intervento di Toti e Cozzani per sbloccare la pratica di un punto vendita. «Ottenuta l’immediata presa in carico del problema» da parte del governatore e del suo capo di gabinetto, scrive il gip, il manager «si offriva di effettuare un finanziamento occulto». Raccomandandosi, svelano le intercettazioni, che «tutto fosse fatto per bene: dobbiamo dormire tra due cuscini».

REITERAZIONE

L’operazione, per i pm, si sarebbe concretizzata così: Moncada avrebbe concluso un contratto con la Ptv, di cui Rossi è rappresentante legale, che formalmente avrebbe dovuto sponsorizzare solo Esselunga ma che, in realtà, avrebbe coperto anche i costi dei passaggi pubblicitari per la lista “Liguria al centro Toti per Bucci”. Per giustificare gli spot, Rossi stipulava con il Comitato Giovanni Toti quattro contratti «per la proiezione di 500 passaggi di una clip al prezzo complessivo di 5.000 euro. Tuttavia ne venivano effettuati 6.060». Per quelli in più Rossi aveva trovato anche una scusa: «Ho un programmatore veramente stupido che sbaglia regolarmente». Il gip ritiene «concreto» il pericolo di reiterazione del reato da parte di Toti, «considerando che continua a rivestire le medesime funzioni, con conseguente possibilità che le stesse vengano nuovamente messe al servizio di interessi privati in cambio di finanziamenti». Ieri a Genova le opposizioni sono scese in piazza al grido di «elezioni subito». Esorta la segretaria del Pd Elly Schlein: «Salvini e Meloni chiedano le dimissioni di Toti».

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