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Riflettori puntati sulla vendita dell’area dei Pili, di proprietà del primo cittadino. A dicembre scorso le dichiarazioni di un imprenditore alla trasmissione di Rai3

Pubblicato:16-07-2024 13:31

Ultimo aggiornamento:16-07-2024 13:49


ROMA – L’assessore alla Mobilità del Comune di Venezia Renato Boraso è stato arrestato con l’accusa di corruzione nell’ambito di un’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura di Venezia, che coinvolge funzionari pubblici e imprenditori.

Indagato anche il sindaco e leader di Coraggio Italia Luigi Brugnaro. L’attenzione degli inquirenti è rivolta alla vendita dell’area dei Pili, di proprietà del primo cittadino. In particolare, le fiamme gialle si sono concentrate sulle trattative di vendita dell’area all’imprenditore Chiat Kwong Ching, di Singapore.

Sono 17 in totale le persone nei confronti delle quali i pm Roberto Terzo e Federica Baccaglini hanno chiesto misure cautelari. Oltre all’assessore Boraso, in manette è finito anche l’imprenditore del settore edile Fabrizio Ormenese.

LA PUNTATA DI REPORT

La vicenda dei Pili è balzata agli onori delle cronache da mesi, e non solo per l’attenzione di magistratura e forze dell’ordine. A dicembre scorso (2023), la trasmissione Report aveva sollevato il polverone con un servizio dedicato proprio alla trattativa di vendita dell’area.

GUARDA QUI IL SERVIZIO DI REPORT C’era un cinese a Venezia

Il programma condotto da Sigfrido Ranucci aveva raccolto la testimonianza dell’imprenditore Claudio Vanin, che “aveva raccontato di un incontro tra Brugnaro e il magnate cinese Ching Chiat Kwong, avvenuto all’inizio del 2018 – si legge sul sito del programma televisivo – , in cui i due dovevano solo stringersi la mano e sancire definitivamente gli accordi per l’operazione dei Pili, i terreni che Brugnaro aveva comprato all’asta nel 2005 a prezzi di saldo e sui cui aveva promesso non avrebbe fatto nulla da Sindaco in carica. Invece, subito dopo essere stato eletto, Brugnaro imbastisce un grosso affare con il magnate cinese Kwong, pronto a pagarli fino a 150 milioni di euro per un’operazione immobiliare da quasi 2 miliardi. Ebbene, in quell’incontro del 2018, racconta Vanin, Brugnaro avrebbe preteso da Kwong 10 milioni di euro a fondo perduto a garanzia dell’operazione, che fosse poi andata in porto o meno. Una richiesta mai avanzata prima e non giustificata”.

PALAZZO PAPADOPOLI E IL PARCHEGGIO DELL’AEROPORTO

Non c’è solo la vicenda Pili a tenere banco. Secondo l’accusa, Boraso, che nella precedente legislatura Brugnaro ricopriva l’incarico di assessore al Patrimonio, avrebbe svalutato Palazzo Papadopoli, facendo scendere il valore da 14 a 10 milioni di euro, a vantaggio di Ching Chiat Kwong, lo stesso imprenditore interessato all’acquisto anche dell’area dei Pili. In cambio avrebbe incassato 73.200 euro sotto forma di consulenza alla società Stella Consulting di proprietà di Boraso e della moglie. “Consulenza mai eseguita”, è la tesi degli inquirenti. Riflettori degli inquirenti anche sull’operazione Park 4.0: un parcheggio nei pressi dell’aeroporto Marco Polo. Nell’operazione, risalente al 2015, avrebbe incassato 80 mila euro dall’imprenditore Nievo Benetazzo in canbio di una modifica del piano regolatore e spinto per realizzare l’opera.

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