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SANTO STEFANO – L’Unione montana ha prorogato, per ulteriori sei mesi, il contributo per il sostegno alla residenzialità, a favore di operatori del Centro di servizio Giovanni Paolo II. Si tratta di un’importante azione volta a richiamare e trattenere le professionalità nel comprensorio. A dicembre la giunta comunitaria aveva approvato il dettagliato avviso pubblico per l’aiuto alla permanenza e, alla fine di maggio, ha apportato una leggera modifica. L’obiettivo primario dell’iniziativa è di favorire l’accesso di figure professionali, per esempio di operatori sociosanitari ed infermieri, indispensabile per il funzionamento della struttura socioassistenziale gestita dall’Unione montana del Comelico su delega dei cinque comuni del comprensorio.

L’OBIETTIVO

Con questa misura gli amministratori vogliono facilitare l’insediamento di lavoratori esterni in un contesto abitativo locale particolarmente complesso come quello comeliano. Il sostegno è destinato alle figure professionali operanti nella Casa di soggiorno, non residenti oppure tali da non oltre due anni, per locazioni in appartamenti situati nei paesi comeliani e per periodi non inferiori a sei mesi, prorogabili fino ad un massimo di diciotto. La dotazione finanziaria destinata alla misura di sostegno è stata individuata, per il periodo compreso tra lo scorso novembre e il prossimo dicembre, in 8mila euro, salvo eventuali integrazioni in caso di necessità, che sono erogati sotto forma di contributo finalizzato al pagamento del canone di locazione, non configurandosi perciò, in nessun caso, come retribuzione accessoria. I buoni locazione vengono concessi sotto forma di titoli di pagamento di sei mesi ed importo predefinito, fino ad un massimo di 2.400 euro pro capite e per locazione. La liquidazione del contributo al beneficiario avviene a mezzo bonifico mensile in via ordinaria entro la fine di ogni mese. Al termine del semestre l’agevolazione, su richiesta dell’interessato, può essere prorogata per un massimo di due volte, per un totale quindi di un anno o diciotto mesi, purché permangano i requisiti di concessione. Il bando è finanziato con risorse dell’Um. L’agevolazione si configura come contributo a fondo perduto agli operatori professionali del Centro di servizio ed è mirata esclusivamente al rimborso delle spese per i canoni di locazione sostenuti dagli interessati.

IL BANDO

Questi hanno a disposizione una domanda di partecipazione preimpostata, in cui dichiarare: le generalità personali; i dati bancari; l’esistenza dei requisiti per ottenere l’agevolazione, cioè di non essere residente nell’area dell’Unione montana o di aver acquisito la residenza per motivi di lavoro da non più di due anni; di essere figura professionale, operatore sociosanitario o infermiere professionale, con regolare titolo di studio e abilitazione; di essere impiegato alla Casa di soggiorno Giovanni Paolo II, a tempo determinato o indeterminato, alle dipendenze della cooperativa sociale Le Valli di Longarone; di essere alloggiato in appartamento in uno dei Comuni del Comelico, con regolare contratto, indicando l’indirizzo e il canone di locazione mensile, al netto di ogni altra spesa, per un periodo di almeno sei mesi. L’istruttoria delle domande è eseguita dall’ufficio segreteria, che in caso di riscontrata carenza documentale provvede ad inoltrare una richiesta di integrazione.

 




 

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