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E’ stato inviato alla Commissione europea, da parte dei Ministeri dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e delle Infrastrutture e dei Trasporti, il testo definitivo del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Per elaborare il Piano, il MASE ha collaborato con altre amministrazioni competenti, coinvolgendo MEF, MIT, MIMIT, MUR e MASAF, avvalendosi del supporto tecnico di ENEA, GSE, RSE e ISPRA, con il contributo del Politecnico di Torino e di Milano. Una nuova consultazione nel 2024, successiva a quella già svolta nell’anno precedente, ha coinvolto 133 soggetti tra imprese, istituzioni, associazioni e cittadini.

Il PNIEC conferma gli obiettivi della proposta iniziale di giugno 2023, superando in alcuni casi i target comunitari, in particolare sulle energie rinnovabili.

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Oggi il nostro Paese – ha spiegato il Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto – si dota di uno strumento programmatorio pragmatico che traccia la nostra strada energetica e climatica, superando gli approcci velleitari del passato. È un Piano condiviso con i protagonisti della transizione, che non nasconde i passi necessari per colmare alcuni gap, ma si concentra sulle opportunità derivanti dallo sviluppo di tutte le fonti energetiche, senza preclusioni. In particolare, include scenari sull’energia nucleare, sia da fissione nel medio termine (a partire dal 2035) sia da fusione (a ridosso del 2050), guardando a un futuro possibile. Voglio ringraziare – conclude Pichetto – le strutture del Ministero, tutti i dicasteri e le società che hanno collaborato a questo prezioso lavoro“.

L’aggiornamento del Piano adotta un approccio realistico e tecnologicamente neutro, accelerando su settori specifici. Oltre alle fonti rinnovabili elettriche, si punta su:

  • produzione di combustibili rinnovabili come biometano e idrogeno;
  • utilizzo di biocarburanti;
  • diffusione di auto elettriche;
  • riduzione della mobilità privata;
  • cattura e stoccaggio di CO2;
  • ristrutturazioni edilizie ed elettrificazione dei consumi finali, con un ruolo crescente delle pompe di calore nel mix termico rinnovabile.

L’area con le migliori performance è quella delle energie rinnovabili (FER), con l’obiettivo di raggiungere 131 Gigawatt di potenza da fonte rinnovabile entro il 2030. Si prevede che quasi 80 Gigawatt deriveranno dal solare, 28.1 dall’eolico, 19.4 dall’idrico, 3.2 dalle bioenergie e 1 Gigawatt dalla geotermia.

In termini di efficienza energetica, le misure previste porteranno a una significativa riduzione dei consumi di energia primaria e finale. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi, aumentati in considerazione della crescita del PIL, sarà necessario continuare a lavorare. È già stato raggiunto l’obiettivo relativo ai risparmi annui cumulati nei consumi finali tramite regimi obbligatori di efficienza.

Per quanto riguarda le emissioni e gli assorbimenti di gas serra, l’Italia prevede di superare l’obiettivo del “FitFor55” per gli impianti industriali regolati dalla normativa ETS, arrivando a una riduzione del 66% rispetto ai livelli del 2005 (obiettivo UE: 62%). Anche nei settori non-ETS (civile, trasporti e agricoltura) si registra un miglioramento degli indicatori emissivi, ma sarà necessario un ulteriore impegno per raggiungere i target europei.

Sul fronte della sicurezza energetica, si registra una riduzione della dipendenza da altri Paesi grazie alla diversificazione dell’approvvigionamento e alla pianificazione di nuove infrastrutture e interconnessioni.

Nella dimensione del mercato interno dell’energia, si prevede di potenziare le interconnessioni elettriche e il market coupling con gli altri Stati membri, sviluppando nuove connessioni per il trasporto di gas rinnovabili e rafforzando il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo e corridoio di approvvigionamento delle rinnovabili dell’area mediterranea.

Il PNIEC dà priorità agli obiettivi nazionali di ricerca, sviluppo e innovazione, accelerando l’introduzione sul mercato delle tecnologie necessarie per raggiungere i target del Green Deal e rafforzare la competitività dell’industria nazionale.

Per la prima volta, il PNIEC include una sezione dedicata alla Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, che ha sviluppato scenari tecnici e scientifici dimostrando la convenienza energetica ed economica di una quota di produzione nucleare, in sinergia con le rinnovabili e altre forme di energia a basse emissioni. Secondo questi scenari, il nucleare da fissione e, a lungo termine, da fusione, potrebbe fornire circa l’11% dell’energia elettrica totale richiesta entro il 2050, con una possibile proiezione verso il 22%.

 

 

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