ROMA. Un milione e 300 mila famiglie a basso reddito si preparano a ricevere, come lo scorso anno, la tessera da 500 euro utile a sostenere le spese alimentari. Ma a meno di due mesi dalla partenza (le card arriveranno in estate senza la necessità di fare alcuna domanda e potranno essere utilizzate da settembre) non è stato ancora sciolto il nodo degli sconti collegati all’operazione.
Nel 2023 una filiera di aziende (tra cui Ancc Coop, Conad, Fida Confcommercio, Fiesa Confesercenti e Federdistribuzione) aveva raccolto l’invito del governo applicando uno sconto del 15 per cento sui prodotti collegati all’utilizzo della Card. Un mese fa l’esecutivo Meloni ha rinnovato lo stesso invito incassando la disponibilità degli operatori ma, secondo quanto filtra, non c’è ancora risposta sulla scontistica e sulle modalità . Un potenziale problema, considerato che lo scorso anno le famiglie hanno usufruito di sconti per 70 milioni di euro. In attesa che questo giallo venga risolto, vale la pena ricordare come funziona la card “Dedicata a te”.
Si tratta di una tranche annuale per le famiglie con un Isee fino a 15 mila euro annui che non abbiano già sussidi (al 4 giugno 2024, data di entrata in vigore della misura) come l’Adi o la Carta acquisti ma non siano neanche fruitori di Naspi, Dis-Coll o cassa integrazione.
L’importo di 500 euro (disponibile per 30 mila famiglie in più rispetto al 2023) viene erogato attraverso carte elettroniche di pagamento, prepagate e ricaricabili, messe a disposizione da Poste Italiane per il tramite della società controllata Postepay. Le carte vengono consegnate agli aventi diritto presso gli uffici postali abilitati al servizio, sono nominative e rese operative con l’accredito del contributo erogato a partire dal mese di settembre 2024.
Il primo pagamento deve essere effettuato entro il 16 dicembre 2024, pena la decadenza dal beneficio. Le somme, inoltre, devono essere interamente utilizzate entro e non oltre il 28 febbraio 2025. Il contributo è destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità (come pane, latte, carne, uova, tonno) con esclusione di qualsiasi tipologia di bevanda alcolica, e all’acquisto di carburanti. In alternativa a i carburanti con il sussidio possono essere acquistati abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.
L’Inps, entro il 24 luglio, metterà a disposizione dei singoli Comuni, attraverso un apposito applicativo web, insieme alle istruzioni operative, le liste di beneficiari in possesso dei requisiti previsti individuando i nuclei familiari residenti in ciascun Comune. Il primo criterio di priorità è riferito all’età dei minori e alle famiglie con almeno 3 componenti (nuclei familiari composti da non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2010 la priorità è data ai nuclei con indicatore Isee più basso). Immediatamente dopo saranno favoriti i nuclei composti da non meno di tre componenti di cui almeno uno nato entro il 31 dicembre 2006 (sempre con priorità a famiglie con l’Isee più basso). Infine alle famiglie con almeno tre componenti partendo da quelle con Isee più basso indipendentemente dai figli minori.
Nell’edizione del 2023, le tessere sono state usate al 96% per l’acquisto di generi alimentari, al 4% per carburanti e trasporto pubblico. In particolare 430 milioni di euro sono stati spesi nella grande distribuzione e supermercati, 58,6 milioni nei minimarket e mercati, 20 milioni per carburante, 6,8 milioni nei discount, 3,7 nelle macellerie e pescherie, 627.619 in forni e panetterie, 343.399 nelle latterie e specializzati lattiero caseari, 60.912 euro nel Tpl.
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