I Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno aggiornato il testo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), sulla base delle indicazioni ricevute nei mesi scorsi nel corso di una consultazione pubblica a cui ha preso parte anche Assoclima, l’associazione Costruttori sistemi di climatizzazione (Anima Confindustria).
Il nuovo documento sottolinea come una delle leve più importanti per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione sia rappresentata dall’elettrificazione dei consumi e dal maggior impiego delle energie rinnovabili nell’ambito della generazione dell’elettricità.
Pompe di calore: riscaldamento, clima e ACS in un unico sistema
In base agli obiettivi al 2030, le rinnovabili nel comparto termico saranno pari al 36% dei consumi, con una quota relativa alle pompe di calore pari a 5.225 ktep. Questi dispositivi sono citati esplicitamente nel PNIEC come strumento alleato della transizione energetica, dal momento che – con un unico dispositivo – sono in grado di fornire riscaldamento, condizionamento e ACS. Si tratta quindi di sistemi che potenzialmente potrebbero essere impiegati per la climatizzazione della maggior parte degli edifici civili in tutto il Paese.
Ora si rafforzi il Conto termico
Il presidente di Assoclima, Maurizio Marchesini, ha commentato positivamente l’aggiornamento del testo del PNIEC, in cui si rafforza l’impegno del governo nel supportare la diffusione delle pompe di calore come strumenti capaci di accelerare il processo di transizione energetica. L’associazione di categoria chiede poi che siano presto attuate le linee evolutive identificate dal Piano, al fine di riorganizzare le detrazioni fiscali e rafforzare il Conto termico.
Nel 2023 quest’ultimo è cresciuto del 22% rispetto all’anno precedente per quanto concerne il numero di impianti contrattualizzati che utilizzano energie rinnovabili termiche. Tale trend positivo è legato soprattutto all’adozione di pompe di calore (+116%) e ha segnato il successo di questo incentivo.
Secondo Assoclima, il potenziale ampliamento della platea di utenti del Conto Termico 3.0 e la possibilità di considerare le pompe di calore come tecnologie trainanti anche di altri interventi (impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo) darà un importante contributo per raggiungere gli obiettivi europei.
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