IL COMMENTO Gli obiettivi sistemici del turismo isolano – Il Golfo 24 #finsubitoagevolazioni

DI LUIGI DELLA MONICA

Spesso nei confronti telefonici, umani e telematici con i miei colleghi editorialisti ci arrovelliamo il cervello sulle possibili ricette benefiche per rinvigorire di forza l’anziano turismo isolano, che ormai si avvicina agli ottanta anni, ma si ostina, come il Presidente d’Oltreoceano a non voler mollare il testimone. Mano a mano, ci accorgiamo che le nostre idee, pur se oggettivamente valide, o sortiscono indifferenza da parte dell’opinione pubblica, ostinata a voler prestare attenzione e fiducia agli oracoli deputati a pensare al posto loro, oppure fastidio da parte di coloro i quali vogliono narcotizzare il pensiero altrui, con il fine ultimo di sottacere le loro inadempienze politiche e sociali. Si badi bene che non mi compete alzare un polverone verso gli amministratori delle sei realtà comunali isolane, che spesso annaspano fra una pressione intollerabile ed irrazionale di pretese campate in aria dell’utenza e le doverose interlocuzioni istituzionali con la Regione o la Prefettura; il mio obiettivo è quello di destare le coscienze popolari a darsi una mossa per contenere l’emorragia finanziaria che sta determinando il calo di presenze sistemico dal 2023 e che si propaga tutt’ora nella sua veemenza, senza alimentare pietismi o doglianze sterili. Concertoni sul modello del primo maggio, per quanto suggestivi ed appetibili, poiché attraggono artisti di grande spessore nazionale, non giovano all’economia dell’isola. Sono più importanti gli eventi organizzati ai “Giardini la Mortella”, a Villa Arbusto, nella casa che fu di Luchino Visconti, sul Castello Aragonese ed alla Torre del Molino, al Torrione, piuttosto che ballare e cantare per strada come discotecari ibizegni a cielo aperto. Ischia vuole somigliare ad Ibiza, con il predetto turismo di ottanta anni – Ibiza 60 anni – che focalizza la sua ricchissima economia su tre mesi estivi, ma non ha le strutture ricettive onnicomprensive, generaliste e contentive dell’ordine degli eventi, come la consorella delle Baleari, la quale, tra le tante cose, gode dell’IVA agevolata al 4% ed al 10%, anche se questa è altra questione. Ischia non vuole offrire una identità precisa al potenziale navigatore su internet.

Ho provato a cercare su “Tripadvisor” e su “Booking” la settimana ultima di luglio, per intenderci il periodo di Sant’Anna, per una famiglia di 4 persone composta da due adulti e due bambini al di sotto dei 10 anni: l’esito della ricerca è stato assurdo! Oltre a girare sui social la formula della roulette in altissima stagione, che offre per lo stesso nucleo familiare una pensione completa a 250 euro per persona, mi sono visto proporre dal provider anche 4.800 euro! Come credete che reagiscano i turisti a questo caos? Inoltre, tutti i super vip che sbarcano sulla cugina caprese, che registra il tutto esaurito anche forse se la guerra russo-ucraina approdasse sulle coste adriatiche, sanno di dover frequentare un certo locale, in sicurezza, confort ed amenità. Noi cosa offriamo? Le feste in piazza per i minori non accompagnati che sfrecciano a velocità fuori codice della strada e che se vengono rimproverati rischiano anche di linciare il cittadino ammonitore all’ordine? Non credo esista, forse qualcuno potrebbe correggermi vigorosamente se sbaglio, un portale telematico che possa calendarizzare tutti gli eventi isolani da Santa Restituta a San Michele di ciascun anno (17 maggio – 29 settembre). La filosofia è: venite ad Ischia, poi si vede. Io stesso, ma anche Franco, Graziano e Raffaele, abbiamo gridato fino alla noia di dover promuovere ed incentivare il turismo cosiddetto “esperienziale” che immerga gli ospiti nella visione dell’italian style, nel percorso del verde isolano, dell’andar per cantine, nelle S.P.A., nelle beauty farm, nel diportismo regolamentato, negli eventi concertistici d’elite e delle rappresentazioni teatrali e delle arti figurative, delle culture letterarie, del cineturismo. Improvvisamente, leggiamo che autorevoli imprenditori, amministratori ed opinion leader si fanno portatori di questi pensieri e forse qualcuno in più si sofferma a pensarci.

Una mia teoria personalissima mi fa asserire che vi sono più amanti di Ischia fuori di essa, che gli stessi abitanti stanziali per 12 mesi. I lettori hanno mai pensato al benessere economico che ha potuto generare “Il Paradiso all’Improvviso” del lontano 2003 di Leonardo Pieraccioni e l’attuale contributo artistico del napoletanissimo Sergio Assisi, che sta pubblicizzando in Rai ed altri settori il suo bellissimo film ischitano. La destagionalizzazione, dopo le brutte esperienze del 2023 e di questo strano 2024, deve diventare un imperativo categorico sulle ceneri di un sistema turistico isolano che purtroppo sta generando indebitamenti, insolvenze, aste giudiziarie, pignoramenti fiscali. Bisogna avere il coraggio di risorgere partendo dagli errori fatti nel passato e non delegare a terzi la soluzione del futuro, non bofonchiare contro quello o quell’altro sindaco, ma partecipare alla cosa pubblica e privata in modo attivo e costruttivo. Se esiste un punto ristoro ogni 50cm non ci si può lamentare del parziale vuoto se gli ospiti sono reclusi in albergo a pensione completa a 250 euro a settimana e nemmeno di pochi posti tavola occupati, se i prezzi al consumatore sono aumentati ed aumentano ancora. La risposta predeterminata è: eh, ma dobbiamo rientrare nelle spese. Poi, ti accorgi che anche in Emilia Romagna, persino nella riviera che tanto bella morfologicamente non è, i prezzi sono aumentati; un attimo, però, nel Salento Saudita, termine da me coniato per il caldo forte, si paga anche 1000 euro al giorno un gazebo nella zona di Lido Marini, dove villeggia la cantante Annalisa, per intenderci.

Ti giri intorno ad Ischia e vedi che la spiaggetta libera “Miramare” di Ischia Ponte offre cartoline paesaggistiche da Sardegna, è sponda della pubblicità di Alessandro Gassman, ma ha non bandiera blu, da ultimo perfino superata da un’ulteriore categoria denominata bandiera verde, perché non dotata di un servizio igienico e di bidoni della raccolta differenziata; lo stesso dicasi per la meravigliosa spiaggia di San Francesco a Forio, posta ad Ovest di Punta Zaro e che precede il sito della nidificazione delle tartarughe caretta. Tutto si deve fare, ma non si vogliono adottare misure strutturali ed infrastrutturali imponenti. L’annuncio dell’architetto Fuksas è stato trasmesso con squilli di tromba e rulli di tamburo, cui hanno fatto da contrappasso le parole al vetriolo del Prof. Rispoli. Tutti felici, contenti, armatevi a partite, ma una visione programmatica e pianificata degli eventi, dei flussi turistici, dei posti letto, tavola o dell’ordine degli eventi, del risanamento territoriale non c’è, oppure se viene attuata comporta grandissime difficoltà relazionali, perché si arriva a scontrarsi con i campanilismi locali. La frase imperativa e categoria è una sola: “In passato non si è mai fatto, per cui oggi e nel futuro non sadda fa”!

* AVVOCATO